alt  Brani:
1-Right Before (5.04); 2-This Ain't Another Love Song (6.22); 3-The Hatch (7.51); 4-Morning Rain (6.07); 5-The Drowning Line (5.51); 6-The Glass Fortress (4.59); 7-Summer '97 (6.50); 8-In Crescendo (11.00).
Formazione:

Diego Cafolla: guitars; Ivan Nastasi: guitars; Diego Marchesi: vocals; Thundra Cafolla: drums; Francesco D'Errico: bass; Cristian Della Polla: keyboards.

2013, Sensory Records

Fanno il loro esordio con la prestigiosa label Sensory (casa degli Spiral Architect, tra gli altri) i laziali Kingcrow, giunti al traguardo del quarto disco in quasi 17 anni di attività. E si capisce subito il perché di questo balzo: sin dall’opener Right before siamo di fronte a prog metal di qualità, con un riuscito mix personale di Fates Warning e Pain of Salvation (pre‑Be). La seguente This ain't another love song è un salto all’indietro di venti anni, con sonorità care ai primi Ivanhoe e Stratovarius ed aperture quasi AOR. The hatch richiama i Savatage ed i Tad Morose più progressivi, mentre l’assolo in tempi dispari è puro prog italiano anni ’70. Morning rain comincia con un arpeggio in stile Crimson Glory prima di evolversi come una ballad tipo Silent lucidity (Queensryche) come se fosse rifatta dai Pain of Salvation di The Perfect Element del 2000. The drowning line e The glass fortress sono omaggi all’autentico Dream Theater sound e, quindi, non del tutto interessanti, tranne qualche riferimento della seconda traccia ai Pain of Salvation di Remedy Lane. Summer of ’97 è inizialmente ispirata al lirismo dei Pink Floyd di The Wall, mentre l’epilogo è un crescendo prog metal molto intenso a metà tra Fates Warning e Dream Theater. Il gran finale è per la title track che ben riassume la passione dei Nostri per i succitati padri del prog metal, specialmente nei break strumentali. In conclusione, un disco gradevole perché non troppo derivativo e che, sicuramente, può essere un promettente trampolino di lancio per i Kingcrow.

Italo Testa
giugno 2013

Ultimo aggiornamento (Venerdì 07 Marzo 2014 14:46)