alt Brani:
1-Halucinda; 2-Myriad man; 3-Every room; 4-A million sequences; 5-Wavemaker; 6-Hexa luna; 7-In The dark.
Formazione:

Paulina Nystrom: vocals, backing vocals & lyrics; Benjamin Watts & Viktor Andersson: guitars; David Petersson: bass, keys & fx; Isak Bjorhag: drums & percussion, keys & fx.


2016, World in Sound

Con una formazione che prevede due chitarre ruggenti, gli svedesi Postures sfornano il loro secondo album Halucinda, contenente quarantanove minuti di scariche di adrenalina continue. Preparati tecnicamente, i musicisti offrono per l'occasione sette brani molto omogenei, in cui sono impegnati in un hard-rock moderno e molto potente, che mostra comunque forti legami con il progressive e con la psichedelia, per merito di arrangiamenti molto curati, di atmosfere suggestive e di passaggi strumentali di ampio respiro. Le chitarre elettriche in primo piano (d'altronde il compositore principale è proprio uno dei due axe-man, Benjamin Watts) e l'ottima voce della cantante Paulina Nystrom sono le attrattive principali della musica dei Postures. I momenti migliori dell'album sono rappresentati dalle due composizioni di durata più elevata, Every room (8:35) e Wavemaker (10:47). In queste, infatti, la band presenta dinamiche più particolari e se sulla prima, attraverso anche suoni semiacustici, preferisce puntare su soluzioni più quiete, ecco che con la seconda incontriamo sfuriate elettriche continue, momenti di calma apparente con vocalizzi eterei e crescendo travolgenti. Molto affascinante, inoltre, il breve gioiellino A million sequences, poco più di due minuti di malinconia folk, sulla vena un po' dei primi White Willow. E la cosa più bella in tutto questo è che ne vien fuori una personalità notevole. Volendo proprio fare un paragone per far capire meglio a cosa siamo di fronte, potremmo suggerire di immaginare i Paatos in versione molto più dura. Distaccandosi da qualsiasi cliché, con un sound molto aggressivo, ma ben lontano dai funambolismi del prog-metal, con tastiere che servono principalmente a stemperare le evoluzioni chitarristiche e senza perdere di vista un impatto melodico piacevole, i Postures si candidano per diventare nuovi paladini di chi nel mondo del prog adora un sound nordico, dalle tinte un po' fosche e ad alto tasso energetico.

Peppe
agosto 2016

Ultimo aggiornamento (Sabato 12 Novembre 2016 10:28)