alt  Brani:
Disc 1
1-Script for a Jester’s Tears; 2-Garden Party; 3-Three Boats down from the Candy; 4-The Web; 5-Charting the Single; 6-Chelsea Monday.
Disc 2
1-He knows You Know; 2-Forgotten Sons; 3-Market Square Heroes; 4-Grendel.
Formazione:
Fish: vocals; Mark Kelly: keyboards; Pete Trewavas: bass; Mick Pointer: drums; Steve Rothery: guitar.
2009, EMI

I dischi dal vivo possono nascondere qualche insidia: mostrare eventuali carenze dal vivo o finire per essere troppo “antologici”, rischiando di mostrare una fotografia sfocata del periodo artistico che il singolo o il gruppo si trova a vivere, complice anche l’acquisizione del materiale da diverse date.
Ne è un esempio il buon The Thieving Magpie, doppio album a definitiva testimonianza chi erano i Marillion targati Fish che, se nel secondo disco ha il merito di presentare per intero l’intera suite di Misplaced Childhood, nel primo invece la scelta dei pezzi risulta essere forse fin troppo confusionaria e frammentata.
Nel 2009 vedono, o in questo caso sarebbe meglio dire rivedono, la luce due testimonianze importanti: Recital of the Script e Live From Loreley.
Recital of the Script mostra una band intenta a conseguire i primi successi, nel tour successivo alla pubblicazione del primo album Script for a Jester’s Tears. Il doppio cd in questione ripropone l’ultima data del tour, all'Hamersmith Odeon, il 18 aprile 1983 (ultimo concerto con Mick Pointer alla batteria, in seguito sostituito da Ian Mosley).
Il valore aggiunto di questo live sta proprio nel mostrare una band che prende coscienza e propone con una certa sicurezza i propri pezzi, fedeli a quanto inciso in studio. La realizzazione dal vivo, si dimostra forse un po’ timorosa, con l’iniziale Script for a jester’s Tear, per poi invece, decollare ottimamente con i pezzi successivi.
Mark Kelly e Steve Rothery, si dividono la scena, senza però mostrare quell’esperienza e quel virtuosismo mai fine a se stesso, ottimamente documentati in Real to Reel e nei successivi dischi live.
Fish dal canto suo dimostra già tutte le sue potenzialità, canta e colloquia con il pubblico nella presentazione dei pezzi tramite il racconto di brevi storie, ispirandosi a Peter Gabriel e catalizzando l’attenzione dei presenti che non mancano di far sentire il loro supporto.
Molto interessante inoltre il fatto che ai brani pubblicati nel primo album, trovano posto anche b-sides e tracce non incluse, così assistiamo all’esecuzione di Three Boats down from the Candy o Charting The Single, ma soprattutto Grendel, che vede i nostri cimentarsi nella loro prima vera suite, uno dei momenti migliori del concerto, anche se a conti fatti non un solo pezzo risulta essere debole.
In definitiva Recital of the Script è un bel concerto, oltre che una fotografia nitida dei primissimi Marillion. Un album che fa la felicità di quanti amano il gruppo, ma anche un ottimo acquisto rivolto a quanti vogliono aggiungere un altro pezzo alla collezione del periodo aureo di una delle band protagoniste della rinascita del progressive negli anni 80.

Roberto Cembali
maggio 2014

Brani:
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Ultimo aggiornamento (Domenica 08 Giugno 2014 18:29)