alt Brani:
1-The harbringer; 2-Bondman's wings; 3-The incommunication; 4-To ringfly; 5-A disappearing road; 6-The unpainted; 7-Yesterday dormant; 8-The protector; 9-Fear-dream; 10-Amid the smoke and different questions; 11-Not that city.
Formazione:
Vitaly Appow: bassoon, saxes; Alexander But'ko: accordion; Andrey Evdokimov: acoustic and electric guitars; Natalja Malashkova: oboe; Dimitry Maslovsky: bass guitar; Olga Podgaiskaja: piano, keyboard, vocal; Olga Polakova: flute; Anastasia Popova: violin; Nikolay Semitko: drums, percussion; Vyacheslav Plesko: doublebass; Sergey Dolgushev: vocal.
With assistance of Jury Korogoda: guitar electric (6, 9); Cirill Christia: violin (6, 8, 9); Nadia Christia: cello (6, 9, 11).
Produced by Andrew Bogdanow.

2013, AltrOck Productions - durata totale: 55:51

Tra le band che nel nuovo secolo hanno maggiormente contribuito a rivitalizzare il panorama legato al R.I.O. e all'avanguardia nell'ambito del prog spicca sicuramente il nome dei bielorussi Rational Diet. Dopo On phenomena and existences del 2010 c'è stato però lo scioglimento del gruppo, che ha comunque portato a due nuovi progetti, uno denominato Archestra ed uno, quello di cui ci occupiamo, è stato chiamato Five-Storey Ensemble. Tra le due formazioni si tratta senza dubbio di quella che ha preferito approfondire quel lato dei Rational Diet maggiormente indirizzato verso il chamber-rock. I Five-Storey Ensemble, infatti, ruotano attorno alla figura di Olga Podgaiskaja, abile pianista e tastierista (nonché cantante), che ha spinto il sound verso soluzioni prevalentemente acustiche. Andando ad esaminare la strumentazione utilizzata si nota la presenza di fagotto, oboe, flauto, violini, violoncello, fisarmonica e contrabbasso. Le chitarre elettriche e la sezione ritmica, il cui utilizzo è ben centellinato, contribuiscono invece a dare quel tocco rock che spezza di tanto in tanto quel rigore accademico che pervade quasi tutte le composizioni. Anche se le atmosfere si mantengono abbastanza drammatiche per tutta la durata del cd, non si avverte mai quel senso di pesantezza che dischi di questo tipo possono trasmettere. Merito del brillante lavoro compositivo che c'è alla base e di passaggi con linee melodiche (guidate sapientemente a volte dal piano, a volte dagli archi, a volte dal flauto) caratterizzate da una luce scintillante. Ottimo, inoltre, l'utilizzo delle voci, della stessa Podgaiaskaja e del collega Sergey Dolgushev, particolarmente limpide e che sembrano dare un'impronta quasi sacrale alle parti cantate. Certo, non è un lavoro adatto a tutte le orecchie, ma questa proposta merita davvero; tirando le somme si può affermare che non c'è nulla fuori posto in questo lavoro ben equilibrato e pienamente riuscito, che ci fa sentire di sicuro meno orfani dei Rational Diet.

Peppe
dicembre 2015

Ultimo aggiornamento (Venerdì 08 Luglio 2016 10:56)