La nostra presenza al festival di Veruno del 2015 ci ha permesso di ammirare numerosi artisti che animano le scene del prog attuale. I giapponesi Yuka & Chronoship stanno dimostrando di essere abili esponenti del filone sinfonico-romantico, con una proposta che pesca sì dai classici degli anni '70, ma che dimostra anche come i musicisti abbiano saputo assimilare gli echi del passato inserendo anche soluzioni di una certa personalità. A guidare il gruppo è la tastierista Yuka Funakoshi, uno scricciolo che ispira simpatia immediata e che, cosa più importante, stao dimostrando ottime doti non solo come esecutrice, ma anche come cantante e compositrice. Abbiamo avuto modo di intervistarla via e-mail e ve ne offriamo il resoconto.

- Partiamo dal festival di Veruno. Come siete stati contattati per la vostra partecipazione?

Ci è stato chiesto di partecipare a questo grande festival quando abbiamo suonato al festival Crescendo in Francia lo scorso anno.

- Quali sono state le tue impressioni del festival e dell'Italia? Cosa ti ha colpito di più?

I musicisti e lo staff e soprattutto la gente calorosa che ha supportato il festival è stata davvero impressionante.

-So che sei stata in contatto con Luca Scherani, che ti ha aiutata a preparare il discorso per l'introduzione della band e del concerto. Come lo hai conosciuto e quanto è stato difficile imparare il discorso?

Ho profondamente apprezzato il suo aiuto. Ha preparato una registrazione del discorso da imparare e lo ho ascoltato in continuazione. Ho chiesto alla persona responsabile degli scambi dell'ufficio amministrativo di Salerno, che è gemellata con Tono, la città in cui vivo, di preparare una bozza del discorso. Il mio contatto giapponese conosceva Luca e così abbiamo avuto la possibilità di contattarlo. Luca ha modificato il discorso che ho portato sul palco trascritto su un foglio. Tra l'altro ho studiato la canzone italiana in passato, così mi sono divertita e non ho avuto problemi a fare la presentazione in italiano.

- Mi è sembrato che hai conquistato i progfan italiani con i tuoi sorrisi e la tua simpatia. Hai avuto la stessa impressione e pensi di aver avuto buoni responsi dal pubblico di Veruno?

Penso che tutti a Veruno amino davvero la musica. Siamo molto grati per il benvenuto che abbiamo ricevuto. Il mio sorriso è stata una risposta ad un pubblico che ci ha dato meravigliose sensazioni e ampi sorrisi.

- Sei rimasta a Veruno per i primi due giorni del festival. Qualcuno dei concerti ti ha impressionato particolarmente?

Avremmo voluto ascoltare i concerti degli altri gruppi partecipanti, ma non abbiamo avuto il tempo di vedere i loro spettacoli perchè venivamo continuamente contattati dal pubblico che veniva al nostro banchetto del merchandise per tutto il tempo. Devo comunque dire che Mockingbird dei Barclay James Harvest è sempre una canzone senza tempo.

- Veruno non è stata la vostra prima partecipazione ad un festival europeo: avete già suonato a dei festival prog francesi negli scorsi anni. Cosa ci puoi dire su queste esperienze? E che differenze hai trovato con Veruno?

Il pubblico giapponese tende ad ascoltare la musica e lo spettacolo con molta calma, invece il pubblico in Europa ascolta la musica a ritmo. In questo modo ci sentiamo ancora più ripagati nel suonare. Il festival di Veruno è stato tenuto con il consenso dell'intera cittadina, quindi è stata un occasione importante per noi. C'è anche da aggiungere che in Giappone è impossibile poter partecipare ad un festival con un volume così alto in un'area residenziale.

- Segui il prog e conosci qualcuna delle band odierne? E che ci dici del rock progressivo italiano?

Dicono che la musica che compongo ha forti elementi di progressive rock sin dall'esordio, ma io non ne sono mai stata conscia. Per quanto mi riguarda posso dirti che mi interessa molto il lavoro del mio compositore preferito piuttosto che di un gruppo e adoro Joseph-Maurice Ravel. Comunque come band italiana mi piace molto la PFM e i miei brani preferiti sono Impressioni di settembre e Celebration.

- Cosa significa "progressive rock" per te?

Il "progressive rock" per me è una squisita fusione di profonde melodie e spazio del suono.

- Ci racconti la storia di Yuka & Chronoship, in particolare di come vi siete formati?

Il gruppo è nato nel 2009 e ne facciamo parte io e tre apprezzati session-man con notevole esperienza in studio, il bassista Shun Taguchi, il chitarrista Takashi Miyazawa e il batterista Ikko Tanaka. Tutti i membri sono stati riuniti da Shun che ha scelto nel giro delle sue conoscenze. I gusti musicali e il nostro background sono molto differenti e penso che questo si avverta quando si ascolta la nostra musica.

- Riuscite a suonare con frequenza in Giappone?

Essendo giapponesi il numero dei nostri spettacoli in patria è abbastanza contenuto.

- Siete in contatto con altri gruppi giapponesi?

Gli altri membri hanno una ricca esperienza in studio e conoscono molti musicisti, ma io sono partita dalla musica classica e, inoltre, ho debuttato come cantautrice, quindi non conosco molto l'ambiente del prog in Giappone. Ad ogni modo abbiamo diversi contatti e scambi di informazioni con altri gruppi con cui abbiamo suonato nei festival e attraverso Facebook.

- Sei soddisfatta degli album che avete pubblicato?

Sì, lo sono. Ci sono nuove scoperte ogni volta e si vedono i colori della nuova musica. Abbiamo raccolto tramite il crowdfunding qualche somma che ci ha permesso di coprire parte dei costi di produzione. E abbiamo ottenuto molti riscontri positivi dai nostri supporter e dagli appassionati stranieri che hanno ascoltato il cd e che ci indicano che questo è il nostro miglior album.

- Vendete abbastanza copie dei vostri album?

Be', i cd che abbiamo portato a Veruno sono stati venduti tutti in fretta, così ci è stato chiesto perchè non ne avevamo portati di più.

- Com'è il vostro processo di composizione?

Come prima cosa decidiamo un concept. Poi comincio a preparare ogni suono vedendolo come una specie di immagine e la storia si adatta al concept. Si tratta di un'immagine che scava antichità dal terreno con molta attenzione.

- Quali sono le tue influenze?

L'influenza è la mia città.

- Come hai deciso di imparare a suonare le tastiere? Ci racconti qualcosa dei tuoi studi e del tuo background?

Quando ero piccola ero solita suonare l'organo mentre cantavo a caso e poi ho iniziato a studiare pianoforte classico all'età di cinque anni. Il mio insegnante di piano è stata la persona che mi ha permesso di suonare la musica che volevo suonare, piuttosto che seguire un percorso preciso di studio. Ciò che mi piace mi ha insegnato molte cose come il potere e il senso della musica, i legami tra le note musicali, ecc. Ho bisogno di un'opportunità di esprimere le note musicali collegate e voglio provare diversi tipi di musica da oggi in avanti.

- Che tipo di tastiere preferisci usare?

Il suono che mi piace di più è quello del pianoforte.

- Spesso nelle tue canzoni canti in "vocalese"; come mai questa scelta?

Una canzone che prevede solo suoni vocali produce una sorta di spinta primitiva che va al di là del linguaggio. Voglio esprimere qualcosa come il pianto dell'anima quando canto cin "vocalese".

- Com'è nata la collaborazione con Roger Dean?

Shun, il bassista e produttore di Yuka & Chronoship, è la persona tra di noi che è nel progressive rock fin da giovane. Così è stato grazie alla sua perseveranza che siamo riusciti a contattare Roger Dean attraverso un agente giapponese. Gli abbiamo mandato un demo del secondo album e ci fu detto che se Roger avesse apprezzato la nostra musica avrebbe accettatto di dedicarsi all'artwork. Il risultato è stato che abbiamo superato la prova.

- So che hai una carriera solistica nel pop. Riesci ad avere successo in questo ambito? Ci racconti qualcosa in più?

Ho realizzato tre album come cantautrice in Giappone. C'è un pezzo intitolato Morning bird nell'ultimo disco ed è stato caricato su Youtube. Grazie al fatto che ha ottenuto oltre 30000 download su iTunes, provenienti dal Giappone, dagli Stati Uniti e dall'Europa, abbiamo avuto l'opportunità di iniziare l'attuale attività. Tutto è partito da questa canzone.

- Cosa dobbiamo aspettarci nel vostro futuro?

Viviamo in Giappone, ma ci piacerebbe impegnarci in un tour europeo se ci fosse l'opportunità. Ma oltre a suonare all'estero vogliamo anche approfondire ed espandere la musica di Yuka & Chronoship nel prossimo album.

- Pensi che ci sia quest'opportunità di suonare più spesso all'estero?

Fare concerti in paesi stranieri non è affatto facile, ma davvero speriamo che molta più gente possa ascoltare la nostra musica in qualsiasi parte del mondo. Mi piacerebbe dare la possibilità a chiunque di assistere ad un concerto di Yuka & Chronoship.

Peppe
novembre 2015

Ultimo aggiornamento (Giovedì 13 Aprile 2017 18:38)