Reverie - Revado
Brani: | |
Esperanto 1-La tradezerta komercisto; 2-Kiam alvenos la fino; 3-Arkana belulino; 4-Plurmiljaraj knaboj; 5-Danco de l' maro; 6-Plurestantaj memoroj; 7-Koto kaj lumo; 8-Pluvas rosmareno; 9-Silkovojo; 10-Oceano. Italiano 1-Il mercante del deserto; 2-Quando verrà la fine; 3-La belle dame sans merci; 4-Ragazzi millenari; 5-Danza del mare; 6-Via dei ricordi; 7-Fango e luce; 8-Piove rosmarino; 9-Via della seta; 10-Oceano. |
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Formazione: | |
Reverie ensemble Fanny Fortunati: voce solista, percussioni; Fulvia Bonini: flauto traverso, mandolino; Alberto Sozzi: clarinetto, didjeridoo, tastiere; Valerio Vado: chitarre, tastiere, effetti, voce; Daniele Defranchis: chitarre, effetti. Ospite Laura Balbinot: violoncello. |
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2011, DownBridge Publishing - durata totale: cd1 - 60:58, cd 2 - 61:00 |
Dopo il raffinato Shakespeare, la donna e il sogno i Reverie tornano nel 2011 con un nuovo e ambizioso progetto. L'album Revado, infatti, vede la band capitanata da Valerio Vado impegnata in una proposta che abbraccia un percorso sonoro impegnativo, nel quale confluiscono il progressive, il folk, la world music, la tradizione medievale, fino ad arrivare anche ad un certo tipo di sperimentazione. Sperimentazione che si estrinseca non solo attraverso gli intrecci sonori e strumentali in cui si impegnano i musicisti, ma anche da un punto di vista linguistico; infatti, particolarità di questo nuovo disco è quella di affrontare una serie di dieci brani in doppia veste, fino a riempire due cd, uno cantato in esperanto ed uno in italiano.
La musica contenuta in questo doppio album è prevalentemente acustica, con chitarre, flauto, strumenti a fiato vari, percussioni, ecc. a guidare il sound attraverso trame comunque ricercate e con tastiere e chitarra elettrica sempre pronte a fare la loro parte con interventi brillanti e vivaci. Si incontrano e si accavallano, così, spunti sinfonici, mediterranei, orientali e vanno a convergere in una sorta di folk-prog che risulta personale e frutto di un processo di contaminazione pronto a spingere verso una sorta di terreno multiculturale espresso attraverso suggestioni fiabesche. Tutti i brani mostrano un momento di felice ispirazione per la band, capace di creare una serie di composizioni di alta qualità con le caratteristiche appena descritte (anche un paio di pezzi ripresi dal precedente album beneficiano del nuovo "trattamento"). I testi evocano viaggi, libertà, percorsi di vita ed è curioso e accattivante l'uso dell'esperanto, che rende questi racconti ancora più affascinanti. Il finale è affidato ad una composizione d'atmosfera e strumentale, una sorta di ambient che sembra addirittura erede di certe intuizioni dei corrieri cosmici tedeschi degli anni '70, ennesima dimostrazione dello spirito di ricerca su cui si basa la proposta dei Reverie.
Si tratta di un lavoro sicuramente ben fatto ed apprezzabile, già solo per la singolarità "esotica" dei testi in esperanto, che rappresentano anche una volontà di superare forme stereotipate e barriere stilistiche e, anche per questi motivi, si preferisce il cd cantato in questo linguaggio a quello con le versioni in italiano. Parliamo comunque di un album validissimo nella sua interezza, forse non destinato ad una cerchia ampissima di ascoltatori, ma che fa ulteriormente salire le quotazioni dei Reverie.
Peppe
giugno 2015
Ultimo aggiornamento (Martedì 22 Settembre 2015 09:01)