THE WRONG OBJECT - Paestum (SA), 15 giugno 2008

Il concerto dei Wrong Object a Paestum è sembrata la diretta prosecuzione di quello tenuto dall'Allan Holdsworth Trio ad Agropoli la settimana precedente… Tanto è vero che Michel Delville, chitarrista della band, presenta lo spettacolo ricordando la strada intitolata a Frank Zappa e aprendo le danze proprio con un brano dell'indimenticato artista statunitense, Eat that question. Inizio di fuoco e prosecuzione in grandissimo stile, perché questa è una grande band! Suonano moltissimo materiale del loro splendido album Stories from the shed, uscito ad inizio anno e caratterizzato da un jazz-rock articolato, che riprende benissimo gli insegnamenti dei vari Zappa, Soft Machine, Nucleus, King Crimson. La chitarra elettrica nervosa di Delville, pronto ad avventurarsi in sequenze tortuose di note e ad offrire una notevole varietà timbrica, sfruttando al meglio la tecnologia, si fonde alla perfezione con il sax irrequieto di Fred Delplancq e con la tromba di matrice jazz di Jean-Paul Estiévenart. Laurent Delchambre alla batteria e Damien Polard al basso fanno i salti mortali per tenere i ritmi tra frenetiche accelerazioni, momenti più rilassati e sperimentalismi vari. E proprio la sperimentazione è parte importante della proposta dei Wrong Object, pronti ad affascinare sia con la vena jazz, loro precipua caratteristica, sia con folli collage sonori, contraddistinti da un “caos ragionato” e da bizzarri andamenti percussivi. Non è un caso il riferimento precedente ai Soft Machine, perché questi musicisti, oltre ad aver suonato insieme al compianto Elton Dean (omaggiato con due pezzi), sembrano proprio riprenderne al meglio quello spirito di ricerca che il fenomenale ensemble di Canterbury dispiegava immensamente quasi quaranta anni fa. Un altro gruppo che mi hanno fatto venire in mente sono i canadesi Miriodor, sia per le loro tendenze canterburiane, sia per la propensione ad un progressive vicino al R.I.O. e all'avanguardia odierna. Dopo Big Swifty, altra composizione zappiana, e Sheepwrecked, una delle tracce più belle di Stories from the shed, sale sul palco Biagio Francia, musicista locale e organizzatore del concerto, e viene eseguito un lungo brano dedicato al Tempio di Nettuno di Paestum, introdotto da un sample con un'ode a Nettuno recitata in greco. Francia si esibisce con percussioni e con diavolerie elettroniche che spingono ulteriormente in avanti il profilo sperimentale del concerto e i Wrong Object lo seguono alla perfezione, creando atmosfere particolari ed inquiete e slanciandosi in solos e momenti di insieme stravaganti. Non ci poteva essere finale migliore per un concerto di grande livello. La nota dolente è stata un pubblico molto scarso numericamente ed è un peccato, sia perché concerti di questo tipo non se ne vedono facilmente dalle nostre parti, sia perché il gruppo merita davvero. Si possono consolare quei pochi, fortunati, presenti che apprezzano la musica di qualità, che hanno potuto godersi una performance dal grande fascino e dei musicisti che hanno tanto da dire...

 

Peppe
Giugno 2008

Ultimo aggiornamento (Domenica 10 Maggio 2009 14:53)