OSANNA & DAVID JACKSON
Napoli, 22 aprile 2008 - Casa della Musica

Quando su un palco salgono almeno tre grandi personaggi che hanno, oltre al talento, una presenza scenica particolarmente forte è difficile che un concerto non sia un "evento". Ed evento va considerato il primo spettacolo del tour del 2008 degli Osanna. Un tour che vede la storica band partenopea affiancata da quella che è una vera e propria leggenda del rock: David Jackson. Sì, proprio il celebre sassofonista dei Van der Graaf Generator. Musicista sublime, carismatico, brillante, esuberante con il suo parco fiati. Insieme a Lino Vairetti, immagine storica degli Osanna, è mattatore sul palco della Casa della Musica a Napoli. E' evidente da subito un affiatamento forte, tutto fila via liscio e l'intera esibizione rappresenta una goduria per chi ha la fortuna di assistervi. Con la nuova line-up, che oltre a Vairetti e Jackson vede Gennaro Barba alla batteria, Nello D'Anna al basso, Fabrizio Fedele alla chitarra, Sasà Priore alle tastiere e Irvin Vairetti alla voce, alle tastiere e alla programmazione, gli Osanna confermano più che mai la loro tendenza, già mostrata nel recente passato, verso un indurimento del sound. Si presentano, perciò, come una band che offre un rock decisamente robusto, con il chitarrista Fedele a ritagliarsi ampi spazi, e condito dall'affascinante timbro sporco dei fiati di Jackson, che non possono non riportare alla mente l'epopea avvincente del Generatore Van der Graaf. Si parte con Animale senza respiro e si prosegue con quello che è ormai il repertorio "classico" della band, con i numerosi brani ripescati da L'uomo, molti dei quali guadagnano ulteriormente in aggressività, con gli estratti magici da Palepoli (e Fuje a chistu paese, prima di prorompere in tutta la sua energia, è introdotta da una curiosa e piacevole digressione blues), con la sempre intrigante 'a zingara, con la trascinante nuova versione di Ce vulesse, tutti rinnovati negli arrangiamenti. Non manca anche un cenno all'esperienza dei Città Frontale con Solo uniti ed un omaggio ai VdGG, con Theme one. Il sound che ne vien fuori è compatto, duro e peccato che l'acustica non all'altezza non lo abbia potuto far apprezzare appieno. Durante il concerto, inoltre, sono stati anche proiettati dei video d'epoca (su due monitor posti ai lati del palco) e durante uno di questi un saluto commosso è stato dato a Danilo Rustici, presente tra il pubblico insieme a Lello Brandi, entrambi membri degli Osanna negli anni '70. Ma parlavamo all'inizio di tre grandi personaggi per questa serata. Un ospite speciale ha infatti dato manforte a Vairetti, Jackson e al gruppo durante l'esibizione: Gianni Leone. Il funambolico tastierista del Balleto di Bronzo, appena entra in scena, subito si lancia in un breve assolo estratto da Ys, poi accompagna con la sua straripante personalità gli altri musicisti. Nel bis finale ritorna sul palco con Varietti per There will be time, seguita da una nuova esecuzione di Theme one da parte del gruppo, che porta a conclusione, dopo quasi due ore, un gran concerto, una festa, uno show con protagonisti eccezionali.

Peppe
Aprile 2008

Ultimo aggiornamento (Lunedì 14 Giugno 2010 12:00)