E' vero il direttore mi aveva chiesto di parlare solo del live, ma non ho resistito. La storia dietro la realizzazione da parte di Sophya Baccini della colonna sonora per il mio ultimo corto Crema Catalana meritava almeno due parole di commento. Tutto comincia venti anni fa, quando un mio amico mi diede una cassetta con la registrazione del debut su lunga distanza dei Presence, Makumba. Era l'estate del 1993 e a quei tempi ascoltavo molto progressive e progressive metal e mi stupì molto la strana commistione di generi che i Presence proponevano: metal, prog ma anche dark. E poi quella voce, acuta come il Kiske dei due Keeper, ma anche inquietante come il Tate di Take Hold of the flame. E la cosa che mi più mi incuriosiva era che il gruppo era della mia stessa città. Purtroppo, per varie ragioni tra cui la naja, negli anni successivi persi il contatto con le novità della scena metal e quindi persi per strada anche i Presence che invece continuarono con una brillante carriera. Ma dopo vent'anni il passato ritorna: verso la fine dell'anno scorso, uno degli eventi organizzati dalla mia università (Accademia delle Belle Arti, ndr) è la presentazione del DVD celebrativo degli Osanna, ospite d'onore Lino Vairetti che avevo conosciuto qualche tempo prima. A quell'evento è presente anche Sophya che mi viene presentata proprio da Lino. Dopo aver parlato amabilmente di gruppi e film che entrambi amiamo, lei mi parla del suo ultimo disco solista e mi incuriosisce al punto di acquistarlo e immergermene completamente. Ed è mentre ascolto quei brani così evocativi che pezzi di un mio personalissimo mosaico temporale finalmente combaciano. Proprio in quel periodo stavo partorendo un'idea per un nuovo mio corto, un noir, ed ecco che mi dico: perchè non chiedere a Sophya di comporre la colonna sonora per questo corto? In fondo anche a lei piacciono le atmosfere oscure, misteriose, da thriller... Dopo una notte di incertezza, mi convinco a chiamarla e lei con mia grande sorpresa accetta senza riserve, invitandomi al contempo il 23 maggio al Rock Cafè di Via Ascensione a Napoli per la prima dal vivo di Big Red Dragon. Ed è quella sera che ho la conferma definitiva che lei era proprio la persona giusta per realizzare la colonna sonora del mio corto...

Non appena nel locale, mi accorgo che l’attesa e la curiosità dei fan intervenuti è tanta, ci si chiede in che modo riusciranno a rendere un album tecnicamente difficile dalle mille sfumature e soprattutto senza gli ospiti. Il dubbio è presto sciolto: il sestetto formato dalla Baccini alla voce, Chicco Accetta alle chitarre, Francesca Colaps alla batteria, Stella Manfredi al violino, Marilena Striano al piano e la new entry Isa Dido al basso, da subito crea intense atmosfere, mostrando una notevole intesa musicale e una grande armonia sul palco. Il concerto è aperto dallo strumentale sinfonico William mentre la tecnica e potenza vocale della Baccini esaltano i due pezzi successivi, Angel of revelation e la cadenzata quasi demoniaca Satan. La set list continua con Love of Hecate splendida sia nella composizione da studio che nella versione live con una scatenata Francesca Colaps alla batteria. A questo punto del concerto ci rendiamo conto che talvolta scelte obbligate possono anche risultare vincenti: impegni lavorativi infatti costringono Chicco Accetta all'ingrato compito di non far rimpiangere alle voci Lino e Irvin Vairetti e far rivivere La porta dell’inferno in tutta la sua malvagità: il risultato è inaspettatamente superlativo, con Chicco che riesce con una voce possente a tenere testa al suo compito. Preziosi per l'economia del pezzo sono risultati i violini di Stella Manfredi, le tastiere di Marilena Striano e l’incedere ritmico della bassista Isa Dido. Subito dopo, arriva la notizia bomba della serata che Sophya annuncia con grande orgoglio: è in preparazione il nuovo album dei Presence che uscirà nel 2015, anno in cui il gruppo compie 25 anni di carriera; in sala, Enrico Iglio condivide gli applausi degli intervenuti. Il doveroso saluto a Steve Sylvester introduce The number, dove la Baccini reinterpreta magnificamente la parte destinata in studio al cantante della storica band metal italiana. Il brano che segue è il lento con solo piano e voce Beatrice a cui seguono gli assoli al violino di Stella Manfredi e di Chicco Accetta alle chitarre. Quindi tocca al cane a tre teste giungere sul palco ed è il delirio: Cerberus è un pezzo che trascina per il suo incedere e per il finale progressivo. La serata termina con la title track dell'album dove la Baccini sfoggia tutta la sua maestria vocale. Il brano trascina il pubblico che entusiasta acclama il bis concesso con Love of Hecate in cui Sophya emoziona con una lunga serie di acuti chiudendo egregiamente il debutto napoletano della nuova formazione.

L' amico che mi registrò quella cassetta ha coronato uno dei suoi sogni ideando e conducendo l'intervista che leggete nell'apposita sezione del sito. Al termine di questa intervista lei mi ringrazia per averle dato l'opportunità di coronare il sogno di realizzare una colonna sonora. Forse, in realtà, sono io che debbo ringraziare lei per avermi fatto tornare almeno in questa serata quel ragazzo che venti anni fa sperava che non solo la musica, ma l'arte in generale, potesse divenire la sua vita...

Ultimo aggiornamento (Sabato 09 Maggio 2015 10:57)