7 Samurai
(MUSEA)


Ed ecco un nuovo progetto della fanzine finlandese Colossus, che dopo il cd The Odyssey (dedicato all'opera omerica) torna ad omaggiare la cinematografia. Stavolta si punta su un capolavoro giapponese: I sette samurai (1954), pellicola di culto del maestro Akira Kurosawa, ambientata nella terra nipponica del '500 e narrante la storia dei samurai che difendono un villaggio di contadini in forte difficoltà a causa delle minacce di saccheggio delle loro terre. Scopo e caratteristiche del lavoro non cambiano: come sempre è stato richiesto alle band partecipanti di presentare una suite a testa, mirando ad un suono vintage (tastiere d'epoca, niente loops, batterie elettroniche, né, in generale, i freddi suoni digitali che contraddistinguono la musica degli ultimi decenni), riesumando lo stile tanto in voga negli anni '70 e proposto soprattutto dai più celebri protagonisti del rock sinfonico. Per la prima volta ci si affida ad un unico cd. Solo tre, quindi, i gruppi protagonisti. Ma ancora una volta è l'Italia ad essere ben in mostra con i C.A.P. e i Taproban, formazioni con ormai una certa esperienza e che confermano per l'occasione la forte maturità mostrata anche di recente. A chiudere il lotto dei partecipanti ci sono poi i veterani venezuelani Tempano, cult-band per i patiti del prog “esotico” del passato, ma che negli ultimi anni sono tornati a farsi ammirare. Terminata la presentazione, è il momento di dedicarsi ai contenuti del cd…


Track A1: C.A.P. - Alla corte degli eroi
Chitarra acustica, violino e flauto ci portano subito in atmosfere d'altri tempi, quasi medievalggianti, con un fascino indiscutibile in quest'inizio a cavallo tra musica classica e folk. E quando entra il cantato sembra di riassaporare suggestioni della migliore PFM d'epoca (proprio quella di Per un amico, tanto per intenderci…). Da questo momento di puro lirismo e delicatezza si esce dopo circa tre minuti, in cui il flauto protagonista, la comparsa in scena della sezione ritmica e, in generale, le sonorità più rock spingono i C.A.P. verso sentieri prettamente tulliani. Questa partenza lascia chiaramente intendere, dandone anche conferma, come il prog della band si rifaccia al rock sinfonico sia italiano che inglese e se la PFM resterà in questa suite il punto di riferimento principale, per via soprattutto degli intarsi strumentali di gruppo, echi classicissimi di Genesis, Camel, Yes e Gentle Giant affiorano in continuazione negli oltre ventisette minuti di questa riuscita composizione. In un simile contesto sorprendono, ma si integrano alla perfezione, alcuni minuti in cui i C.A.P. si spingono verso un jazz-rock melodico e delicato, in cui rispolverano pastosi segnali mediterranei. Si può tranquillamente affermare che il cd dedicato a I sette samurai parte nel migliore dei modi, ma diciamo subito che il prosieguo è ancora più appetitoso…

Track A2: TEMPANO - The farmers
Chi aveva già apprezzato la partecipazione dei Tempano sul disco dedicato all'Odissea, non tarderà ad amare questa nuova composizione dei musicisti sudamericani. Anche in questo caso, alla fin fine, si può parlare di una conferma per un gruppo affiatato, navigato e che sa metter in mostra una personalità notevole sia da un punto di vista compositivo che esecutivo.
L'inizio è un po' strano con tastiere e “spruzzi” sonori che viaggiano a briglie sciolte per circa un minuto, dopo di che si entra in un contesto sinfonico di una certa maestosità, per merito soprattutto del keyboards-man Giuglio Cesare Della Noce e del cantante Pedro Castillo, impegnato, oltre che alle parti vocali, anche col violino. La chitarra di Miguel Angel Echevarreneta, per ora, è un po' in sordina, limitandosi a cesellare un contorno raffinato, mentre la sezione ritmica guidata dal batterista Gerardo Ubieda aiuta ad incrementare i toni altisonanti di questa prima parte. Ma dopo quattro minuti comincia qualcosa di veramente epico: la sei corde indirizza il tutto verso un sound floydiano (senza perdere evidenti tracce di Genesis) e quando vengono raggiunti i dieci minuti, dopo una aver riproposto l'identica partenza della suite, i musicisti si lanciano in una lunghissima divagazione strumentale, in cui dalle sensazioni imponenti si passa via via ad un jazz-rock fascinoso, imprevedibile, spedito, dai tratti latini, ma anche con qualche dissonanza crimsoniana, che a sprazzi sembra addirittura frutto dell'improvvisazione (ad un certo punto sembra di ascoltare l'intensità della PFM di Alta Loma 5 til 9) e che, come in ogni suite che si rispetti, presenta una serie impressionante di cambi di tempo e di atmosfera. Solo al ventiduesimo minuto ritorna il cantato che porta ad un finale nuovamente solenne e più vicino ad un new-prog di pregevolissima fattura.

Track A3: TAPROBAN - The bandits
E si giunge all'ultimo terzo del cd.
La suite dei Taproban inizia con inquieti suoni percussivi tra l'epico ed il tribale, stemperati solo in parte dal sottofondo di mellotron che comincia a dare una connotazione più sinfonica al brano. Questo si va subito a dirigere verso la grandeur tipica di Emerson, Lake & Palmer. La band romana non ha mai fatto segreto della propria ammirazione verso il noto trio e se tutto può far presupporre uno sviluppo totale della suite verso un sound ben preciso, la partecipazione di un musicista di talento come Alessandro Papotto ai fiati dà quel quid che permette di superare le aspettative, favorendo un arricchimento timbrico e stilistico non indifferente (molteplici, in particolare, gli spunti etnico-folkloristici). Inoltre, le parti vocali (in italiano), pur non brillantissime, possono portare a similitudini verso le Orme, confermando la capacità dei Taproban di assimilare molto bene le lezioni dei grandi maestri e di saperle riproporre diligentemente e con notevole bravura.


Tre ottimi gruppi in gran forma; l'ormai consueta conferma di una formula di tributo e di concept-album assolutamente indovinata; la solita manna dal cielo per gli amanti del rock sinfonico; l'ennesima riuscita di un progetto Colossus… Insomma, un nuovo cd da aggiungere prima sulla lista della spesa e poi alla vostra collezione…

Peppe
Novembre 2006

Ultimo aggiornamento (Martedì 24 Novembre 2009 18:34)