alt Brani:
1-Davanti allo specchio; 2-Il desiderio; 3-Il tempo; 4-Il trip dell'ego; 5-*ant*; 6-L'armatura; 7-La notte oscura dell'anima.
Formazione:

Mauro Mulas: tastiere; Gigi Longu: basso; Marco Panzino: batteria; Marcello Mulas: chitarre; Sergio Calafiura: voce.

2013, La Locanda del Vento - durata totale: 63:50

Un po' di Banco del Mutuo Soccorso ed un po' di insegnamenti di Keith Emerson; un po' di rock sinfonico e un po' di romanticismo classicheggiante; un po' di groove travolgente ed un po' di melodia mediterranea. Tutto questo e altro ancora troverete in questo gustoso disco d'esordio degli Entity, band che ha sede in Sardegna. Si tratta di una formazione nata già una ventina di anni fa, ma che solo nel 2013 è riuscita a trovare il modo di realizzare un album. Non vogliamo sminuire il lavoro dei vari musicisti del gruppo, ma non crediamo di sbagliare dicendo che la vera stella dell'album risponde al nome di Mauro Mulas, che con le sue tastiere regala meraviglie in continuazione, attraverso la capacità di creare fughe solistiche di grande effetto, ma anche di elegantissimi passaggi di pianoforte. Dopo Luca Zabbini dei Barock Project ed Emanuele Tarasconi degli Unreal City, quindi, abbiamo un altro nome da tenere d'occhio e da considerare trai più interessanti tastieristi italiani fattisi valere negli ultimi anni. Tornando a Il falso centro rimarchiamo ancora come gli Entity siano in grado di regalare emozioni a chi ama certe sonorità abbastanza classiche del rock sinfonico. Soprattutto nelle composizioni più lunghe, come Il desiderio, Il tempo e L'armatura, la band si mostra capace di misurarsi in maniera convincente con quelle strutture abbastanza complesse piene di cambi di tempo e di atmosfera, riuscendo, al contempo, a esternare una forte carica di feeling. Alternando morbide melodie a intrecci strumentali che evidenziano il talento dei musicisti e costruendo tessiture e arrangiamenti ricchi di sfumature e di finezze, gli Entity centrano sicuramente il bersaglio. Non mancano episodi un po' diversi, come la jazzata Davanti allo specchio, che apre il cd, o il crescendo stravagante de Il trip dell'ego, o, ancora, la conclusiva La notte oscura dell'anima, più pacata e intrisa di una vena malinconica. Forse in fase di missaggio si poteva fare qualcosina di meglio, ma lo ribadiamo, sostanzialmente stiamo parlando di un lavoro di qualità, sicuramente al di sopra della media delle produzioni italiane e per questo speriamo tanto che non rimanga nell'anonimato e che permetta di spingere gli Entity tra le più belle realtà del recente rock progressivo tricolore.

Peppe
novembre 2014

Ultimo aggiornamento (Sabato 03 Gennaio 2015 18:14)