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Disc One
1-Hiding Out; 2-I Know Your Secret; 3-A Treasure Abandoned, 4-Submerged; 5-Afterthoughts; 6-Something Very Strange; 7-Waiting For Me.
Disc Two (special edition only)
1-The Man You're Afraid You Are; 2-Down A Burning Road; 3-Wish I Were Here; 4-Something Very Strange / Sanctified (Remix); 5-Postcards From Perdition.
Formazione:
Alan Morse: guitar & vocals; Dave Meros: bass, bass pedals, keyboards & vocals; Ryo Okumoto: keyboards & vocals; Ted Leonard: lead vocals & guitar; Jimmy Keegan: drums & vocals.
With
Craig Eastman: violin, viola, hurdy gurdy (7, se2); John Boegehold: vocoder (6); Neal Morse: guitar (7); Stan Ausmus: guitar (se1).
2013, Inside Out - durata totale disc one: 55:53; durata totale disc two: 30:11

Gli Spock’s Beard arrivano al loro undicesimo album dopo tre anni da X. A parte l’abbandono dello storico membro Nick D’Virgilio, la grande novità è l’entrata in formazione dell’ex cantante degli Enchant, Ted Leonard, il quale è anche coinvolto nel songwriting, ed i Nostri se ne avvantaggiano sin dall’opener Hiding out, un mid tempo in tipico stile prog metal anni 2000, con numerosi cambi ritmo che nelle parti lente ricorda proprio gli Enchant. Gli arrangiamenti sono sopraffini e i duelli tastiera chitarra sono molto efficaci. I know your secret è un up tempo sostenuto che somiglia inizialmente ai primi Genesis post Gabriel per, poi, partire con una progressione in cui gli Yes di Drama e Tormato incontrano i Pain of Salvation, specialmente nel cantato, mentre l’epilogo è di nuovo genesisiano (Dance on a Volcano). Davvero un buon pezzo. La successiva A treasure sbandoned sembra una ballata à la Kansas, ma il break centrale richiama ancora i Genesis, stavolta di Selling England by the pound. Submerged è un episodio minore che rievoca nei passaggi strumentali gli Shadow Gallery. In Afterthoughts ritroviamo i tipici rimandi dei Nostri agli ELP: molto bello il chorus ed il break centrale, con tanto di voci a cappella che ricordano gli Yes. Something very strange è un altro classico up tempo in cui si riaffaccia il duello mellotron chitarra con voci campionate che aggiungono epicità al cantato. Il brano si evolve in un memorabile incontro/scontro tra ELP e Genesis che lascia senza fiato, con la voce di Leonard che svetta. Song notevole, ma nulla in confronto all’ottimo finale di Waiting for me scritto da Neal e Alan Morse. Questo pezzo è un’esemplare cavalcata dominata dalla tastiera in stile ELP con un bellissimo break centrale che ancora una volta riporta ai Genesis e alle produzioni AOR degli anni ’80. La grandissima conclusione cita i migliori Arena e chiaramente gli stessi Spock’s Beard degli esordi.
Menzione speciale per due brani del Bonus Cd dell’edizione limitata: il lentone Down a burning road d’impronta Kansas, e la strumentale Postcard from Perdition molto simile ad uno strano incrocio tra Genesis e Dream Theater. Sicuramente un buon ritorno per le “barbe” dopo qualche prova non del tutto esaltante di fine decennio scorso.

Italo Testa
giugno 2013

Ultimo aggiornamento (Venerdì 07 Marzo 2014 14:46)