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Brani:
1-Udu Wudu; 2-Weidorje; 3-Troller tanz; 4-Soleil d'Ork; 5-Zombies; 6-De Futura.
Formazione:

Klaus Blasquiz: vocal; Stella Vander: vocal; Patrick Gauthier: keyboards, piano; Benoit Widemann: keyboards; Michel Graillier: keyboards; Bernard Paganotti: bass, vocals, percussion; Jannick Top: bass, fret cello, vocals, keyboards, bass synth; Christian Vander: drums, percussion, vocals, keyboards; Lucille Cullaz: backing vocals; "Lisa": backing vocals; Catherine Szpira: backing vocals; Pierre Dutour: trumpet; Alain Hatot: saxophone.

1976, RCA/Tomato

Con Udu Wudu, LP pubblicato dai Magma nel 1976, si chiude idealmente il periodo d'oro della saga antascientifica progressive-rock "Kobaiana" concepita da Christian Vander (storico batterista e leader del gruppo) che aveva raggiunto il suo apice con gli straordinari Mekanik Destruktiw Kommandoh e Kohntarkosz. E' un disco diverso dai capolavori precedenti, dove si può apprezzare lo straordinario bassista Jannick Top: il talento di questo musicista è stupefacente, utilizza infatti il basso in modo innovativo e creativo e il suono che ne esce, quanto mai distorto e "filtrato", si rivela essenziale nella delineazione delle composizioni sia in fase armonica che melodica. In Udu Wudu Jannick Top si cimenta anche alle tastiere, donando così un tocco inedito al "sound" del gruppo francese, che già si contraddistingueva per un'originalità che ha pochi paragoni: il suono dei Magma infatti ha rinnovato il linguaggio rock attraverso una potenza devastante grazie alle influenze di Carl Orff e della musica contemporanea.
Udu Wudu si caratterizza per atmosfere molto cupe soprattutto nella lunga "suite" che occupa la seconda facciata, ovvero De Futura, uno dei brani più incredibili, evocativi, apocalittici e creativi di tutto il progressive  e non solo. La prima facciata è invece suddivisa in cinque brani dove si delineano atmosfere jazz-rock come nella title-track, brano incalzante caratterizzato dal canto di Vander o nell'altrettanto efficace Weidorje (unica traccia in cui al basso c'è Bernard Paganotti). Le atmosfere oscure delle tastiere caratterizzano invece Troller Tanz e Zombies, avvicinando il suono del gruppo ad una sorta di prog da fine incombente del mondo. Soleil D'Ork è invece dominata dal suono distorto del basso di Jannick Top qui in grande spolvero.
De Futura è difficilmente descrivibile: si tratta di una delle "suite" più innovative di tutta la musica prog, il basso "filtrato" da un synth di Jannick Top, accompagnato dalla potenza dirompente del drumming di Vander ci conduce attraverso un viaggio extra-dimensionale e apocalittico fra gli abissi al di fuori del tempo e dello spazio. Un brano lungo quasi 18 minuti che si pone fra i capisaldi del genere e pone Udu Wudu come uno dei dischi forse più sottovalutati dei Magma e del prog in generale.
In definitiva l'epopea filosofica-trascendente concepita da Christian Vander è fondamentale nell'ambito della musica francese e mondiale. Vander è un genio, un precursore di una "nuova musica" (pur influenzato da compositori come John Coltrane, il suo mentore spirituale, Carl Orff e Bela Bartok). Ha in pratica inventato lo zeuhl, un nuovo sottogenere in ambito prog con tanto di idioma "esperanto": il kobaiano. La sua musica "fuori dal tempo" sarà forse vista, nei secoli futuri, come una delle poche possibilità di riscatto concepite dall'uomo in quest'epoca oscura.

Cosmic Courier
dicembre 2013

Ultimo aggiornamento (Venerdì 03 Gennaio 2014 14:54)