alt Brani:
1-Il profumo del tempo; 2-Gli occhi di Greta; 3-Il colpo e la cura; 4-Toni il matto; 5-Il mio nome; 6-La pietra di Erice; 7-Dono di maggio; 8-Lio; 9-Aria oltre le stelle; 10-I boschi della luna; 11-L'abbraccio del noce; 12-Alice; 13-Madre mia; 14-Nella pioggia; 15-Il mio nome (strumentale).
Formazione:

Giuseppe Festa: voce, chitarra e flauti; Fabio Ardizzone: basso; Giorgio Parato: batteria, chitarra e pianoforte; Claudio Morlotti: chitarra, strumenti etnici e antichi.
I Lingalad ringraziano
Davide Camerin: voce in 4; Gianni Musy e Davide Perino: Kuno e Ivo in 10; Roberto Scola: fisarmonica in 1; Francesca Cazzulani: voce in 12; Sara Romoli: voce in 9.

2010 - La Locanda del Vento - durata totale: 60:29

Avevano esordito come "cantori" dei mondi fantasiosi di Tolkien; i Lingalad proseguono ora con una proposta musicale in cui cercano nuovi legami con la natura e narrando storie senza tempo di uomini e di donne.
Il comune denominatore rispetto ai dischi della prima ora è un progressive delicatissimo e dall'impatto immediato, in cui si fa largo uso di strumenti acustici, attraverso trame eleganti, melodie accattivanti, legami con il cantautorato, con la musica medievale e con il folk-rock. I brani sono tutti piuttosto brevi, ma si ravvisa una tale raffinatezza con chitarra, flauto e pianoforte e con quei testi poetici e descrittivi che è davvero impossibile non entrare in sintonia con la proposta della band. Il nuovo parto dei Lingalad è incentrato sulla Locanda del Vento, che non è solo il titolo del cd, ma anche il nome della sottoetichetta della Lizard che già da qualche anno lancia album legati a certo romanticismo, nonchè luogo di fantasia dove si possono udire "storie che camminano in bilico tra l'oblio del passato e un'occasione per essere raccontate, storie che il vento talvolta raccoglie e porta lontano".
Come un vecchio menestrello catapultato nel mondo odierno, Giuseppe Festa, insieme ai compagni di avventura Fabio Ardizzone, Giorgio Parato e Claudio Morlotti, riesce a farci appassionare anche in questa occasione con una serie di ballate semiacustiche e incantevoli, arrangiate con la massima cura, vagamente malinconiche, ogni tanto intervallate da spunti più trascinanti e ritmati.
L'avventura dei Lingalad continua con un altro disco di qualità che permette di far proseguire in maniera lineare un percorso sonoro incredibilmente suggestivo.

Peppe
febbraio 2014

Ultimo aggiornamento (Giovedì 05 Giugno 2014 17:42)