alt Brani:
1-Superpezzi; 2-Con precisione eterna e divina; 3-Palla di legno; 4-Ma le mele no; 5-La culla; 6-E' solo dopo che c'è la luce; 7-Non c'è mai tempo per niente; 8-Superpezzi (scat version); 9-Prelievo; 10-Un figlio; 11-Scena di vita familiare con la piccola Jo; 12-Due finestra, una collina; 13-L'avventura del soldatino bianco. Bonus track: 14-Il petalo del fiore (parti 1, 2a, 2b).
Formazione:
Michela Botti: vocals; Andrea Pavoni: pianos, keyboards, backing vocals, percussion, programming; Alfredo De Donno: organ, keyboards, backing vocals; Fabio Ciliberti: bass guitar.
Pierpaolo Cianca: voice, guitars; Bruno Zoia: upright bass; Claudio Ricci: guitars; Stefano Marazzi: drums; Emanuele Colombo: speaking voice; Gabriele Gagliarini: percussion; Silvia Ceccarelli: vocals; Fabio Donna: "One note stick intro" on 7; Pier Paolo Ferroni: drums; Dahl Ah Lee: violin; Valeria Chiappetta: viola; Tamara Toppi: cello; Doriano Roccon: double bass; Sergio Migliorati: drum programming, synth, effects; Riccardo Sandri: guitars; Massimo Leoni: lead vocals on 12; Filippo Saccucci: bass guitar; Andrea Moneta: drums & percussion; Umberto Spiniello: drums; Milena Marra: oboe; Alessandro Tomei: tenor saxophone & flute.
2014, Electromantic Music - durata totale: 79:53

Molto interessante l'evoluzione dei Greenwall che ha portato a questo Zappa Zippa Zuppa Zeppa!, quarto lavoro, datato 2014, per la band capitanata dal tastierista Andrea Pavoni. Si tratta di un disco che raccoglie una mole di idee impressionante in quattordici composizioni di grande qualità.
Già la partenza è un po' a sorpresa, con il brano a capella intitolato Superpezzi, incentrato su un testo brevissimo e divertente ("Sono distrutto a Superpezzi e siamo solo a lunedì") eseguito con armonie a cinque voci ricercate e stravaganti, che possono facilmente ricordare le celebri Knots e On reflection dei Gentle Giant. Il brano sarà poi ripreso più avanti in una versione "scat".
Si cambia completamente registro con la successiva Con precisione eterna e divina, pop-song sognante e stravagante, che rievoca la migliore Alice, merito anche della buona prestazione vocale di Michela Botti. L'anima prog di Pavoni e compagni si comincia a delineare vagamente con Palla di legno (cover di un brano di Doracor), Ma le mele no (qui ad essere omaggiato è Sting), la strumentale La culla e E' solo dopo che c'è la luce, attraverso un romanticismo molto elegante, che non perde di vista la melodia, anzi, ne fa un suo punto di forza. Questa sequenza di brani ci comincia a far capire che i Greenwall di oggi cercano ancora di più un percorso personale, attraverso il quale si prova ad abbinare una certa ricercatezza negli arrangiamenti e nelle strutture compositive, provando al contempo, però, a dare forte immediatezza ed orecchiabilità alla musica.
I brani successivi, pur variegati, non fanno che confermare quanto appena descritto. Già Non c'è mai tempo per niente presenta ritmi più vivaci e i musicisti si divertono con un jazz-rock leggero, accattivante, tutt'altro che complesso e con cenni funky. Prelievo, con i suoi undici minuti, è uno dei vertici dell'album e sicuramente uno di quelli più legati al progressive. Articolato al punto giusto, nella sua ampia durata offre ancora spunti melodici, ma tra agili cambi di tempo e di atmosfera, offre anche spunti strumentali di squisita fattura, a volte tendenti ad un romanticismo classicheggiante ed epico, a volte stravagante tra sfumature jazz e slanci di rock più duro. Ci sono poi il pop elegante di Un figlio, la grande raffinatezza strumentale di Scene di vita familiare con la piccola Jo, con il violino in bella evidenza, gli echi genesisiani di Due finestre, una collina. A concludere troviamo L'avventura del soldatino bianco, uno strumentale dal carattere epico, in cui i vari musicisti si alternano alla guida, con magistrali interventi delle tastiere di Pavoni, ma anche di violino, organo e chitarra elettrica.
In realtà c'è spazio per un'ulteriore traccia, con la quale viene presentata una nuova versione di alcune parti de Il petalo del fiore (composizione che dava il titolo al primo album a nome Greenwall). I nuovi arrangiamenti donano nuova linfa a questo estratto di sedici minuti e qui il punto di riferimento sembra Anthony Phillips, con alternanza di temi classicheggianti, passaggi pastorali e medievaleggianti e a magici impasti elettroacustici (alla classica strumentazione rock si affiancano per l'occasione anche oboe, sax e flauto).
Non finisce qui, perchè oltre al cd, possiamo gustarci un DVD ricchissimo di contenuti. Dal video ufficiale di Superpezzi ad una personale versione di Larks' tongues in aspic part 1 dei King Crimson, da una buffa sigla con cui viene presentato il cd al montaggio delle immagini che mostrano come è nata l'illustrazione centrale della parte interna della copertina, dal video del brano registrato per il Kalevala alle interviste e molto altro, ci si diverte a conoscere ancora meglio l'universo Greenwall.
Molto bello anche l'artwork ricco di disegni surreali; l'autrice è Serena Riglietti, nota per aver curato le copertine italiane dei libri della saga di Harry Potter.
Ad un primissimo approccio questo lavoro può dare l'impressione di essere un po' troppo lungo e, di conseguenza, risultare dispersivo. Ma nonostante la durata che in pratica riempie totalmente la capacità del cd, ogni ascolto dà sensazionisempre più positive. Così Zappa zippa zuppa zeppa! finisce con l'essere il classico disco da assimilare pian piano, prestando attenzione alle continue finezze regalate dai Greenwall, autori per l'occasione di un gioiellino di grande valore per intelligenza, ironia e capacità compositive.

Peppe
settembre 2016

Ultimo aggiornamento (Sabato 12 Novembre 2016 11:20)