alt Brani:
1-Renaissance (The door of my soul reprise); 2-Man on a rope; 3-Aqua; 4-Rain is falling; 5-Poet's island; 6-Black rainbow; 7-Heroes of the Dark Star; 8-Springtime drop; 9-The door of my soul.
Formazione:
Roberto Minniti: vocals; Roberta Piras: flute; Alessandro Cavatorti: guitars & words; Marco Forella: bass, piano, acoustic guitar, keyboards, drums & percussion.
2016, AMS Records - durata totale: 48:10

Con un album uscito nel 1991, Rings of earthly light, gli Eris Pluvia hanno messo tutti d'accordo. Quel disco, intriso di un romanticismo legato al sound dei Camel è ancora oggi visto con ammirazione dagli appassionati. Peccato che le divisioni che ci sono state dopo la sua pubblicazione hanno avuto come risultato che per ascoltare il secondo album Third eye light sia stato necessario aspettare il 2010. E altri sei anni di attesa ci sono voluti per la realizzazione di questo Different earths, che non fa che seguire al meglio il percorso artistico iniziato dalla band tanti anni fa.
Anche in questo caso siamo al cospetto di un lavoro che fa dell'eleganza il suo punto di forza, grazie ad una serie di nove brani che sono dei veri e propri gioiellini. Nella maggior parte di essi siamo ancora di fronte ad un sound cameliano, con ritmi compassati, chitarra piangente, melodie docili e affascinanti. Qualche momento appena più tirato, con tempi più spediti, c'è (Man on a rope, Rain is falling), ma si resta sempre nell'ambito di una proposta caratterizzata da romanticismo, raffinatezza e tessiture delicate di suoni acustici ed elettrici. Volendo segnalare ciò che rimane maggiormente impresso alla fine dell'ascolto, indichiamo le pennellate acustiche (in particolare Springtime drop, piccola meraviglia con chitarra e flauto ben in evidenza) e quello che potremmo considerare il momento clou dell'album, rappresentato dai dieci minutidi Heroes of the Dark Star, ricchi di sfumature, tra riferimenti classicheggianti, rock sinfonico à la Genesis, fughe e intarsi strumentali, fino al finale pastorale e dai sapori medievali.
Ci ritroviamo, così, nuovamente a tessere le lodi di un gruppo che ha avuto un ruolo importantissimo nel rilanciare un po' il prog italiano negli anni '90. Ed è davvero un piacere ritrovarli in gran forma nel 2016!

Peppe

marzo 2017

Ultimo aggiornamento (Mercoledì 12 Aprile 2017 11:00)