alt Brani:
1-Benvenuti al circo; 2-Madre natura; 3-Hop frog; 4-Magic hazoo; 5-Nova res; 6-Non mollare mai; 7-La battaglia di Kosovo-Polje; 8-Un villaggio, un'illusione; 9-Dorian Gray.
Formazione:
Luca Sterle: voce, flauto traverso; Valerio Colella: chitarra, Roland MC 505, kazoo, marranzano, seconda voce in 3, cori; Alberto Ballaré: basso, cori; Francesco Bonavita: organo Hammond, organo, moog, Harp 2600, CS-80, piano, piano elettrico, Wurlitzer, clavinet, mellotron, fisarmonica; Luca Carboni: batteria.
Con la partecipazione straordinaria di
Simone d'Eusanio: violino in 1, 7, 8, arrangiamento ed esecuzione d'orchestra d'archi in 5; Alessandro Seravalle: intro (composizione ed esecuzione) e interventi di chitarra in 9; Federica Sterle: seconda voce in 1, coro in 3; Andrea Tomasin: percussioni in 5.
Prodotto da Valerio Colella

2013, Andromeda Relix - durata totale: 52:09

Ecco un altro gruppo che non nasconde la sua passione per il rock progressivo italiano storico provando a darne una personale visione. Si tratta di una formazione friulana che è stata attiva con il nome di The Rebus dal 2001 al 2012 (periodo nel quale sono stati autoprodotti due cd in studio ed uno dal vivo), anno in cui ha deciso di "trasformarsi" in Fauno di Marmo. Nel 2013 esce Canti, racconti e battaglie che, similmente a quanto fatto con ottimi lavori di colleghi contemporanei come Maschera di Cera, Bacio della Medusa e Coscienza di Zeno, recupera e ripropone sonorità vintage che ancora oggi colpiscono la fantasia degli appassionati di prog. Per ottenere risultati positivi in tali ambiti è necessario avere quel quid che permetta di distinguersi dal numero sempre più ampio di proposte che arrivano oggigiorno, ma il Fauno di Marmo mostra immediatamente grandi qualità, attraverso una serie di composizioni che risultano pienamente convincenti.
Dall'opener Benvenuti al circo, tra sferzate hard rock à la Biglietto per l'Inferno e spunti classicheggianti di violino, tastiere e mellotron, ai vivacissimi riff della conclusiva Dorian Gray è un susseguirsi di temi intriganti, intrecci strumentali affascinanti e melodie mediterranee, che faranno sicura presa su chi adora il sound di gruppi come Metamorfosi, Jumbo, Quella Vecchia Locanda, Garybaldi e Premiata Forneria Marconi.
Gli spunti tulliani di Madre natura e Hop frog, vaghe tracce psichedeliche qua e là, il prog sinfonico travolgente e pronto a intrecciarsi con echi folk-rock di La battaglie di Kosovo-Polje e una riuscitissima cover della splendida Un villaggio, un'illusione, presente sullo storico esordio dei citati Quella Vecchia Locanda, sono solo acluni dei momenti esaltanti del cd. Che altro dire? Possiamo indicare che Luca Sterle sembra un po' la figura centrale del gruppo, grazie ad una voce potente al punto giusto e all'uso del flauto che molto deve alla "scuola" di Ian Anderson, o anche che i testi sono ben curati e non banali, ma come al solito più che le parole conta la musica ed il consiglio di ascoltare quanto realizzato dalla band è in questo caso assolutamente d'obbligo.
I musicisti del Fauno di Marmo sfornano un disco che trasuda energia ed entusiasmo; aggiungiamoci l'evidente professionalità unita all'esperienza di oltre un decennio di attività e capirete come sia facile apprezzare questo ottimo debutto.

Peppe
marzo 2014

Ultimo aggiornamento (Giovedì 05 Giugno 2014 17:51)