La musica dei Lingalad - da Tolkien ai segreti della Natura (a cura di Donato Zoppo)

Di libri che trattano la storia di un artista dedito alla musica ce ne sono a bizzeffe e noi appassionati ne abbiamo letti sicuramente non pochi. Mi sono di recente imbattuto in un lavoro che si è rivelato semplicemente stupendo e che annovero tra le migliori letture di questo tipo che mi sia mai capitato di affrontare. Sorprendente, appassionante e avvincente, esposto con il giusto piglio critico, ma non privo di ironia e non senza qualche tratto toccante. Perché è un racconto che ci fa conoscere al meglio un gruppo la cui storia, accennata anche sulle nostre pagine, viaggia magicamente tra fiaba e realtà…

 

Dopo il libro sulla Premiata Forneria Marconi, Donato Zoppo si cimenta nel resoconto degli eventi di un’altra band, i Lingalad. Non più, quindi, un nome di spicco che ha fatto la storia del rock, ma una realtà in un certo senso “minore”, che, però, regala percorsi particolari; abbiamo di fronte, infatti, una storia sotto molti aspetti unica, aneddoti curiosi e tante altre piccole meraviglie che meritavano un approfondimento. Non una semplice biografia… piuttosto, una serie di argomenti intriganti: riflessioni, il parallelismo letteratura-musica, l’eredità di Tolkien e dei suoi mondi fantastici, il fascino che la natura può esercitare sull’uomo, la storia dei Lingalad e altre storie nella storia; il tutto tracciato attraverso “sentieri” che vale la pena di percorrere.

 

La penna fluida di Zoppo è ideale sia nel narrare la storia e l’evoluzione del gruppo, sia nell’analizzare gli album pubblicati. E la struttura del libro è perfetta, visto che, ad accompagnare l’autore impegnato nel tracciare la biografia, ci sono tanti interventi dei musicisti e di altri personaggi che hanno incrociato le strade con i Lingalad, con ricordi, riflessioni, aneddoti singolari e divertenti. Mi preme in particolare indicare il breve contributo di John Howe, che ha curato la scenografia (premio Oscar) de Il Ritorno del Re: “La musica dei Lingalad assomiglia alla musica che potrebbe creare una foresta, o il sole crescente o una tempesta in avvicinamento, se solo potessimo udirla. E’ una musica che non racconta soltanto storie, ma evoca quei mondi del pensiero che creano mito e leggenda. Le parole corrette per descriverla non sono legate al suono, bensì alla vista: luci e ombre, aurora, brume e pioggia.”. Direi proprio che ha colto in pieno l’essenza dei Lingalad: queste poche righe possono rappresentare una descrizione ben precisa del gruppo e stimolano decisamente la curiosità ad avvicinarsi ad esso.

 

Altro elemento importante del libro è la parte grafica: curata in ogni dettaglio, a partire dall’impaginazione, contiene una serie impressionante di foto e illustrazioni di qualità che rappresentano un ulteriore valore aggiunto all’opera. E, come se non bastasse, c’è anche un gradito omaggio: un cd antologico dei Lingalad, con tre brani inediti, per far scoprire la loro musica a chi ancora non li conosce, per accompagnare al meglio la piacevole lettura, per sognare mondi fantastici e rimanere rapiti dalle forze della natura…

Peppe

luglio 2008

Ultimo aggiornamento (Lunedì 30 Agosto 2010 15:23)