PREMIATA FORNERIA MARCONI

Buccino (SA), 7 luglio 2003

 

Come ha detto Franz Di Cioccio durante il concerto, la PFM continua, da oltre un anno, a festeggiare i trent’anni di carriera. E lo fa nel migliore dei modi, visto lo spettacolo a cui ho avuto la fortuna ed il piacere di assistere… Una vera festa continua, ininterrotta, travolgente e ricca di grande e gloriosa musica. In una festa di piazza, in una Buccino calorosa, la PFM non si risparmia e per due ore offre saggi di bravura a non finire. Una scaletta che rispecchia quella del tour giapponese del 2002 che ha fruttato anche un album dal vivo (ma con brani eseguiti in ordine differente e con l’assenza di “Peninsula” e “Out of the roundabout”) è riproposta da un gruppo affiatato come non mai, pronto a stupire con una performance di assoluto spessore e ad incantare con alcune delle pagine migliori della storia del progressive e con momenti di improvvisazione ed assolo di squisita fattura. Sei i musicisti sul palco: Francone Mussida alla chitarra e alla voce, Flavio Premoli alle tastiere e alla voce, Franz Di Cioccio alla batteria e alla voce, Patrick Djivas al basso, Lucio Fabbri al violino, alle tastiere e alla chitarra e Roberto Gualdi alla batteria e alle percussioni. L’acustica è molto buona, i musicisti divertono, si divertono e riescono a coinvolgere e a “tenere in pugno” un vasto pubblico, in cui sono presenti persone di tutte le età. Ovviamente i momenti migliori sono quelli immortali che scaturiscono da capolavori del calibro di “Storia di un minuto”, “Photos of ghosts”, ecc. “River of life”, “Photos of ghosts”, “La luna nuova”, “Mr. 9 till five” sono straordinarie composizioni che hanno fatto la storia del prog e sono riproposte con ottimi arrangiamenti che lasciano immutato il loro fascino. Ma la magia di questo concerto fa sì che persino “Si può fare”, la cui presenza solitamente mi è sgradita, stavolta entri perfettamente nel meccanismo della festa: durante la presentazione dei musicisti, Di Cioccio, dopo l’introduzione al batterista Roberto Gualdi ed un breve spazio dedicato a “We will rock you”, zittisce tutti e lascia spazio al violino di Fabbri che intona una “Tanti auguri” dedicata al drummer che festeggia il compleanno; ma tutti i musicisti hanno il loro momento di gloria, con ottimi solos (scatenatissimo Mussida), tra i quali segnaliamo anche la ripresa del tema principale di “Come ti va” quando è il momento del basso di Djivas. Non c’è “Alta loma”, ma è sostituita da una nuova, meravigliosa ed energica, improvvisazione che non la fa rimpiangere minimamente e che conduce alla consueta jam violinistica che si evolve fino all’overture del “Guglielmo Tell” di Rossini. I classicissimi bis “La carrozza di Hans”, “Impressioni di settembre” e “E’ festa” chiudono magnificamente un concerto fantastico, in cui la PFM dimostra per l’ennesima volta di essere una live band formidabile; Mussida, Premoli, Di Cioccio e Djivas confermano (ma non ce n’era certo bisogno) di essere musicisti di classe straordinaria, capaci di continue mirabilie sul palco ed in grado di suonare di tutto, di essere aggressivi e delicati, potenti e lirici, eccezionali esecutori e grandi improvvisatori per merito di una tecnica e di una abilità strumentale che può solo essere invidiata. Non era la prima volta che vedevo la PFM dal vivo, ma la capacità innata di questa band di rendere ogni concerto uno spettacolo unico ammalia in tutte le occasioni e quando un concerto è così trascinante, ricco e suonato in maniera magistrale ci si lascia letteralmente sopraffare e travolgere da una musica che non ha età e che è semplicemente immortale. Che la festa continui…

 

Peppe - luglio 2003

Ultimo aggiornamento (Lunedì 14 Giugno 2010 11:58)