Brani:
1-Zapruder; 2-Caffè; 3-Lo stato puro; 4-I numeri non sono liberi; 5-Nel profondo.
Formazione:
Dario Quadri: chitarra; Davide Belloni: voce, tastiere; Giuliano Nava: basso; Paolo Negro: batteria.
2016, autoproduzione

Indie-rock e prog, matrimonio che sembrava impossibile... E invece già qualche anno fa i J'Accuse provavano delle contaminazioni che andavano in questa direzione. I Was At seguono un percorso simile e in questo EP contenente cinque brani di durata contenuta mostrano cosa sono capaci di fare. I pezzi sono molto omogenei e mostrano questa chitarra elettrica sporca, che tra riff diretti e slanci acidi duetta e si intreccia con delle tastiere agili e fantasiose. Si va avanti così tra suoni heavy, distorsioni, melodie bizzarre e passaggi più pacati, ma sempre frizzanti, grazie anche ai ritmi spesso spediti. Le parti vocali danno una spinta maggiore verso l'indie e il rock alternativo. Difficile anche trovare pietre di paragone, si potrebbero citare artisti molto distanti da loro, ma tanto per dare un'idea possiamo assimilare, alla lontana, la proposta dei Was At a quanto fatto dai Primus negli anni '90. Di sicuro siamo di fronte ad una band coraggiosa, pronta a mettersi in discussione puntando su uno stile non esattamente classificabile e a fare avvicinare mondi sonori apparentemente abbastanza distanti. I risultati? Nel complesso discreti. A volte non tutto scorre fluidamente e i timbri delle tastiere non sempre convincono, essendo un po' troppo "sintetici" e, di conseguenza, freddini. Resta sicuramente apprezzabile la voglia di andare oltre barriere di genere e proprio per questo siamo curiosi di vedere come si svilupperà la loro carriera, aspettandoli magari ad un appuntamento con un album full-length.

Peppe
gennaio 2017

Ultimo aggiornamento (Mercoledì 12 Aprile 2017 10:45)