Come già si è detto, la nascita del prog è segnata dalla pubblicazione di "In the court of Crimson King" nel '69. Dall'uscita di questo fondamentale album dei King Crimson si è assistito ad un proliferare di band molto innovative per l'epoca, che tendevano ad inserire nella loro musica elementi di derivazione della musica classica o della tradizione folkloristica; si andava oltre le canzoncine di 3 minuti con i refrain immediatamente memorizzabili e si dava ampio spazio a lunghe esecuzioni strumentali.
Iniziarono così a venire alla ribalta gruppi del calibro di Genesis, Yes, Emerson, Lake & Palmer, Gentle Giant, Van der Graaf Generator, Jethro Tull, Camel, Renaissance, che, tra il 1969 e la seconda metà degli anni '70, diedero alla luce straordinari capolavori. Questi gruppi, pur abbastanza diversi tra di loro, vennero etichettati come appartenenti al filone del cosiddetto "rock sinfonico o rock romantico", proprio per indicare i punti di contatto che queste band avevano con la sensibilità della musica classica.
Senza dubbio il sottogenere sinfonico fu quello che ebbe maggiore successo commerciale, maggiore visione ed anche maggior numero di esponenti, ma il progressive si caratterizzò anche per altre correnti.

Oltre il rock sinfonico (Canterbury e altre storie)

Diversi furono i sottogeneri del progressive oltre il rock sinfonico.
Le chitarre taglienti e le ritmiche roboanti di certi gruppi hard-rock non mancarono di essere inseriti in contesti più raffinati, al punto che si potrebbe parlare di "prog metal o hard prog" per gruppi come Uriah Heep, Patto, i canadesi Rush e gli americani Kansas, e pure per alcuni album di Black Sabbath e Deep Purple.
Ma il prog si caratterizzò anche e soprattutto per soluzioni scarsamente convenzionali e spesso ostiche. L'unicità della musica "spaziale" dei Pink Floyd rende questa band tra i massimi esponenti del progressive più sperimentale (specie negli esordi del gruppo), pur essendo ancora oggi dibattuta l'eterna questione "Pink Floyd: progressivi o psichedelici?". Di certo i Pink Floyd furono un gruppo importante, oltre che per la storia del rock sperimentale, anche per lo sviluppo che ebbe negli anni a seguire il cosiddetto space-rock; infatti, pur cambiando rotta dopo "Ummagumma", furono realizzati altri grandi album ricchi di inventiva come "Meddle"e "Atom heart mother", che porteranno poi al megasuccesso di "The Dark side of the Moon" e "Wish you were here", dischi in cui il progressive è unito ad un pop raffinatissimo che ne permette la diffusione tra il grande pubblico.
Ma una scena importante del progressive più cerebrale si localizzò in una precisa zona geografica: Canterbury. Da questa località, infatti, un buon numero di musicisti, che spesso si alternarono in diverse band, contribuì alla creazione di uno stile unico fatto di sperimentazioni, improvvisazioni e contaminazioni con il jazz. I maggiori esponenti della "Scuola di Canterbury" furono Soft Machine, Caravan, Gong, Khan,Egg, Hatfield & the North, National Health, Matching Mole, Gilgamesh, Nucleus, Robert Wyatt.
I musicisti spesso suonarono in più band mettendo in mostra tutte le loro qualità ed intuizioni, e fiorirono le collaborazioni. Fu forse proprio grazie alle prime esperienze canterburiane, in cui ci si cimentava anche col jazz, e al successo del periodo elettrico di Miles Davis che si favorì lo sviluppo di gruppi che riuscivano ad effettuare un'ottima commistione di jazz e rock, senza disdegnare inserimenti avanguardistici. Si pensi a Mahavishnu Orchestra, Centipede, Bill Bruford, Brand X.
E ad andare ancora oltre, con una musica particolarmente ostica, altamente sperimentale, ci furono i gruppi appartenenti al movimento "RIO" (Rock In Opposition). Questo movimento era caratterizzato da band i cui musicisti coltivavano l'idea di non cercare il successo commerciale, contrapponendosi alle politiche delle etichette discografiche che cominciavano a diventare sempre più potenti. I musicisti, inoltre, tendevano a vivere insieme per scelte socio-politiche abbinate all'ideologia fortemente di sinistra. Gli Henry Cow furono il gruppo più emblematico del RIO, che attecchì notevolmente anche in altre nazioni come in Germania con gli Slapp Happy, in Francia con gli Art Zoyd, in Belgio con gli Univers Zero, in Svezia con i Samla Mammas Manna, in Italia con gli Stormy Six.
Queste ultime affermazioni fanno capire come il movimento progressive non fu esclusivamente britannico ma decisamente universale.

Non solo Gran Bretagna

E' vero che dalla Gran Bretagna è nato il prog e vi provenivano le band più celebri, ma il progressive è stato in realtà un genere universale che si è diffuso rapidamente in tutto il mondo: da tutte le nazioni europee al Nord America, dai paesi orientali a quelli sudamericani. Molti riprendevano filoni sviluppatisi in Inghilterra e sicuramente non si contano le band di prog sinfonico.
Ma non bisogna dimenticare che due "sottogeneri" importanti come la musica cosmica e lo "Zeuhl" hanno visto la loro nascita e il loro sviluppo rispettivamente in Germania e Francia. I cosiddetti "Corrieri cosmici" tedeschi si caratterizzavano per una grande sperimentazione, una musica a volte eterea e bucolica, a volte robusta ed aggressiva, sonorità a volte acustiche a volte elettroniche. Gli esponenti più importanti furono Amon Duul II, Faust, Agitation Free, Ash Ra Tempel, Can, Popol Vuh, Tangerine Dream, Kraftwerk, Klaus Schulze.
Dalla Francia, invece, i Magma crearono uno stile che combinava rock e jazz alla Coltrane, classica contemporanea e vocalizzi particolari in un mix esplosivo che rese unica la loro musica, ribattezzata appunto Zeuhl.
Altri importanti esponenti furono Potemkine, Zao, Eskaton, Offering, Weidorje.

Il Rock Progressivo Italiano

E in Italia? Nel nostro Paese il progressive ebbe un vasto seguito; anzi, addirittura molti artisti inglesi riuscirono ad affermarsi prima da noi che in patria. Si pensi a Genesis, Gentle Giant e Van der Graaf Generator. Questo interesse degli appassionati, unito ad altre questioni di natura socio-politica, favorì il proliferare di numerose band e la realizzazione di un progressive nostrano molto originale e di grandissima qualità.
L'esperienza del rock sinfonico inglese fu unita alla tradizione mediterranea, e gruppi come Premiata Forneria Marconi, Banco del Mutuo Soccorso, Le Orme e Area ottennero grandi consensi, al punto che per alcuni di questi si aprirono le porte anche del successo all'estero.
Ma, accanto a questi che sono i complessi più celebri, si affiancarono tanti gruppi che non ottennero adeguato riscontro commerciale, pur realizzando opere di straordinario valore artistico che permettono tutt'oggi di guardare al prog italiano come ad uno dei migliori di ogni epoca. Balletto di Bronzo, Osanna, Museo Rosenbach, Metamorfosi, Biglietto per l'inferno, Celeste, Alan Sorrenti, Quella Vecchia Locanda, Rovescio della Medaglia, Samadhi, Errata Corrige, Campo di Marte, Semiramis, Nuova Idea, Locanda delle Fate, De De Lind, Alphataurus, Alusa Fallax, Goblin, Jumbo, Murple sono solo alcuni nomi che rendono così acclamata e valida la scena nazionale italiana.

Il successo di pubblico

Tra la seconda metà degli anni '60 e buona parte dei '70 c'è stato, quindi, il momento più felice per il rock progressivo, grazie ad un buon numero di band che ottennero un grande riscontro non solo da un punto di vista artistico, ma anche commerciale. King Crimson, Pink Floyd, Yes, ELP erano costantemente ai primi posti delle classifiche di vendita. Ma anche gruppi partiti in sordina come Genesis, Gentle Giant e Van der Graaf Generator, sulla scia del successo ottenuto nell'Europa continentale, cominciarono ad ottenere la giusta notorietà.
Non bisogna, tuttavia, dimenticare che accanto a queste band ben visibili circolava un incredibile numero di complessi "minori" che, pur riuscendo a realizzare spesso non più di 1-2 album e non approdando mai alla fama che avrebbero meritato, regalarono ai posteri perle di grande bellezza.
Solo per restare in Gran Bretagna, si pensi ai bellissimi album di Catapilla, Cressida, Spring, Gracious, Mandalaband, Marsupilami, Gryphon, Web, Quatermass, Fantasy e molti altri. Ma, come detto, il progressive fu universale, ed anche all'estero si segnalarono gruppi autori di album straordinari: i francesi Ange, Pulsar, Sandrose, Shylock, Heldon, Lard Free; gli spagnoli Mezquita, Crack, Fusioon, Iceberg, Atila, Triana, Nu, Companya Electrica Dharma, Medina Azahara; gli olandesi Focus, Supersister, Alquin, Earth & Fire, Kayak, Trace; gli scandinavi Kaipa, Bo Hansson, Flasket Brinner, Kebnekajse, Kvartetten Som Sprangde, Trettioariga Kriget, Dice, Neon Rose, Solar Plexus, Wigwam, Haikara, Tabula Rasa, Tasavallan Presidenti, Jukka Tolonen, Pekka Pohjola, Ache, Burning Red Ivanhoe, Culperer's Orchard, Junipher Green, Ruphus; i polacchi SBB, Czeslaw Niemen, Budka Suflera, Klan, Skaldowie; i cecoslovacchi Collegium Musicum, Modry Efekt, Fermata, Flamengo, Combo FH, Jazz Q, Synkopy; gli statunitensi Happy the Man, Mirthrandir, Yezda Urfa, Cathedral, Pavlov's Dog; i sudamericani Alas, Bubu, Aquelarre, Crucis, Sui Generis, Pescado Rabioso, Mia, Materia Gris, Redd, Almendra, Arco Iris, Magma, Os Mutantes, Estructura; i giapponesi Far Out, Far East Family Band, Yoninbayashi, Flower Travellin' Band, Cosmos Factory.
E la lista potrebbe essere molto più lunga... :-)

Verso la decadenza

Purtroppo nella seconda metà degli anni '70 qualcosa iniziò a cambiare.
Il crescente successo delle nuove mode musicali della disco music e del punk, che riportavano in auge canzoncine semplici ed un rock molto scarno e privo di qualsiasi abbellimento, ed il calo di creatività delle prog band di maggior spicco fecero pian piano scemare l'attenzione verso il progressive. La rozzezza dei Sex Pistols e i "discotecari" Bee Gees della "Febbre del sabato sera" avevano ormai il sopravvento sulle suite, sui cambi di tempo e sulla musica che necessitava una maggior attenzione nell'ascolto. Inoltre, i King Crimson si erano sciolti nel '74; gli Yes, dopo "Going for the one" del 1977, sembravano incerti sulla strada da seguire; i Genesis, l'anno successivo, col singolo di successo "Follow you follow me" davano i primi segni di una nuova direzione musicale orientata più sul pop; i Gentle Giant mostrarono uno spaventoso calo creativo nell'album "Giant for a day"; gli ELP, con "Works vol. 2" e "Love beach", realizzarono due lavori di scarsissimo impatto.
Venendo meno i gruppi cardine, il successo del rock progressivo crollò impietosamente, e mai in futuro si tornerà ai fasti di quegli anni.

Peppe
Giugno 2002

Ultimo aggiornamento (Lunedì 26 Ottobre 2009 14:18)