Marillion in Concerto

Roma, Centrale del Tennis, 13 Giugno 2004

 

 

 

Alcuni dischi non eccellenti mi avevano progressivamente sempre più allontanato dai Marillion. Negli anni Ottanta sono stati una fondamentale band dell'allora rinato progressive rock e nell'ultimo decennio, un ottimo Steve Hogarth li aveva condotti verso territori sempre più distanti dalla matrice progressiva. Ma l'ascolto del doppio CD Marbles mi ha spinto a non mancare all'appuntamento con il Progressivamente Rock Festival del 13 giugno a Roma al Centrale dl Tennis. Special guest della serata i Gazpacho, giovane promettente band norvegese: quattro ragazzi che si autodefiniscono come una versione personalizzata dei nuovi Marillion, hanno offerto motivi di interesse per gli oltre mille spettatori. I Marillion si presentano sul palco verso le 21,30 e confezionano l'intero Marbles (la versione a singolo CD) dispensando emozioni intense in particolare sulla bellissima Neverland. Grandi atmosfere dense di riflessione, complessità strutturale, oscurità e nello stesso tempo luminosa poesia, raccontate dalle 'biglie" di questo concept capolavoro. Dopo una breve pausa seguono altri minuti funestati qua e là da inconvenienti tecnici. Tra i brani proposti This is the 21th Century, Quartz e Between You and Me tratti da Anoraknophobia, un misto da Brave (Bridge, Living with the big lie), Estonia da This Strange Engine, fino all'entusiasmante finale con gli hit The Party, The Uninvited Guest e Cover My Eyes. Il pubblico è sembrato molto soddisfatto e alla fine ha gridato a gran voce (le grida più forti erano le mie) l'esecuzione di Easter che il gruppo, senza neanche provarla, l'ha aggiunta a concerto già chiuso.

 

Testo: Progman 59
Foto: Geppo

Ultimo aggiornamento (Lunedì 14 Giugno 2010 14:39)