Maschera di Cera – live a Bonille Ernica (FR), pub Hot Ice, 26 aprile 2003

 

L’ultima serata della rassegna In Prog, tenutasi al pub Hot Ice di Boville Ernica (FR), ha visto come protagonista uno dei gruppi italiani più apprezzati degli ultimi tempi: la Maschera di Cera. D’altronde, dietro questo progetto, troviamo Fabio Zuffanti, un musicista che si muove da quasi un decennio affascinando gli appassionati attraverso nomi quali Finisterre, Hostsonaten, LaZona, ecc. garantendo sempre un’elevata qualità. La Maschera di Cera si presenta sul palco con una formazione che vede, oltre il bassista-compositore Zuffanti, Andrea Monetti al flauto (Alhambra, Ku, Arjuna, Embryo), il bravissimo tastierista Agostino Macor ed il talentuoso cantante Alessandro Corvaglia, senza dubbio una delle migliori ugole del panorama progressivo italiano. Inoltre, alla batteria, vista l’indisponibilità del “titolare” Marco Cavani, troviamo ospite Maurizio di Tollo, in prestito dalle Distillerie di Malto. I musicisti ci offrono un gustoso assaggio del loro secondo album “Il grande labirinto”, attraverso degli estratti della lunga suite “Il viaggio nell’oceano capovolto” e “I confini del tempo”. Il volume è inverosimilmente alto, soprattutto quello del basso, ma la Maschera di Cera mostra di essere grande anche dal vivo affascinando con composizioni di indubbio spessore. Dopo quest’inizio dedicato al nuovo album, si passa ad una sorpresa: sale sul palco Tiziano Rea, organizzatore della manifestazione e imbraccia una chitarra, unendosi al gruppo per una bella esecuzione di “Dal caos”, interessantissimo brano frippiano contenuto nel primo disco dei Finisterre. Sempre con Tiziano alla chitarra, giunge il turno del primo omonimo album della Maschera di Cera, eseguito nella sua interezza, che riesce a rapire anche dal vivo attraverso il drammatico concept ed una musica chiaramente ispirata a quei gruppi italiani degli anni ’70 che offrivano un sound abbastanza oscuro (Museo Rosenbach, Balletto di Bronzo, Biglietto per l’Inferno). E’ poi il turno di “Darkness”, cover del celebre brano dei Van der Graaf Generator, eseguita alla grande, con Tiziano al sax. Il concerto sarebbe terminato, ma il pubblico nella saletta non è sazio di musica ed iniziano i bis. Si parte con una nuova esecuzione de “La consunzione”, una delle parti de “Il viaggio nell’oceano capovolto”. Si prosegue con “21st Century schizoid man” che si trasforma in una jam session che nel finale sembra quasi orientarsi verso la “Celebration” della PFM e che sfocia poi in una personalissima versione di “I know what I like”. Adesso è davvero finita, peccato per l’acustica e la resa sonora, ma il concerto è splendido. Qualche piccolo errore dei musicisti è perdonabilissimo visto che la formazione era un po’ d’emergenza, ma si può dire che tutti se la sono cavata alla grande con una performance particolarmente apprezzata da chi ha assistito al concerto. Resta la consapevolezza che la musica di qualità in Italia c’è e sarebbero auspicabili maggiori manifestazioni di questo tipo per poter godere più spesso di spettacoli come quello offerto da Zuffanti e soci.

 

Peppe

maggio 2003

Ultimo aggiornamento (Lunedì 14 Giugno 2010 11:57)