alt Brani:

1-Inti; 2-Centipede; 3-Llloyd; 4-In a silent way; 5-A sight; 6-Utoma; 7-The secret place; 8-Elisabeth; 9-Voice.

Formazione:

Michel Delville: guitar, Roland GR-09, electronics; Tony Bianco: drums, loops, percussion; Dave Liebman: soprano & tenor sax, wooden flute.
With special guest Saba Tewelde: vocals (on track 7).

Produced by Machine Mass.

2014, Moonjune Records - durata totale: 60:15

Quando si tratta di progressive legato al Canterbury, al jazz-rock, a Zappa, all'avanguardia, il nome di Michel Delville è oggi una totale garanzia e sinonimo di qualità. A partire dai Wrong Object, in tutti i suoi progetti, il chitarrista belga ha dimostrato inventiva e capacità fuori dal comune. Nel 2011 aveva realizzato un bel lavoro a nome Machine Mass Trio; oggi, ancora insieme a Tony Bianco, perso per strada Jordi Grognard e quindi variando il nome in Machine Mass, arriva il cd Inti, che vede comunque la preziosa collaborazione di una leggenda del jazz del calibro di Dave Liebman (nel sue curriculum, tra le numerose collaborazioni, spiccano quelle con Miles Davis e Elvin Jones).
Anche in questa occasione la registrazione è avvenuta in un'unica session, il 10 ottobre 2012, in uno studio americano di Saulorsburg. Inevitabilmente, come nel precedente album As real as thinking, la componente improvvisativa riveste un ruolo fondamentale, anzi, possiamo anche dire che si tratta di una caratteristica che si è anche intensificata. Lo si percepisce fin dalle prime note dell'iniziale title-track, che sembra spingere contemporaneamente sia verso le sperimentazioni dei Soft Machine di Third, sia verso i fulgori del Davis elettrico. A seguire, troviamo il jazz moderno dal drumming ossessivo (Centipede), contaminazioni coraggiose (Lloyd, A sight), la ripresa di un classico come In a silent way e la sua trasformazione in una specie di mantra dal sapore orientale, altri momenti in cui si avverte l'elevato grado di improvvisazione (Utoma e la lunga Elisabeth), un bel finale in cui le tinte funky iniziali si "inacidiscono" man mano che si va avanti (Voice).
Eppure, c'è spazio anche per un brano molto pacato e sognante, dai contorni indefiinibili, The secret place, in cui l'incantevole voce dell'ospite Saba Tewelde è un valore aggiunto che rende ancora più affascinante questa composizione.
La grande prova di Tony Bianco dietro la batteria permette a Delville e a Liebman di sbizzarrirsi come meglio credono ed è davvero un piacere ascoltare le combinazioni tra la chitarra elettrica ed il sax. Stiamo parlando di musicisti di enorme livello, amanti della libertà, in grado di far convergere stili differenti verso un'unica direzione, di mostrare tutta la loro classe in combinazioni ardite mostrando elasticità e durezza, ma anche pronti ad aprirsi ad improvvise vampate cariche di feeling (almeno per chi è abituato ad ascoltare certe sonorità) e di far avvicinare jazz elettrico e progressive rock come solo certi grandissimi nomi del passato ci sono riusciti.

Peppe
luglio 2014

Ultimo aggiornamento (Sabato 20 Settembre 2014 17:01)