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Brani:

1-Flying like a fly; 2-Awaken; 3-Now what?; 4-Me, five seconds before; 5-With joy; 6-Melting of realities; 7-Forest and joy; 8-The weakness of our spinning; 9-Without joy; 10-Every seconds before; 11-FFF flashing fast forward; 12-If I will never be; 13-Me, one second before Johan Robeck; 14-Usual plays in heaven; 15-Our vast emptiness.

Formazione:

Umberto Pagnini: music & lyrics.
Lorenzo "il Magnifico" Poli: arrangements, bass, guitars, keyboards and special effects; Alberto "Einstein" Calegari: engineering, mixing and mastering; PelleK: vocals; Giovanni Giorgi: drums; Marit Borresen: additional vocals; Mark Colton: additional vocals.

2013, autoproduzione - durata totale: 50:14

Vision from realities segna l'esordio del progetto Active Heed di Umberto Pagnini, autore di musica e testi e che si fa coadiuvare da alcuni musicisti per l'esecuzione delle sue composizioni. Il cd si presenta in una confezione cartonata con elegante copertina e ci offre circa cinquanta minuti di musica. Fin dalle prime battute si notano delle caratteristiche che emergeranno spesso durante l'ascolto, con arpeggi di chitarre acustiche ed elettriche che si intrecciano, un'attenta cura delle melodie vocali ed una propensione verso la combinazione di elementi prog, pop e folk in composizioni tutt'altro che dilatate. Se alcuni brani presentano un'attitudine prettamente radiofonica ed altri sono più vicini a ballate raffinate, l'orientamento verso il progressive si può intravedere soprattutto quando i musicisti sembrano voler sintetizzare e condensare in pochi minuti le pomposità e il tecnicismo degli Yes. A volte, infatti, la solarità della musica che pervade l'intero lavoro sembra rievocare proprio certi episodi di Jon Anderson e soci e ne vien fuori una sorta di bignami di yessound curioso e gradevole all'ascolto. In altri momenti, invece, qualche paragone a livello stilistico lo si potrebbe fare con Anthony Phillips e i suoi primi dischi, o anche all'esperienza di Fabio Antonelli con i suoi Mindflower. In effetti, similmente a questi ultimi, il progetto Active Heed mette in luce una certa aura sognante, timbri semiacustici, linee melodiche delicate. Pagnini, così, mostra idee interessanti in un album apprezzabile per una certa diversità, che magari non presenta picchi proprio memorabili, ma che si lascia comunque ascoltare con piacere.

Peppe
settembre 2013

Ultimo aggiornamento (Giovedì 07 Novembre 2013 18:29)