Da dove viene il nome della band? Quali sono le vostre le principali influenze musicali?

Marco: Cyrax è il nome di un personaggio di Mortal Kombat ed in seguito ad una lista di nome più o meno appetibili, io Antonio e Paolo pensavamo che questo nome potesse convogliare tutte le influenze musicali dei nostri dischi: Elettronica, Progressive, Power, Blues...
Per quanto concerne le mie principali influenze Io ho cominciato a cantare nel 2003, ma ho iniziato a prendere lezioni seriamente solo nel 2007 iscrivendomi al CPM di Milano. Non sentendomi pienamente appagato musicalmente ho indirizzato i miei ascolti alla classica, per la quale poi è nato un amore smisurato! Tutt’ora studio ancora Canto Lirico presso il Conservatorio di Pavia.
Cesare: Io sono dell'85, e con la testa vivo ancora in quel periodo.
Ho cominciato a suonare nel 2005, ho fatto un po' di teoria e poi tutto da solo. In questa formazione ho ritrovato la passione per band non troppo 80s come Symphony X e Dream Theater, oltre al desiderio di fare le cose a puntino.
Paolo: mi sono interessato molto alla formalizzazione delle basi del sistema tonale occidentale avvenuta nel sedicesimo secolo in Italia, e ho anche una forte predilezione per gli sviluppi musicali (e scacchistici!) avvenuta nell’est-europo (in particolare in Russia) nei primi decenni del 900.
Ho anche sempre suonato la chitarra e cazzeggiato sul piano di mia sorella.

Di cosa parlano i testi di Reflections? E quanto sono importanti per voi?

Marco: Ti ringrazio per la domanda poiché in quasi tutte le recensioni che abbiamo avuto non si è mai parlato dei testi presenti nel disco.
Non vi sono particolari legami tematici tra le singole tracce: Shaskespeare, tematiche più intimiste, la religione..
I testi erano già tutti pronti ancora prima di riarrangiare completamente i brani, tranne FEEL THE ESSENCE OF BLUES, che è stato riscritto nel momento in cui abbiamo deciso di farlo diventare un pezzo interamente blues.

A me è piaciuta moltissimo Last call ma se dovessi consigliare una sola canzone a chi non vi ha mai ascoltato sceglierei l’opener Doom against True Hell. Penso che sia un pò il vostro manifesto d'intenti, siete d'accordo?

Marco: Ti ringraziamo per i complimenti a Last Call. Per quanto riguarda Doom sono d'accordo: è uno dei brani più rappresentativi del nostro album oltre che a essere il brano del nostro videoclip ufficiale e abbiamo cercato di impostare una canzone di origine epic metal con un sound molto moderno.
Cesare: Sono d'accordo sul manifesto di intenti.
Ma sceglierei Last call anche io!

Toglietemi una curiosità: nel video di Doom..., mi pare prendiate un pò in giro certi cliché tipici del power metal italiano ed del gothic metal con voce femminile. È solo una mia impressione?

Marco: azzeccatissimo, vuol dire che il messaggio che volevamo dare a qualcuno è arrivato! Abbiamo cercato di fare un video inusuale in modo da poter raggiungere un bacino di utenza maggiore, rivolto anche a chi non ascolti usualmente Metal.
Cesare: Qualcuno pensava che ci fossimo andati troppo pesanti, ma evidentemente la prossima volta possiamo pure dire i nomi e i cognomi.
Non prendiamo in giro il Power italiano o il Gothic, ma un po' tutto il Metal.

Un pezzo decisamente inusuale è la conclusiva “Feel the essence of blues”… Come è nata questa particolare canzone?

Marco: Quella canzone è partita come un pezzo hard rock, ma non è rimasto nulla del sound originale in sede di riarrangiamento.
Abbiamo quindi indirizzato la cosa su un genere un po' più raffinato come il blues cercando di farlo suonare come un brano a sè (una bonus track). Siamo contenti che il risultato sia stato da più parti apprezzato.
Cesare: L'idea era di inserire una sorta di bonus track di genere completamente diverso rispetto al disco.
Aspettate di sentire cosa vi abbiamo combinato nel prossimo lavoro!
Paolo: Per fortuna che Larsen (tastierista e fonico) e Davide (cori) l’hanno vista prima che fosse finita: il loro contributo è stato fondamentale.

Siete al lavoro sul secondo disco, cosa potete anticiparci dal punto di vista stilistico? Ci saranno differenze rispetto a Reflections?

Marco: il successore di Reflections è già finito e mixato! Ci saranno parecchie differenze con Reflections come potete notare dagli studio report che abbiamo pubblicato su Youtube, ma per il momento non vogliamo svelarvi nulla ;)
Cesare: Be non sarà uguale. Ci sono ovviamente punti di contatto, ma secondo me suonano molto diversi, come produzione e scrittura.

Avete attività live in programma? Come vedete la scena live milanese e quella italiana in generale?

Cesare: Ah, ma si fanno ancora i live? No dai non scherziamo, non abbiamo abbastanza soldi per affittare i locali in cui suonare, oltretutto poi sarebbero vuoti lostesso.
Non c'è una "scena" live milanese secondo me, ci sono solo agenzie e locali che tirano a campare promuovendo il nulla in cambio di denaro. Se sto offendendo qualcuno mi venga a cercare.
Marco: Concordo, in particolare sono veramente stufo del monopolio delle tribute band e anche cover band nei locali italiani.
Paolo: Infatti facciamo dischi: un disco è un prodotto artistico che per essere realizzato coinvolge moltissime variabili, sia di natura artistica che tecnico-scientifica. Dietro a un disco ci può essere moltissimo lavoro, e la qualità che può raggiungere è molto alta.

Italo Testa
agosto 2014

Ultimo aggiornamento (Lunedì 25 Maggio 2015 11:00)