PREMIATA FORNERIA MARCONI

1971-2006 - 35 anni di rock immaginifico

 

Ci voleva proprio un bel libro che ripercorresse tutte le tappe della lunga carriera del gruppo rock italiano probabilmente più noto al mondo. Donato Zoppo ha fatto un lavoro certosino, offrendoci la biografia e l’analisi dei dischi della PFM dalle origini dei Quelli fino all’opera rock Dracula. Quella Premiata Forneria Marconi che nel 1972 esordì con due dischi ancora oggi visti come capostipiti del progressive italiano. Quella band che ha suonato ai grandi raduni inglesi e americani. Che ha lasciato un segno indelebile nel cuore dei giapponesi. Che ha provato a rinnovarsi nel corso degli anni mantenendo di base delle capacità strumentali eccelsi. Che da sempre, quando sale sul palco, il suo vero habitat naturale, trascina con grinta, energia, cuore e talento, i propri seguaci. E che ancora oggi non smette di stupire.

La disamina di Zoppo arriva a noi con il giusto equilibrio tra la passione del fan e l’occhio critico del giornalista e ben si avverte il lavoro minuzioso fatto di ore interminabili di ascolto e di ricerca meticolosa di fonti.

La struttura dell’opera è semplice, ma estremamente efficace. Dopo l’introduzione e i contributi di Mauro Pagani, Vincenzo Incenzo e Greg Lake, il libro si sviluppa in 23 capitoli; il primo dedicato alle origini della band e ai Quelli; a seguire, ognuno è riservato ad un album della band e alla biografia del relativo periodo. Lodevole la scelta di contestualizzare un po’ il tutto, portando, per i vari passi percorsi dalla PFM, riferimenti concisi a quelle che erano le caratteristiche del mondo musicale che circondava la band in quel periodo, nonché i principali sviluppi socio-politici. Questo viene fatto senza andare troppo in profondità col rischio di annoiare e/o tergiversare e confondere il lettore, ma dando cenni interessanti per provare a spiegare un po’ il contesto in cui i musicisti si sono mossi nel corso degli anni. Attenta e dettagliata anche la disanima critico-descrittiva degli album (anche se una piccola tiratina d’orecchie va fatta per quella che ritengo un’eccessiva benevolenza riguardo la produzione degli anni ’80). Inoltre, per capire quanto scrupoloso sia stato il lavoro di Zoppo, segnaliamo una serie sterminata di citazioni, stralci di interviste e quant’altro che denotano un impressionante ricerca bibliografica ben documentata in appendice.

Ed è proprio l’appendice a rappresentare l’ultimo passo importante del libro: una discografia elaborata nei minimi particolari, una bibliografia, una sitografia ed i ringraziamenti completano un’opera di piacevole lettura e consigliatissima a chi vuole un’esauriente guida alla storia di uno dei punti di riferimento imprescindibili del progressive rock.

 

Peppe

marzo 2007

 

Ultimo aggiornamento (Lunedì 30 Agosto 2010 15:26)