Nasce a Londra il 23 dicembre 1951 e all'età di tredici anni, nell'aprile del 1965, entra nella Charterhouse, collegio austero situato vicino Godalming nel Surrey. Dopo qualche settimana, insieme all'amico River Job (col quale già l'anno prima aveva dato vita agli Spiders, che suonavano musica genere Beatles) forma gli Anon, con Rob Tyrell alla batteria e Richard McPhail al canto. Poco dopo, anche Michael Rutherford si aggregò alla formazione proponendosi come chitarra ritmica; era il maggio del '65: «Suonavamo un po' di tutto, soprattutto quello che piaceva, i Rolling e i Beatles insomma. Ho ancora un nastro a casa e quando lo ascolto, tutto sommato, mi diverto. Tra me e Michael il terzo era Richard McPhail. Credo sia ancora famoso per le sue bevute e per il suo carattere che passa in un decimo di secondo dal sorriso alle sfuriate più tremende: un vero scozzese. E anche un vero amico: per molto tempo è stato il tour manager dei Genesis, poi ha preferito continuare con Peter, forse perché gli piaceva l'idea di ricominciare da capo» (Anthony Phillips).

Peter Gabriel e Tony Banks, intanto, nel clima della Charterhouse formavano i Garden Wall insieme a Chris Stewart alla batteria.

L'incontro/scontro definitivo tra Anon e Garden Wall avvenne alla fine del corso del '66, e dalla inevitabile fusione sorsero i Genesis. Nell'estate del '68 esce "From Genesis To Revelation"; album molto bistrattato dalla critica corrente, contiene tredici brevi canzoni impostate concettualmente sull'evoluzione dell'umanità che solo raramente ("Am I Very Wrong?", "The Serpent") presentano qualche spunto interessante: «Indubbiamente eravamo ingenui, privi di esperienza e di tecnica. Ma i solchi originali erano più grintosi del prodotto finito: a furia di sovrapporre violini, si persero un mucchio di particolari» (Anthony Phillips).
In definitiva, il quadro dei Genesis che emergeva da quel loro primo album non risultò esaltante, e così nella primavera del '69 il gruppo sta per sciogliersi, ma durante l'estate proprio Ant decise, con Mike, che sarebbero diventati professionisti, e insieme a Tony e Peter iniziarono a suonare in concerto. Nell'estate del '70 prese forma "Trespass", che sarà così commentato da Ant: «Trespass finì col raccogliere certe esperienze culturali che ci venivano dalla Charterhouse e che non eravamo riusciti ad esprimere prima. C'è quel mondo incantato che sembra raccontato da Tolkien, quel classicismo nelle cose descritte e in quelle suonate che, a mio avviso, ne fanno un bel disco. C'è anche un pizzico di surrealismo: Peter, Michael e io ne andavamo matti».

Ma subito dopo la registrazione, Ant voleva andarsene, avvertiva già il peso eccessivo della vita di gruppo: «No, non litigai con i miei amici, ma piuttosto con la musica; io la credevo ancora poetica, libera e invece all'improvviso mi trovavo imbrogliato in contratti, opzioni, management e cose varie. Era decisamente troppo per la mia concezione artistica, e allora decisi di mollare con quella musica per darmi totalmente alla mia musica, studiando composizione e pianoforte. Non ho però interrotto i rapporti con i miei amici, anzi con Michael continuo a comporre: credo che nei Genesis sia sempre rimasto qualcosa di mio e che in me sia rimasto qualcosa dei Genesis».
Ant si ritirò quindi a vita privata fino al 1977, anno del suo timido rientro nel rock, e da quel momento ha pubblicato dozzine di album, la maggior parte dei quali (ad esempio, "Private Parts & Piaces" e "Missing Links") sfugge a ogni regola commerciale, contenendo pezzi strumentali dall'impostazione classicheggiante, in genere per sola chitarra o solo piano, e molto di rado con l'inserto di qualche altro strumento; lavori che costituiscono una chiara esemplificazione della delicata sensibilità di questo artista.
Insomma: un personaggio particolare, contraddittorio, vera e propria fucina di idee (non sempre brillanti).

Discografia

The Geese And The Ghost (1977)
Mitico primo album di Phillips. Autentico capolavoro, vede la partecipazione di Mike Rutherford (autore con Ant di alcuni brani) e di Phil Collins che canta divinamente due canzoni, tra cui la struggente ballata "Wich Way the Wind Blows". Violini, violoncelli, oboi, flauti, etc. arricchiscono l'avvincente "Henry: Portraits From Tudor Times". Chiude l'album la malinconica "Sleepfall: The Geese Fly West".
Disco imperdibile.

Wise After The Event (1978)
Album meno affascinante del precedente. Sono da segnalare i brani "We're All As We Lie" , "Wise After The Event" e "Moonshooter".

Private Parts And Pieces – A Collection Of Guitar And Piano Solos, Duets And Ensemble 1972-1976 (1978)
In Gran Bretagna questo disco uscì come LP solo in omaggio nelle prime 500 copie di "Sides", mentre in America era stato pubblicato nel dicembre 1978. Contiene gemme quali "Field Of Eternity", "Reaper", "Beauty And The Beast" e "Seven Long Years" .

Sides (1979)
Un lavoro forse un po' più commerciale. Comunque, pezzi come "Sister of Remindum" e "Nightmare" emozionano non poco; decisamente scadenti "Holy Deadlock" e "Side Door".

Private Parts And Pieces II: Back to the pavilion (1980)
Nel settembre del 1980 viene pubblicato il secondo capitolo con la bellissima "Scottish Suite". Da segnalare "Postlude: End Of The Season", miniatura per sola chitarra classica, "Lindsay", riuscito momento lirico con una piacevole linea melodica, "Spring Meeting" e la chopiniana "Nocturne".
Disco magnifico, intriso della vena romantica e notturna di Ant: atmosfere ora pacate ora drammatiche si alternano senza fine.

1984 (1981)
Ispirato al romanzo omonimo di George Orwell, l'album non convince per l'uso troppo moderno di tastiere elettroniche: questa musica futuristica non è per Ant Phillips.

Private Parts And Pieces III: Antiques (1982)
Album attribuito ad Anthony Phillips & Enrique Berro Garcia, è tra le migliori produzioni di Ant. Tutti i brani sono strumentali, con l'utilizzo esclusivo delle chitarre secondo una impronta decisamente classica. Pezzi bellissimi, tra cui "Esperansa" ed "Elegy" che raggiungono un livello di dolcezza imbarazzante. Una nota di riguardo merita la conclusiva "Old Wives Tale", basata su un semplice e suggestivo arpeggio.

Invisible Man (1983)
E' l'album del compromesso totale. Un inedito Ant sforna alla chitarra solista una manciata di pop commerciali. Il disco peggiore dell'intera discografia dell'artista.

Private Parts And Pieces IV: A Catch At The Tables (1984)
Pubblicato solo in America, è caratterizzato dall'ampio uso dei sintetizzatori ("Earth Man", "Dawn Over The Lake", "Bouncer", "Heart Of Darkness"), ma non mancano brani classici alla chitarra ("Eduardo", "The Sea And The Armadillo" e il bonus della ristampa in Cd "A Catch At The Table"), tra cui spicca l'"Arboretum Suite".

Private Parts And Pieces V: Twelve (1985)
L'album contiene dodici brani, dedicati ciascuno ad un mese dell'anno, eseguiti con la chitarra a dodici corde. Bellissimo.

Private Parts And Pieces VI: Ivory Moon – Piano Pieces 1971-1985 (1986)
Il disco esce nel marzo del 1986 ed è interamente suonato al piano. Stupende le due tracce tratte da Masquerade: "Tara's Theme" e "Moonfall".
La ristampa in Cd è imperdibile per chi, come me, ama alla follia i Genesis; include, infatti, "Let Us Now Make Love" in una versione per solo piano.

Private Parts And Pieces VII: Slow waves soft stars (1987)
Il settimo capitolo comprende brani acustici ("Beachrunner", "Carnival", le grandissime "Sospirando", "Elevenses" e "Goodbye Serenade" nonché la breve "Bubble And Squeak") ed altri per synt. Bella anche "End Of The Affair" .

Tarka (1988)
Quest'album è stato scritto a quattro mani da Anthony Phillips e Harry Williamson, ed è ispirato al libro "Tarka The Otter" di Henry Williamson, padre di Harry. Un disco da avere assolutamente, tanto è bella la musica in esso contenuta: passaggi orchestrali e strumenti classici lasciano senza parole.
Superlativo.

Finger Painting – Missing links vol. 1 (1989)
Pubblicato originariamente su cassetta nel novembre del 1989, è una collezione di brani registrati per la televisione. Nonostante risulti essere il più ostico di tutta la discografia di Ant, alcune tracce come "Land Of Dragon Suite" sono stupende; apprezzabili quei pezzi dove si sviluppa la melodia, "Force Majeure" o la classicheggiante "Boulevard Of Fallen Leaves"; ma il vertice dell'album è senz'altro "Tropical Moon Over Darking Suite".

Slow Dance (1990)
"Slow Dance" è il massimo capolavoro della discografia di Ant Phillips. Il tema dell'intera opera si sviluppa su una melodia estrema tanto emozionante che l'ascoltatore ben presto si scioglie in lacrime. Grande, grandissimo disco.

Private Parts And Pieces VIII: New England (1992)
Agosto 1992: esce "New England", ritorno di Ant all'acustico. Si alternano pezzi per chitarra, piano e canzoni che offrono nuovi motivi di interesse. Phillips alla chitarra acustica duetta mirabilmente col sax soprano di Martin Robertson, coautore di cinque brani. Album eccellente, anche per la presenza delle due lunghe suite "New England Suite" e "Pieces of Eight", top del disco.

The Sky Road – Missing links vol. 2 (1994)
Si tratta di una raccolta di materiale d'archivio e inediti realizzati con la chitarra, arrivando a riesumare cose molto vecchie. Tra i brani che più si distinguono sono da citare sicuramente il bellissimo "Exile", "Tears On A Rainy Day", la suite "Wild Voices, Quiet Water Suite", la struggente "Serenita" e, al primo posto, "Timepiece".
L'album è stato messo fuori catalogo da poco.

Sail The World (1994)
Questo Cd ha al suo interno esclusivamente musica composta allo scopo di commentare il giro del mondo di barche a vela "Whitbread Round The World Race 1993-94", e quindi ha ragione di esistere in funzione delle immagini. Ben 15 dei 24 brani si avvalgono di una batteria programmata talvolta molto invadente.

Gypsy Suite (1995)
Il disco fotografa Ant in una delle sue collaborazioni più riuscite, quella con Harry Williamson. Altra raccolta di materiale vecchio, dove brillano particolarmente la "Gypsy Suite" e le versioni demo dei primi due movimenti di "Tarka". Album splendido, molto delicato e carico di malinconica dolcezza.

Lyric Book – The living room concert (1995)
Nel 1993 fu chiesto a Phillips di partecipare alla serie dei "Living Room Concerts", programma chiamato "Echoes" comprendente musica prettamente strumentale, trasmesso da alcune radio americane. Il 21 marzo del 1993 Ant registò la sua musica, poi trasmessa il 25 giugno e qui riproposta su disco.
Ci sono "Reaper", "Which Way The Wind Blows", "Henry: Portraits From Tudor Times" e tanti altri, tra cui l'inedito "Conversation Piece".

Anthology (1995)
Nell'ottobre 1995, anche per Anthony Phillips esce un album antologico. Include diciassette brani che sono tratti da "The Geese And The Ghost", "Wise After The Event", "Sides", "1984", "Invisible Men", "Tarka", "Slow Dance", "Private Parts And Pieces" voll. I, IV, VII, "The Sky Road". Non si può certo definire l'antologia del tutto rappresentativa, mancando brani come "Which Way The Wind Blows" o "Henry", mentre invece troviamo "The Woman Were Watching" di "Invisible Men"! Bello, comunque, il booklet interno del Cd.

The Meadows of Englewood (1996)
Cd pubblicato in Spagna dell'inedita coppia formata da Anthony Phillips e Guillermo Cazenave, registrato dal vivo negli studi di Ant nel luglio ed agosto 1995 e masterizzato negli studi Astral di Barcellona. Spicca su tutto la monumentale suite (37 minuti) "The Meadows Of Englewood": Ant alle tastiere e Cazenave alla chitarra elettrica. Favolosa la versione di "Lucy: an Illusion". Ottime pure l'appassionata "Sortilege" e la melodica "The Circle".

Private Parts And Pieces IX: Dragonfly dreams (1996)
Il disco contiene musiche composte e registrate tra il '94 e il '96, oltre a materiale degli anni '80 tra cui "Chinese Walls", eseguita alla dodici corde. Bella l'introduttiva "Openers", "Something Blue" per la chitarra classica e "Lostiwithiel" per le tastiere. Splendida "Night Song", dal sapore sacrale. Anche quest'album è da avere, e lo consiglio a tutti gli amanti di Phillips.

Time and Tide – Missing links vol. 3 (1997)
Accreditato ad Anthony Phillips e Joji Hirota, percussionista giapponese. Compendio di brani utilizzati in gran parte per la TV inglese, ma che senza il supporto delle immagini perdono la loro evocatività. In ogni caso, sono da apprezzare la notevole "Underwater Forest", "African Dream" e, soprattutto, l'orientale "SongoKu".

Survival (1997)
In realtà, questo doppio Cd raggruppa il lavoro di artisti vari a supporto delle immagini della trasmissione televisiva dedicata alla natura e agli animali selvatici "Survival". Ant Phillips è presente con 15 pezzi, per oltre 40 minuti di musica inedita. Davvero suggestivo.

The Live Radio Sessions (1998)
Si tratta di un Cd uscito alla fine di gennaio 1998 solo in Spagna che riporta le session radiofoniche registrate per alcune radio spagnole da Ant Phillips insieme a Guillermo Cazenave. Segnalo, per brevità, l'iniziale "Lights On The Hill", la bellissima "She'll Be Waiting" e la solita "Sortilege". Album molto godibile, ristampato con artwork diverso e scaletta leggermente modificata: manca "Collection", e vi sono inserite delle interviste ad Ant e Guillermo.

The Archive Collection Volume One (1998)
Disco abbastanza raro, con una tiratura, pare, di sole 1000 copie, contenente anche un EP (Special Limited Edition EP). Materiale di oltre vent'anni fa, con porzioni di brani inediti composti e suonati insieme a Mike Rutherford. Il Cd è impreziosito da "F Sharp": versione strumentale di due terzi di "The Musical Box" che spiega come questo brano fosse nato quando ancora c'era Ant Phillips in formazione.

Private Parts And Pieces X – Soirée (1999)
E' un album che ha una reperibilità quasi vicino allo zero. Disco pesante da ascoltare per il fatto di essere realizzato esclusivamente al pianoforte. Mirabile ed intimo (anche molto lirico a tratti), peraltro è il primo a proporre nuove composizioni.
In evidenza "Sad Ballerina", assai malinconica, e "Rain Suite". Direi che, in generale, si respirano atmosfere invernali – non so chi, in una recente inchiesta, lamentava l'assenza di un album che desse l'idea dell'inverno: ebbene... eccolo!

Da ricordare, inoltre, l'antologia del settembre 1985, "Harvest of the heart", che è una summa di brani dai volumi 1-4 di "Private Parts And Pieces", e l'antologia "Legend", pubblicata in due versioni, argentina e spagnola; quella spagnola include un inedito: "Sombrero".

Fondamentale per la redazione del profilo di Ant Phillips è stata la consultazione della fanzine "Dusk" di Mario Giammetti che ringrazio pubblicamente per essere una persona sempre disponibile nonché un amico.

Progman59
Agosto 2002