alt  Brani:
1-Sundering jewel; 2-Hijacked; 3-Belong to the stars; 4-MeserEyes; 5-London rain; 6-A milligram of joy; 7-Electric stillnes. Bonus track: 8-Fragments of the jewel.
Formazione:

Andrea De Nardi: vocals, piano, organ, keyboards, programming, arrangements; Matteo Ballarin: vocals, electric, nylon, acoustic & lap steel guitars, arrangements.
Guest musicians:
Edoardo Papes: drums, percussions; Giovanni Scarabel: bass guitars.

Prodotto da Former Life

2011 (ristampa 2012, Clamore - Self) - Durata totale: 52:18

Con la sigla Former Life agisce il duo formato dal tastierista Andrea De Nardi e dal chitarrista Marco Ballarin. Dopo essersi fatti le ossa attraverso l'importante collaborazione con Aldo Tagliapietra, questi musicisti hanno deciso di puntare su un loro progetto e, grazie anche all'aiuto del batterista Edoardo Papes e del bassista Giovanni Scarabel, hanno realizzato l'album Electric stillness nel 2011 (ristampato l'anno successivo con una bonus track aggiuntiva).
Si parte subito nel migliore dei modi, con Sundering jewel, aperta da una fenomenale introduzione di tre minuti di pianoforte classicheggiante e la vena romantica è mantenuta nel prosieguo del brano, che con l'entrata della sezione ritmica e della chitarra volge verso un prog sinfonico particolarmente raffinato e d'atmosfera. I ritmi si fanno più spediti con la strumentale Hijacked, che ha un vago sapore new-prog. Le caratteristiche del lavoro si cominciano, così, a delineare abbastanza bene e si nota questa vena melodica mai troppo zuccherosa e per nulla banale, che ben indirizza un prog orecchiabile e pronto a sorprendere grazie a dinamiche create sapientemente e a passaggi strumentali eleganti ed eseguiti alla perfezione. Insomma, i Former Life mostrano già una forte maturità attraverso un songwriting di classe, come sta a dimostrare la terza traccia Belong to the stars, ricca di sfaccettature, un po' in stile Camel, con tastiere e piano pronti a mostrare i legami con la musica classica e un po' con la malinconia dei Porcupine Tree anni '90, con la chitarra pronta ad indirizzare verso un progressive rock sognante ed elegiaco. Mesmer eyes è incentrata su toni pacati, salvo poi esplodere nel finale, mentre negli oltre otto minuti di London rain troviamo un prog d'alta scuola dall'inizio misterioso, ma che poi si fa un po' più diretto, mantenendo però elevata la qualità e denotando vagamente l'influenza del Banco e dei Genesis. Senza soluzione di continuità, a questo brano si lega la stupenda A milligram of joy, con introduzione dagli echi floydiani seguiti da raffinate melodie à la Moody Blues e intriganti passaggi strumentali. Electric stillness prosegue su questa stessa scia e con un incedere ipnotico porta al termine il disco originale, al quale, in questa ristampa, è stata aggiunta la bonus track Fragments of the jewel. Anche quest'ultimo pezzo è giocato molto su atmosfera e ritmi compassati e riprende alcuni temi affrontati nelle composizioni dell'album.
I Former Life sanno essere concisi ed efficaci, grazie a dinamiche affascinanti, adottando strutture provenienti dal passato, senza rinunciare alla vena melodica e offrendo un sound particolarmente pulito, segno che si è lavorato molto bene sia in fase di registrazione che di produzione. Esibendo, come accennato, una precoce maturità, con un magico concentrato di classicissime influenze di rock sinfonico, non poteva esserci presentazione migliore per la premiata ditta De Nardi-Ballarin.

Peppe
giugno 2013

Ultimo aggiornamento (Venerdì 07 Marzo 2014 14:47)