I Vezhliviy Otkaz sono una delle band più importanti del panorama underground russo degli ultimi trent’anni. Nati in pieno regime comunista ai tempi della Perestrojka come band di protesta hanno saputo evolvere la loro proposta musicale migliorando album  dopo album e  arrivando a proporre un rock d’avanguardia unico e originale, impossibile da paragonare a quanto fatto da qualsiasi altra band.

Negli ultimi mesi sono uscite due ristampe molto dense di contenuti extra di due album storici della band (Kosa Na Kamen e Ethnic Experiences); ne abbiamo quindi approfittato per due chiacchiere con Roman Suslov, vero deus ex machina della band e per fare il punto della situazione sulle novità discografiche future con Slava Nedeoglo (che ringrazio anche per la traduzione dal russo) manager del gruppo.

 

 

Roman

Roman, nell’Aprile del 2010, appena completato l’album Geese and Swans, hai presentato il nuovo pezzo Lukhta. Poi ho sentito dire che ci sono altri nuovi pezzi in lavorazione. In quale direzione si sta sviluppando questo nuovo materiale?

Sto cercando di realizzare la programmata War-Songs. Dovrebbe essere una suite di circa 35 minuti. Non c’è niente di nuovo eccetto la ricerca di nuove forme.

A proposito della “War Suite”, nel 2009 hai presentato la canzone “We’ll win over!”  scritta durante l’estate del 2008 sopra una sella nella tua fattoria di cavalli nella provincia di Tula. Inoltre in un’altra intervista hai detto che l’album “Geese and Swans” includeva due canzoni della Suite: “Time” e “River Flow”. Come prosegue il lavoro della Suite e c’è qualche occasione di ascoltare qualche anteprima nel prossimo futuro?

Sto lavorando duro nella mia fattoria e questo mi assorbe completamente. Sto studiando e provando i nuovi pezzi e possibilmente farò in tempo a completarli e provarne qualcuno in qualche concerto entro l’anno.

"Geese and Swans” è stato realizzato 25 anni dopo il vostro primo album e 8 anni dopo il precedente, ma la musica dei Vezhliviy Otkaz è ancora cosi fresca e differente da album ad album. Qual è il segreto? 

Forse perché non scrivo molto e cerco di evitare di correre a vuoto. 

Mi sembra che “Geese and Swans” mostri un lato più melodico della band, mi sbaglio? 

Penso che i brani stessi siano diventati più sviluppati e brillanti e ora ci sono più membri della gruppo che vogliono esprimerlo. 

A Maggio 2009, in occasione del tuo primo concerto con Persimfans (la prima orchestra senza conduttore, fondata nel 1922 e recentemente riformata. n.d.a.)  la tua band è stata estesa a 11 musicisti e avete suonato qualche nuova composizione.  Possiamo aspettarci che parte del nuovo repertorio sia scritto per questo tipo di band allargata?

Io non compongo per uno specifico set di strumenti. Generalmente tutti i miei pezzi possono essere facilmente ridotti a due strumenti o estesi ad un orchestra. E’ un problema di costi e di sforzi da applicare, di arrangiamento e orchestrazione. In una piccola band è importante non perdere il significato delle parti che compongo il brano o il senso del pezzo nel suo insieme.  In un gruppo numeroso è importante evitare di apparire melliflui. E’ per questo che sono particolarmente attento nell’allargare la band. E’ uno studio. Inoltre per i concerti non è facile trovare musicisti pronti, disposti a spostamenti, che sono competenti e non hanno alti ingaggi.

Perché hai deciso di terminare le attività della band nel 2008? E dove hai ritrovato le motivazioni per tornare? 

Nella mia vita molte cose, se non tutte,  non succedono improvvisamente e senza motivo. Per esempio, nel 2002 la stanchezza accumulata per quei concerti in locali senza senso ha portato al bisogno di silenzio e di una pausa. Tuttavia nel 2006 quando la mia gamba è stata rotta da una cavallo e io sono tornato a Mosca, lontano da quel silenzio e assieme ai mia compagni di band, a tutti è tornato il desiderio di fare qualcosa. 

Il regime comunista ha sempre creato molti problemi per le band che  volevano suonare musica rock. Quando avete iniziata la vostra carriera eravamo in piena Perestrojka. Che difficoltà hai incontrato? 

Io ho avuto un’infanzia felice, una giovinezza felice, io ho avuto l’opportunità di desiderare di lottare, di avere difficoltà e superarle. Ho avuto anche l’opportunità di non avere apparecchi e di farmeli da me. Ho avuto l’opportunità di non esibirmi su palchi, ma di suonare in appartamenti privati. Ho avuto l’opportunità di esibirmi su un palco e di essere arrestato, di cantare canzoni, di essere ritenuto responsabile per  ogni singola parola di fronte al Partito. Mi ricordo che non mi sono mai fermato, non mi sono mai fermato di pensare, mai una pausa.  Avevo un obbiettivo. Le difficoltà hanno fatto gli intrighi più interessanti.  Arguzie, manovri, giochi… siamo diventati sempre più forti.

Pochissime band, oggigiorno, hanno una così forte identità musicale come voi. Nella vostra musica posso sentire art rock, jazz, musica da camera, punk, folk, musica classica, progressive rock, musica d’avanguardia, musica teatrale, blues, ska e tant’altro. Quali sono le tue fonti d’ispirazione maggiori?

Nessuno di questi direttamente. Il gusto si è formato nell’infanzia, e a quei tempi era classico: Charles Aznavour e The Beatles. Forse sono  anche come un bimbo viziato che lancia giocattoli e dolcetti ai sui genitori e grida “Non è questo quello che voglio”. Ho combinato questi due ruoli. Ogni qual volta c’è un leggero sentore di imitare qualcosa o persino l’aspirazione ad imitare qualcosa, io la butto via. Ho sempre voluto creare qualcosa  contrario a ciò che esiste. 

Può essere che nel futuro la responsabilità della composizione sia condivisa con qualche altro membro della band? 

Ho molti dubbi a proposito. Ognuno è abituato al fatto che io porto il materiale, anche se le sezioni sono discusse quasi con tutti. E’ come se  tu hai scritto e ora mostri come suonare. 

Tu possiedi una fattoria di cavalli, è il luogo dove solitamente componi le tue canzoni? 

Sembra che “Geranium”, “Geese and swans” e “War Songs”, tutti i miei lavori creati nella mia maturità, siano stati scritti alla fattoria. Ciò è stato una grande sorpresa per me. 

Slava

“Kosa Na Kamen” edEthnic Experiences” sono stati appena ristampati in un’edizione ricca di contenuti extra. Quale sarà il prossimo album ad essere ristampato?

“Geranium”! Ho mancato la fine del 2012 per la pubblicazione, ma non dovrebbe andare oltre la fine di gennaio o l’inizio di febbraio. E’ tutto pronto,  devo solo trovare il tempo per un lavoro di riduzione, al momento ci sono molti contenuti testuali e prende molto tempo verificare e approvare tutto. “Geranium” includerà buoni estratti video, un video professionale con la stessa persona di “Kosa Na Kamen”. Risale al 2006, ma la band suona in modo spettacolare.

C’è un altro che risale al 98, ma sto esitando se inserirlo poiché la qualità video è bassa, sebbene ci sono ottimi pezzi.  Le nostre opinioni sono diverse, qualcuno dice che non ne vale la pena, altri si e che è anche meglio del concerto Tabula Rasa in “Kosa Na Kamen”. Io penso  che è un bonus e possa essere debole come bonus.

E che mi dici di “I-i-raz”?

Verrà dopo “Geranium”. Su “I-i-raz” abbiamo anche una registrazione professionale dalla TV, ma solo una, un’altra è andata persa. Sarà comunque una ristampa molto interessante.

“I-i-raz” sarà l’ultima ristampa o ci saranno anche i primi lavori?

Dopo “I-i-raz” ci sarà la ristampa della raccolta “1985-1995 10 years”. Seguiranno i tre primai album: “Dust on Boots”, “Vezhliviy Otkaz” stampato per la Melodiya (etichetta di stato sovietica n.d.a) e il primo album “Opera” che sarà l’ultimo. Penso finiremo per il 2014.

E cosa mi sai dire del nuovo album con la famigerata “War Suite”?

la “War Suite” è completa, ma troppo corta, 35-40 minuti massimo. Roman dice che ha bisogno di altre 2 o 3 tracce per completare l’album. Mi ha detto che ci sono un paio  di bozze che ancora non hanno trovato una forma definitiva e quindi non le ha ancora mostrate a nessuno della band. Ci vorranno forse ancora un paio di mesi per completarle, cosi auspico che i pezzi saranno pronti per febbraio e dopo un qualche mesi di concerti andranno in studio.

Quindi verosimilmente nel 2013 avremo il nuovo album dei Vezhliviy Otkaz?

Possibilmente per dicembre, ma potrebbe slittare anche a gennaio, febbraio del 2014.

Ci sarà l’opportunità per fans italiani dei Vezhliviy Otkaz di vederli live in Italia?

Roman è appena stato in Italia ad ottobre. Ha visitato Ferrara, Verona e Milano. Un tempo splendido, ideale per Roman. Lui ama l’Italia, ma nessun evento musicale era stato pianificato. Spero di far partecipare i Vezhliviy Otkaz ad un paio di festival europei, abbiamo un agente locale qui a Mosca pronto a prendere in carico questo lavoro e vedremo come va. Se tutto va bene, cercheremo almeno di fare qualcosa nelle vicinanze dell’Italia. Siamo troppo “easy” per il free jazz e troppo complicati per il rock e le cose non funzionano facilmente. In più non facciamo parte di programmi statali, siamo completamente indipendente e questo non ci semplifica certo la vita.

 

Francesco Inglima

gennaio 2013

 

 

I Vezhliviy Otkaz sono una delle band più importanti del panorama underground russo degli ultimi trent’anni. Nati in pieno regime comunista ai tempi della Perestrojka come band di protesta hanno saputo evolvere la loro proposta musicale migliorando album  dopo album e  arrivando a proporre un rock d’avanguardia unico e originale, impossibile da paragonare a quanto fatto da qualsiasi altra band.

Negli ultimi mesi sono uscite due ristampe molto dense di contenuti extra di due album storici della band (“Kosa Na Kamen” e “Ethnic Experiences”) ne abbiamo quindi approfittato per due chiacchiere con Roman Suslov, vero deus ex machina della band e per fare il punto della situazione sulle novità discografiche future con Slava Nedeoglo (che ringrazio anche per la traduzione dal russo) manager del gruppo.

 

Roman

Roman, nell’Aprile del 2010, appena completato l’album Geese and Swans, hai presentato il nuovo pezzo Lukhta. Poi ho sentito dire che ci sono altri nuovi pezzi in lavorazione. In quale direzione si sta sviluppando questo nuovo materiale?

Sto cercando di realizzare la programmata War-Songs. Dovrebbe essere una suite di circa 35 minuti. Non c’è niente di nuovo eccetto la ricerca di nuove forme.

A proposito della “War Suite”, nel 2009 hai presentato la canzone “We’ll win over!”  scritta durante l’estate del 2008 sopra una sella nella tua fattoria di cavalli nella provincia di Tula. Inoltre in un’altra intervista hai detto che l’album “Geese and Swans” includeva due canzoni della Suite: “Time” e “River Flow”. Come prosegue il lavoro della Suite e c’è qualche occasione di ascoltare qualche anteprima nel prossimo futuro?

Sto lavorando duro nella mia fattoria e questo mi assorbe completamente. Sto studiando e provando i nuovi pezzi e possibilmente farò in tempo a completarli e provarne qualcuno in qualche concerto entro l’anno.

"Geese and Swans” è stato realizzato 25 anni dopo il vostro primo album e 8 anni dopo il precedente, ma la musica dei Vezhliviy Otkaz è ancora cosi fresca e differente da album ad album. Qual è il segreto?

 

Forse perché non scrivo molto e cerco di evitare di correre a vuoto.

 

Mi sembra che “Geese and Swans” mostri un lato più melodico della band, mi sbaglio?

 

Penso che i brani stessi siano diventati più sviluppati e brillanti e ora ci sono più membri della gruppo che vogliono esprimerlo.

 

A Maggio 2009, in occasione del tuo primo concerto con Persimfans (la prima orchestra senza conduttore, fondata nel 1922 e recentemente riformata. n.d.a.)  la tua band è stata estesa a 11 musicisti e avete suonato qualche nuova composizione.  Possiamo aspettarci che parte del nuovo repertorio sia scritto per questo tipo di band allargata?

Io non compongo per uno specifico set di strumenti. Generalmente tutti i miei pezzi possono essere facilmente ridotti a due strumenti o estesi ad un orchestra. E’ un problema di costi e di sforzi da applicare, di arrangiamento e orchestrazione. In una piccola band è importante non perdere il significato delle parti che compongo il brano o il senso del pezzo nel suo insieme.  In un gruppo numeroso è importante evitare di apparire melliflui. E’ per questo che sono particolarmente attento nell’allargare la band. E’ uno studio. Inoltre per i concerti non è facile trovare musicisti pronti, disposti a spostamenti, che sono competenti e non hanno alti ingaggi.

Perché hai deciso di terminare le attività della band nel 2008? E dove hai ritrovato le motivazioni per tornare?

 

Nella mia vita molte cose, se non tutte,  non succedono improvvisamente e senza motivo. Per esempio, nel 2002 la stanchezza accumulata per quei concerti in locali senza senso ha portato al bisogno di silenzio e di una pausa. Tuttavia nel 2006 quando la mia gamba è stata rotta da una cavallo e io sono tornato a Mosca, lontano da quel silenzio e assieme ai mia compagni di band, a tutti è tornato il desiderio di fare qualcosa.

 

Il regime comunista ha sempre creato molti problemi per le band che  volevano suonare musica rock. Quando avete iniziata la vostra carriera eravamo in piena Perestrojka. Che difficoltà hai incontrato?

 

Io ho avuto un’infanzia felice, una giovinezza felice, io ho avuto l’opportunità di desiderare di lottare, di avere difficoltà e superarle. Ho avuto anche l’opportunità di non avere apparecchi e di farmeli da me. Ho avuto l’opportunità di non esibirmi su palchi, ma di suonare in appartamenti privati. Ho avuto l’opportunità di esibirmi su un palco e di essere arrestato, di cantare canzoni, di essere ritenuto responsabile per  ogni singola parola di fronte al Partito. Mi ricordo che non mi sono mai fermato, non mi sono mai fermato di pensare, mai una pausa.  Avevo un obbiettivo. Le difficoltà hanno fatto gli intrighi più interessanti.  Arguzie, manovri, giochi… siamo diventati sempre più forti.

Pochissime band, oggigiorno, hanno una così forte identità musicale come voi. Nella vostra musica posso sentire art rock, jazz, musica da camera, punk, folk, musica classica, progressive rock, musica d’avanguardia, musica teatrale, blues, ska e tant’altro. Quali sono le tue fonti d’ispirazione maggiori?

Nessuno di questi direttamente. Il gusto si è formato nell’infanzia, e a quei tempi era classico: Charles Aznavour e The Beatles. Forse sono  anche come un bimbo viziato che lancia giocattoli e dolcetti ai sui genitori e grida “Non è questo quello che voglio”. Ho combinato questi due ruoli. Ogni qual volta c’è un leggero sentore di imitare qualcosa o persino l’aspirazione ad imitare qualcosa, io la butto via. Ho sempre voluto creare qualcosa  contrario a ciò che esiste.

 

Può essere che nel futuro la responsabilità della composizione sia condivisa con qualche altro membro della band?

 

Ho molti dubbi a proposito. Ognuno è abituato al fatto che io porto il materiale, anche se le sezioni sono discusse quasi con tutti. E’ come se  tu hai scritto e ora mostri come suonare.

 

Tu possiedi una fattoria di cavalli, è il luogo dove solitamente componi le tue canzoni?

 

Sembra che “Geranium”, “Geese and swans” e “War Songs”, tutti i miei lavori creati nella mia maturità, siano stati scritti alla fattoria. Ciò è stato una grande sorpresa per me.

 

 

Slava

 

“Kosa Na Kamen” ed “Ethnic Experiences” sono stati appena ristampati in un’edizione ricca di contenuti extra. Quale sarà il prossimo album ad essere ristampato?

“Geranium”! Ho mancato la fine del 2012 per la pubblicazione, ma non dovrebbe andare oltre la fine di gennaio o l’inizio di febbraio. E’ tutto pronto,  devo solo trovare il tempo per un lavoro di riduzione, al momento ci sono molti contenuti testuali e prende molto tempo verificare e approvare tutto. “Geranium” includerà buoni estratti video, un video professionale con la stessa persona di “Kosa Na Kamen”. Risale al 2006, ma la band suona in modo spettacolare.

C’è un altro che risale al 98, ma sto esitando se inserirlo poiché la qualità video è bassa, sebbene ci sono ottimi pezzi.  Le nostre opinioni sono diverse, qualcuno dice che non ne vale la pena, altri si e che è anche meglio del concerto Tabula Rasa in “Kosa Na Kamen”. Io penso  che è un bonus e possa essere debole come bonus.

E che mi dici di “I-i-raz”?

Verrà dopo “Geranium”. Su “I-i-raz” abbiamo anche una registrazione professionale dalla TV, ma solo una, un’altra è andata persa. Sarà comunque una ristampa molto interessante.

“I-i-raz” sarà l’ultima ristampa o ci saranno anche i primi lavori?

Dopo “I-i-raz” ci sarà la ristampa della raccolta “1985-1995 10 years”. Seguiranno i tre primai album: “Dust on Boots”, “Vezhliviy Otkaz” stampato per la Melodiya (etichetta di stato sovietica n.d.a) e il primo album “Opera” che sarà l’ultimo. Penso finiremo per il 2014.

E cosa mi sai dire del nuovo album con la famigerata “War Suite”?

la “War Suite” è completa, ma troppo corta, 35-40 minuti massimo. Roman dice che ha bisogno di altre 2 o 3 tracce per completare l’album. Mi ha detto che ci sono un paio  di bozze che ancora non hanno trovato una forma definitiva e quindi non le ha ancora mostrate a nessuno della band. Ci vorranno forse ancora un paio di mesi per completarle, cosi auspico che i pezzi saranno pronti per febbraio e dopo un qualche mesi di concerti andranno in studio.

Quindi verosimilmente nel 2013 avremo il nuovo album dei Vezhliviy Otkaz?

Possibilmente per dicembre, ma potrebbe slittare anche a gennaio, febbraio del 2014.

Ci sarà l’opportunità per fans italiani dei Vezhliviy Otkaz di vederli live in Italia?

Roman è appena stato in Italia ad ottobre. Ha visitato Ferrara, Verona e Milano. Un tempo splendido, ideale per Roman. Lui ama l’Italia, ma nessun evento musicale era stato pianificato.

Spero di far partecipare i Vezhliviy Otkaz ad un paio di festival europei, abbiamo un agente locale qui a Mosca pronto a prendere in carico questo lavoro e vedremo come va. Se tutto va bene, cercheremo almeno di fare qualcosa nelle vicinanze dell’Italia. Siamo troppo “easy” per il free jazz e troppo complicati per il rock e le cose non funzionano facilmente. In più non facciamo parte di programmi statali, siamo completamente indipendente e questo non ci semplifica certo la vita.

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Ultimo aggiornamento (Lunedì 21 Gennaio 2013 12:17)