Brani:
1-Par les Fils de Mandrin; 2-Au Café du Colibri; 3-Ainsi s'en ira la pluie; 4-Autour de feu; 5-Saltimbanques; 6-Des yeux couleur d'enfant; 7-Atlantis; 8-Hymne à la vie. Titres bonus: 9-Exode; 10-Le vieux de la montagne.
Formazione:
Christian "Destin" Décamps: chant, piano, string ensemble, guitare acoustique, accordéon; Jean-Michel Brézovar: guitares, flute traversière, vocaux; Daniel "Fier à Bras" Haas: basse, guitare acoustique; Jean-Pierre "Joli Faon" Guichard: batterie, percussions, harmonica, vocaux; Francio "Hugues" Décamps: orgue, synthétiseurs, mellotron, vocaux. - Mixage/Mastering: Jean-Pascal Boffo.
Anno: 2003, Musea - Durata: 64:04

Gli Ange non hanno certo bisogno di presentazioni! Questa straordinaria band francese delizia gli ascoltatori progressive da oltre trent'anni ed anche in tempi recenti continua a regalare gioie, sia con i nuovi album in studio (bellissimo l'ultimo Culinaire Lingus, uscito nel 2001), sia con documenti postumi. E a quest'ultima categoria appartiene il cd oggetto di questa recensione che ci mostra la band dal vivo in uno dei suoi momenti di massimo fulgore. E' infatti il 1977 e i fratelli Décamps, insieme al chitarrista Brézovar, al bassista Haas e al batterista Guichard, giravano la Francia portando in tournée la loro ultima fatica discografica Par les fils de Mandrin, spettacolare concept-album che contiene alcuni pezzi pregiati della loro carriera. Sono passati più di venticinque anni, ma è davvero fantastico poter ascoltare una simile registrazione: non solo la qualità audio è assolutamente eccellente, ma il cd mostra una band in forma smagliante, che dà il massimo delle proprie possibilità in una performance stupefacente. Par les fils de Mandrin è riproposto nella sua interezza e fa un grande effetto riascoltare l'energia che scaturisce dalla title-track, le atmosfere misteriose di Ainsi s'en ira la pluie, la magia emanata da Saltimbanques, la fantasia e la creatività di Des yeux coleur d'enfant e di Atlantis, ma destano curiosità ed interesse anche le presentazioni dell'istrionico cantante, che fanno intuire tutta la sua abilità nel tenere il palco e nell'attirare l'attenzione su di sé. E come non citare la maestosità di quella composizione sensazionale che è Hymne à la vie, qui proposta in una versione di dodici minuti assolutamente trascinante, che fa correre più di un brivido lungo la schiena dell'ascoltatore? Le tastiere altisonanti e l'organo onirico di Francis, i toni fiabeschi, quel crescendo in cui tastiere, flauto, chitarre (acustica ed elettrica) e parti vocali si inseguono e si alternano alla guida di una fantastica linea melodica e la teatralità di Christian sono sempre intensi ed emozionanti e rappresentano una perfetta dimostrazione di quello che questi musicisti erano in grado di fare. A completare il cd, ci sono Exode ed una lunga versione di Le vieux de la montagne, che non fanno che accrescere ulteriormente il valore di quest'album, che risulta un live straordinario e che va ad affiancarsi agli altri splendidi dischi dal vivo usciti in passato, risultando indispensabile per qualsiasi amante del gruppo.

Peppe
Luglio 2004