TREASURE ISLAND

(2007/Musea)

 Eccoci qui a continuare a raccontarvi le cronache dal mondo dei progetti Colossus. Stavolta è il turno di Treasure Island, ovvero L’isola del tesoro, l’avventura partorita da   che ancora oggi affascina più di una generazione. Solite basi che ormai conosciamo a menadito, con lunghe suite che superano i venti minuti, sound ad imitare i timbri del rock sinfonico anni ’70, libretto ricco di informazioni con una bella grafica… Come per i precedenti 7 samurai e Spaghetti Epic 2, anche stavolta si punta su un singolo cd, quindi sono tre i gruppi e le composizioni presenti. Nulla di nuovo all’orizzonte… Tutto già prevedibile… Tutto scontato? Che possa iniziare ad arrivare un po’ di noia? Assolutamente no! Treasure Island si candida come uno dei migliori progetti Colossus mai realizzati finora. Le ottime band partecipanti sfoderano delle prove assolutamente maiuscole e arricchiscono la loro carriera di tre prelibatezze che faranno volare ulteriormente le loro già elevatisisme quotazioni. Ma andiamo nel dettaglio… 

I - VELVET DESPERADOS (FIN) – Gentlemen of fortune

Dopo l’eccellente prova su The Colossus of Rhodes, c’era curiosità sulla nuova prova dei Velvet Desperados, che in quell’occasione si erano rivelati una gran bella sorpresa. Gentlemen of fortune non delude minimamente le aspettative. Aperta da un bel tema sinfonico, la suite prosegue in grande stile, mantenendo, in generale, un romanticismo ed un’eleganza di fondo decisamente notevoli. Il piano va spesso alla guida, ma gli altri strumenti ricamano alla perfezione ed i fiati danno un valore aggiunto importante. Il gruppo finlandese sa davvero come costruire una composizione ricca di spunti da rimarcare. C’è una matrice sinfonica, ma i cambi di tempo e di atmosfera presenti portano anche all’alternarsi di situazioni di profondo lirismo, a tentazioni jazzistiche, a frangenti particolarmente epici, a melodie accattivanti, a contaminazioni intelligenti e persino a briose spruzzate funky e a  momenti folcloristici guidati dalla cornamusa o dal didjeridoo. Una grande conferma. 

II - FLOATING STATE (ITA) – The shore and the breathing night

Un inizio misterioso e quasi vandergraafiano, con musica che parte lenta, atmosferica e va poi in crescendo e porta ad una serie di intrecci strumentali che portano ad una commistione di stili, in cui sembra si uniscano bene rock sinfonico e jazz-rock di matrice canterburiana: i fiati duettano in continuazione con tastiere e chitarra elettrica, le parti vocali si inseriscono alla grande e l’inventiva di base è evidente. Nel prosieguo, ancora accenni di VDGG, ampie digressioni strumentali finemente costruite, dagli incroci elettroacustici affascinanti e i classici cambi di tempo del progressive.I Floating State confermano, in pratica, come si trovino alla perfezione nel lavoro sulla lunga distanza, cosa giù dimostrata con il disco d’esordio di qualche anno fa, di cui questa suite è ideale seguito. I

II – NEXUS (ARG) – La aventura en el mar / The sea adventure

E veniamo all’ultima suite, conclusione degnissima di un disco molto bello. Gli argentini Nexus continuano a non sbagliare niente! Una band eccezionale, che anche in questa occasione non delude e si mantiene sui livelli di assoluta eccellenza che la contraddistingue fin dagli esordi. Trovato un meraviglioso tema classicheggiante, maestoso ed esplosivo, che è alla base della composizione, i musicisti ci ricamano su con la loro maestria, con la loro fantasia, con la loro abilità e, attraverso passaggi e intrecci strumentali sublimi, melodie incantevoli e sprazzi atmosferici sempre efficaci, creano l’ennesima perla della loro carriera. L’altisonante keyboards-playing, l’eleganza della chitarra elettrica, le ritmiche precise e sempre in evoluzione e il cantato in madrelingua che dà un tocco latino sono le caratteristiche principali che i Nexus sanno come utilizzare al meglio. Il tastierista Lalo Hubner si conferma il più degno erede di Keith Emerson e possiamo dire che la band probabilmente va considerata come la migliore oggigiorno nel campo del più classico rock sinfonico. Applausi a scena aperta!

 

Peppe

settembre 2007

Ultimo aggiornamento (Martedì 24 Novembre 2009 18:46)