Brani:
1-G.B. Evidence; 2-Arabesque; 3-Dark Magus; 4-L'ombra di un sogno; 5-Più limpida e chiara di ogni impressione vissuta, part I; 6-Battery Park.
Formazione:

Marco Marzo Maracas: guitar, oud; Daniele Piccinini: bass guitar; Cristian Franchi: drums; Giovanni Parmeggiani: Hammond organ, acoustic and electric piano, Arp Odyssey, minimoog.
Special guests
Richard Sinclair: vocals on 4; Antonio "Cooper" Cupertino: percussions on 4.

2011, autoproduzione - durata totale: 45:31

Il jazz-rock progressivo italiano è sempre stato una garanzia. E grazie agli Accordo dei Contrari continua ad esserlo. Già il loro esordio Kinesis aveva mostrato un gruppo con le carte in regola per fare qualcosa di grande qualità. Ed ecco che con Kublai le promesse vengono mantenute, addirittura anche più di quanto ci si potesse aspettare. I tre quarti d'ora di questo lavoro lasciano senza fiato! Già l'opener G.B. Evidence mostra un jazz-rock irruento, che segue un po' la scia dei D.F.A., mentre è con gli oltre dodici minuti di Arabesque che gli Accordo dei Contrari cominciano a mostrare meglio di che pasta sono fatti: inizio guidato dall'oud (uno strumento a corde della tradizione arabo-islamica), che ci spinge verso Oriente attraverso arpeggi particolari e melodie suadenti, poi, poco prima dei quattro minuti, il gruppo intero si lancia in percorsi strumentali agilissimi e travolgenti, con intrecci chitarra-tastiere di gran classe, cambi di tempo e di atmosfera che impregnano il brano di sonorità misteriose ed un finale scoppiettante e carico di energia. Dopo questo gioiello siamo ormai nel pieno clima del lavoro. Ed è un clima torrido, ben supportato dall'andamento jazzy di Dark Magus, ritmi agili e quei timbri così caldi dell'organo Hammond... L'ombra di un sogno è un altro momento clou! Lo si deve anche ad una presenza eccellente, quale Richard Sinclair. La sua voce (nell'unico brano cantato) inconfondibile rievoca magie canterburiane mai assopite nel nostro cuore e quel sound allo stesso tempo docile e forte tipico degli Hatfield and the North ci rapisce immediatamente mandandoci in sollucchero. Dopo il momento sognante bisogna ripartire (per poi finire) in quarta e così con le ultime due tracce, Più limpida e chiara di ogni impressione vissuta, part I e Battery Park, il gruppo spinge di nuovo sull'acceleratore mostrando una volta di più la perizia tecnica delle esecuzioni, un'ispirazione che evidenzia le grandi doti compositive, il tutto accompagnato ad un incredibile feeling. Una prova maiuscola, quindi, per una band che si mostra ormai totalmente matura, grazie a musicisti padroni dei propri strumenti e che vivono un momento creativo eccellente. La scuola italiana di Area, Arti e Mestieri, Perigeo o dei più recenti D.F.A. e Deus Ex Machina è ripresa con abilità e sicurezza dagli Accordo dei Contrari, che, guardando anche al Davis elettrico e alla raffinatezza della Scuola di Canterbury, sfornano una perla che rimarrà tra le cose più belle del 2011 e che ha buone possibliità di essere ricordata a lungo.


Peppe
novembre 2011

Ultimo aggiornamento (Sabato 07 Gennaio 2012 15:16)