JENNY SORRENTI E MALAAVIA

Afragola (NA), 12 luglio 2004 

 

Nella bella cornice della Villa Comunale di Afragola, la serata del 12 luglio dell’Afrakà Rock Festival organizzata da Lino Vairetti vede come protagonisti importanti artisti della scena progressive italiana storica ed attuale.

 

Alle ore 22, la cantante Jenny Sorrenti si esibisce in un’ora estremamente coinvolgente nella quale porta avanti il suo progetto di Celtica Napoletana. La mitica vocalist dei Saint Just presenta alcuni brani tratti dal suo ultimo album Medieval Zone, caratterizzati da un’atmosfera delicata e malinconica, guidati da strumenti principalmente acustici (fisarmonica, chitarra, liuto arabo, contrabbasso, percussioni varie) e che incantano con quella contaminazione magica di folk, musica classica, antica e medievale e tradizione di vari paesi europei e non. Infatti, Jenny Sorrenti ha intrapreso un percorso che l’ha portata a studiare ed unire le musicalità più disparate in un approccio personale e completo alla world music (emblematica anche la composizione cantata in ebraico). Ma Jenny non dimentica la sua grande passione verso l’Irlanda e propone, esaltandosi, una manciata di danze tradizionali allegre e travolgenti, eseguite con grinta e divertimento. La voce cristallina e inimitabile è fonte di emozioni, ma anche i musicisti che la accompagnano sanno dire la loro, soprattutto il percussionista Marcello Vento (ex Canzoniere del Lazio), che si mostra come figura istrionica e gigionesca dal sicuro impatto scenico. Insomma, un’ora di grande musica (peccato qualche problemino tecnico all’inizio del concerto), dicevamo coinvolgente, visto che, a parer di chi scrive, Jenny Sorrenti ha strabiliato in un tipo di performance che può sicuramente attirare non solo chi conosce già la sua produzione, ma anche chi non è poi così avvezzo al rock progressivo o alle sonorità celtiche. Un grande encomio, quindi, a questa cantante che dimostra di saper catturare l’attenzione e la sensibilità dell’ascoltatore non solo con le sue prove discografiche, ma anche con un live-act di grande impatto e spessore.

 

Alle 23 è il turno dei Malaavia, che hanno fatto molto parlare di sé quest’anno con l’album d’esordio Danze d’incenso (recensito su queste stesse pagine), che ha mostrato una band matura e con ottime idee. Capitanati dal bassista Pas Scarpato (letteralmente scatenato sul palco) e dal tastierista Oderigi Lusi, i Malaavia sono una sorta di ensemble aperto, che vede per l’occasione la presenza di un ospite d’eccezione all’organo: Tony Pagliuca. Lo storico membro delle Orme si lancia in questa nuova avventura con partecipazione e professionalità e insieme agli altri musicisti (oltre quelli citati, un batterista, un percussionista ed un violinista, più l’ugola della deliziosa Elena Biagioni) è protagonista di un apprezzabile show. Scarpato & co. si lanciano subito nella Prima Sequenza del loro cd, suonando, senza soluzione di continuità, sei brani che mostrano un gruppo poliedrico, capace di passare con disinvoltura dal classico rock sinfonico ad un pop evoluto e non banale, dal jazz-rock alla pura improvvisazione. Sfilano via alcune delle migliori composizioni del loro album in un clima di festa che raggiunge il culmine con l’esecuzione di alcuni pezzi celebri delle Orme riarrangiati senza far loro perdere la qualità originaria (Gioco di bimba, Era inverno, Sguardo verso il cielo, Felona). Ma le sorprese non sono finite: già raggiunta sul palco da Marcello Vento, la band invita anche Lino Vairetti per un’improvvisata versione de L’uomo, il noto brano degli Osanna eseguito con trasporto da tutti i musicisti. Il clima gioioso si mantiene anche nel finale per la presentazione della band ed i ringraziamenti di rito.

 

Si chiude verso la mezza una serata estremamente piacevole, che ha visto al centro della scena nomi storici e nuovi del prog italiano ed in cui è stata proposta musica valida, tra esperienza, nostalgia e voglia di guardare e spingersi avanti. Il pubblico, pur non eccessivamente numeroso, può andare a casa soddisfatto, conscio di aver presenziato ad uno spettacolo speciale. Ah, se si potesse assistere più spesso a simili manifestazioni nel meridione…

 

Peppe - luglio 2004

Ultimo aggiornamento (Lunedì 14 Giugno 2010 11:59)