alt Brani:
Disc 1
Turn It on Again; Dodo; Abacab; Behind the Lines; Duchess; Me and Sarah Jane; Follow you Follow Me.
Disc 2
Misunderstanding; In the cage/Cinema Show/Slipperman; Agfterglow; One of the Vine; Fountain of Salmacis; It/Watcher of the Skies.
Formazione:
Phil Collins: vocals, drums; Tony Banks: keyboards, backing vocals; Mike Rutherford : bass, guitar, vocals; Daryl Stuermer: bass, guitar, backing vocals; Chester Thompson: drums.
Steve Hackett: guitar on disc 2 track 6; Bill Bruford: drums on disc 2 track 6.
1982, Virgin

Live abbastanza atipico, questo doppio dei Genesis pubblicato nel 1982. Quello che è la testimonianza live del nuovo corso dei Genesis a tre: dai fasti del prog anni 70 alla svolta pop degli anni 80, ripesca nel secondo disco (in una prima versione solo nella prima facciata, nelle successive riedizioni nella totalità del cd) le soluzioni progressive che Collins e co. avevano definitivamente accantonato. Infatti, se inizialmente la scaletta prevedeva tre lati live (da qui il titolo del disco), testimonianza dei vari concerti che la band aveva tenuto a supporto della pubblicazione di Abacab, più una manciata di b-sides, a completamento dell’ultima parte del LP, con le successive riedizioni vengono ripescate ulteriori tracce dai concerti live.
Il primo disco propone in maniera equilibrata le fatiche degli ultimi lavori Duke e Abacab. A supporto del trio, troviamo due session man, Dayl Stuermer al basso e alle chitarre e Chester Thompson a dare manforte a Phil Collins dietro ai tamburi. I brani, spogliati da orpelli ed effetti elettro pop, risultano migliori rispetto alle versioni in studio, per quanto emerga una certa debolezza rispetto ai “vecchi fasti”, buona la scelta dei pezzi, escludendo quelli maggiormente commerciali, per quanto la scaletta risulta forse troppo frammentata nella spartizione tra le due pubblicazioni.
Il valore aggiunto di questo live è dato però dal secondo disco, se l’apertura è affidata all’orecchiabile MIsunderstanding, è con In the Cage che i Genesis tornano ad essere i Genesis, proponendo un medley che include anche la fase conclusiva di The Cinema Show e Slipperman per terminare con Afterglow. Vincente risulta inoltre il ripescaggio di One for the Vine, di cui se ne sentiva la mancanza nel precedente Seconds Out e Fountain of Salmacis.Trova posto ancora un altro medley: It/Watcher of the Skies, risalente al tour del 1976 con Steve Hackett alle chitarre e Bill Bruford alla batteria, che al di là di un ulteriore testimonianza dell’allora ex batterista degli Yes e futuro dei King Crimson, non aggiunge nulla.
L’esecuzione dei pezzi risulta essere migliore rispetto a Genesis Live e Seconds Out; Tony Banks sale in cattedra con le sue tastiere a scapito di Mike Rutherford che con la chitarra non eccelle, belli inoltre i duetti tra le due batterie di Thompson e Collins.
Un live che ha un retro gusto nostalgico, ma parte questo non aggiunge o toglie nulla a quanto i Genesis non abbiano già pubblicato. A detta di chi scrive il suo acquisto non è obbligatorio, ma quanti decideranno di sostenerlo non ne rimarranno comunque delusi.

Roberto Cembali
febbraio 2014

Ultimo aggiornamento (Domenica 08 Giugno 2014 18:45)