Brani:
1-Lasciati portare via; 2-Anime tremano; 3-Il ricordo di un cielo d'estate; 4-Dubbi eterni; 5-Ossessione notturna; 6-Il tempo per pensare; 7-Castelli in aria; 8-To Janny; 9-Incontro
Formazione:
Gustavo Pasini - batteria e tastiere; Gianluca Avanzati - basso e chitarra; Giampietro Maccabiani - chitarra; Michele Savoldi - voce; Alberto Ragozza - voce; Eleonora Gasparini - voce; Veronica Gasparini - voce; Elvira Ciochetto - voce; Flavio Corvi - sax; Anna Paderni - flauto traverso; Fenaroli Roberto - basso.
2010, autoproduzione - Durata totale: 40:51
 
Abbiamo conosciuto Gustavo Paini grazie alle sue belle proposte con Notabene e Corte Aulica ed è un piacere ritrovarlo alla guida di un nuovo interessante progetto che promette bene e che è denominato Alma Sideris. Dopo due demo arriva l'esordio vero e proprio con Castelli in aria, che vede coinvolti altri musicisti che avevano militato nei Notabene (Gianluca Avanzati e Giampietro Maccabiani) e in cui c'è la presenza di diversi altri collaboratori.
L'inizio solenne di Lasciati portare via, guidato da chitarra e tastiere su ritmi agilissimi ci lancia subito in un rock sinfonico trascinante, decisamente godibile, anche se le parti vocali non convincono del tutto (e nonostante l'alternarsi di vari cantanti questo difettuccio comparirà di nuovo durante l'ascolto). Già in questo primo brano si nota una vena melodica che riapparirà spesso durante il lavoro, spingendo verso un pop a volte un po' troppo zuccheroso e in altri momenti ben costruito, come dimostra Dubbi eterni, caratterizzato da una prima parte molto diretta ed un breve finale curioso da trance psych-elettronica.
Tra i momenti più riusciti segnaliamo la piacevolissima Anime tremano, dove il sax spinge un po' verso il jazz-rock e dona una verve particolare che fa pensare vagamente agli Osanna, Ossessione notturna, che sembra unire Goblin e musica lirica grazie anche alla presenza di un soprano (e il tentativo di parlare di zeuhl è forte!) e la struggente To Janny, breve ballata strumentale per piano e tastiere. Menzione particolare per Castelli in aria, aperta da un elegantissimo flauto e sviluppata poi verso un rock romantico malinconico e raffinato. Molto bello il finale affidato a Incontro, in cui i musicisti danno sfogo alla loro abilità con ottimi solos, cambi di tempo e di atmosfera, rimandi classicheggianti, come nella migliore tradizione prog.
Forse in alcune composizioni si poteva dare proprio un po' più spazio ad alcuni momenti sturmentali, perchè alcune idee sono davvero brillanti, ma Pasini lascia comunque una bella testimonianza senza inventare nulla di nuovo e senza strafare: le buone idee e la buona musica sgorgano di continuo e, senza pretese di regalarci un disco che resti negli annali, ci accompagna con le sue note per oltre quaranta gradevolissimi minuti. E' pur sempre un'autoproduzione e si sente, ma rappresenta anche una buona base su cui costruire in futuro...

Peppe
marzo 2011