alt Brani:
1-Wait for Me (5:05); 2-Going Down (4:19); 3-Flying Over Cities (4:59); 4-Not Now (5:07); 5-Aru hi no Yoru Deshita (3:41); 6-Pleasure of Drowning (5:52); 7-I Feel Like Snowing (7:20); 8-Open Window (7:22); 9-The Diary I Never Wrote (5:32); 10-Farewell (1:50).
Formazione:

Paolo 'Ske' Botta: Keyboards; Alessio Calandriello: Vocals; Alessandro Cassani: Bass; Francesco Zago: Guitars; Martino Malacrida: Drums.
With:
Jacopo Costa: Vibraphone, Glockenspiel; Eleonara Grampa. Oboe, English Horn; Maurizio Fasoli: Grand Piano; Gian Marco Trevisan: Electric guitar.

2015, Fading Records - durata totale: 51: 07

Nuovo lavoro per i Not A Good Sign, talentuosa formazione new-prog italiana formata da membri degli Yugen (Paolo “Ske” Botta alle tastiere e Francesco Zago alla chitarra, quest’ultimo uscito dopo le registrazioni del nuovo disco e sostituito da Gian Marco Trevisan). Successivamente si sono aggiunti anche elementi de La Coscienza Di Zeno (il bassista Gabriele Guidi Colombi, qui però assente, e il bravo cantante Alessio Calandriello). From a Distance, questo il titolo dell’album pubblicato dalla Fading Records/AltrOck – label sempre attenta alle nuove produzioni nostrane in ambito new-prog -, conferma tutta la freschezza e l’indubbio spessore del loro sound. I Not A Good Sign si rifanno al prog degli anni ’70 ma non in maniera calligrafica e a volte sterile come qualche altro gruppo italiano. Si sente indubbiamente l’influenza dei King Crimson, ma anche di gruppi new-prog come Echolyn, Anglagard e Anekdoten ma il tutto viene rielaborato con una spiccata sensibilità personale e moderna. Non ci sono lunghe suites ma bensì tracce brevi e condensate. L’ iniziale Wait for Me è subita incisiva e ritmica con evidenti riferimenti ai grandi Echolyn. Nella successiva Going Down, tranquilla e malinconica, emerge l’ottimo e raffinato lavoro di Paolo “Ske” Botta alle tastiere – importantissimo nell’economia del sound - mentre Alessio Calandriello si conferma un’ottima voce. In Flyng Over Cities risplendono ancora le sontuose sonorità delle tastiere oltre alle chitarre nervose e “frippiane” di Francesco Zago. Not Now inizia con i suoni di un oboe e prosegue con continui cambi di tempo. Aru Hi No Yoru Deshita è un intermezzo classico. Si riparte con la “crimsonianaPleasure of Drowning, una traccia molto dura che mi ha ricordato qualcosa di Red. I Feel Like Snowing procede in maniera pacata – fino a un break chitarristico - con i bei suoni del vibrafono e del piano e l’intensa voce di Calandriello e mi ha ricordato certi Anekdoten. Open Window è cupa e drammatica, in questo ancora “crimsoniana”. Chiudono The Diary I Never Wrote, epica e con una melodia irresistibile e la breve Farewell. A mio avviso ci troviamo di fronte a un album di altissimo livello. Mi sento di consigliare caldamente From a Distance ai progster ma non solo.

Cosmic Courier
luglio 2015

Ultimo aggiornamento (Mercoledì 23 Settembre 2015 09:47)