alt Brani:
CD:
01-Pizza (3:55); 02-Civil War: Offensive (2:06); 03-On The Move! (3:18); 04-Closet (4:22); 05-Lullaby (4:15); 06-Marina And A Bear (3:59); 07-To Writer (2:30); 08-Civil War: Retreat (3:57); 09.MZKS (1:13); 10-Flight To Egypt (4:08); 11-God Byka (4:37); Bonus tracks: 12-On The Move! (original album mix) (3:18); 13-To Writer (alternative mix) (2:29).

DVD:
01-ProSvet TV show 22/03/2006 (25:59); 02-Recital at Mayakovsky State Museum 26/04/1998 (44:58); 03-Recital at Bednye Lyudi Club – April 1999 (59:28).
Formazione:
Roman Suslov: guitar & vocals; Dmitry Shumilov: bass; Mikhail Mitin: drums; Andrey Solovyov: trumpet & whistling (4); Pavel Tonkovid: saxophone; Sergey Ryzhenko: violin; Pavel Karmanov: keyboards (5,10 & 11).
2002 (2013, ristampa Geometry)

Dopo le recenti  ristampe di  Ethnic Experience e Steele on Stone arriva finalmente anche la ristampa Geranium (o Geranum alla russa) penultima fatica della band russa dei Vezhlivy Otkaz. Per chi non li conoscesse i Vezhlivy Otkaz sono state una delle band di spicco della scena underground russa post-perestrojka (seppur il primo album viene pubblicato prima), ma si differenziano per loro proposta musicale più colta e complessa rispetto alle altre band di quel periodo. La loro proposta è molto originale e unica nel suo genere,  non solo nel panorama russo, ma anche in quello mondiale. Difficile identificarla, è una fusione di jazz, rock, folk e arrangiamenti classici, in alcuni frangenti, quasi involonta-riamente, si potrebbe definire RIO, ma al tempo stesso la musica dei Vezhlivy Otkaz è d’impatto e senza troppi fronzoli.

C’è da dire inoltre che la band russa nella sua carriera ormai trentennale non si è mai ripetuta, evolvendosi album dopo album senza mai fare un passo falso, ma anzi, come il buon vino è migliorata sempre di più man mano che è invec-chiata.
In questo contesto Geranium è un disco chiave all’interno della  discografia  della  band  per diversi motivi.
Primo fra tutti è stato l'ultimo album prima del provvisorio (per fortuna per noi) scioglimento, dovremo infatti aspettare 10 anni prima del disco successivo. La genesi dell'album è stata particolarmente sofferta e ha portato la band a livelli di stress tali da provocare lo scioglimento. Come ha dichiarato lo steso Roman Suslov, leader della band e compositore di tutti i brani, la band era ormai  diventata per tutti loro un passatempo obbligatorio. Tale sofferenza si ritrova anche nella musica del disco più ostica dei predecessori.
Altra particolarità è l'ingresso in formazione del tastierista Pavel Karmanov che va a sostituire Maxim Trefan.  L'ingresso si fa sentire molto, seppur la composizione rimane tutta nelle mani di Roman Suslov, l'apporto del nuovo tastierista diventa imprescindibile. Karmanov, proveniene da un background classico e al tempo stesso d'avanguardia, in particolare da un approccio compositivo minimalista, catartico e ripetitivo. All’apparenza un approccio agli antipodi rispetto alle melodie sghembe, disordinate e incontrollate di Suslov. Inoltre rispetto al suo predecessore, più istintivo ed estemporaneo, Pavel è più riflessivo e con un metodo più accademico ed impostato.
Tuttavia tutto si fonde in maniera organica, la musica composta da Suslov si adagia in modo intrigante sugli arrangiamenti del nuovo tastierista, facendo evolvere ancora una volta la musica della band, perdendo forse un po’ di energia, ma guadagnando in  ricchezza di sfumature.
Infine è da sottolineare la collaborazione col poeta underground Grigory Dashevksy, autore di alcuni testi stupendi. Riportati in questa edizione, per la nostra gioia, anche in inglese. I testi cinici, criptici ed ermetici sembrano nascere a posta per fondersi con questa nuova versione dei Vezhlivy Otkaz.
Rimangono comunque inalterate molte delle caratteristiche del sound del gruppo, la voce sprezzante e beffarda di Roman che riesce a trasmettere con efficacia i  testi anche a chi non sa nulla di russo (o almeno ti lascia questa sensazione). La musica un po' disomogenea, aspra, ma al tempo stesso capace di melodie che ti entrano in testa ossessivamente.
Tutto ciò fa di Geranium un disco complesso e complicato, ma affascinante e pieno di sfaccettature. Un disco denso di emozioni seppur volutamente nascoste in guscio duro e apparentemente freddo. Non è forse consigliabile iniziare a conoscere la band propio da questo album, Steele on Stone e l’ultimo Geese and Swans sono sicuramente punti d'ingresso più facili, ma è sicuramente un gioiellino da avere e scoprire e apprezzare lentamente.
Un discorso a parte meritano gli extra, come per le precedenti ristampe non si sono risparmiati, regalandoci una serie di bonus succulenti e interessantissimi come non mai. Oltre all'album è presente un dvd con ben tre concerti per un totale di  139 minuti di musica live.  
L'ultimo dei tre di qualità video un po' scarso, ma tutti e tre sono testimonianza imprescindibili dell'attività dal vivo della band; contesto che ben si adatta al gruppo russo e in cui riesce ad esprimersi con forza ed emozioni.

Francesco Inglima
febbraio 2014

Ultimo aggiornamento (Martedì 02 Settembre 2014 10:08)