Peter Brian Gabriel nasce il 13 febbraio 1950 all'ospedale di Woking nel Surrey. La sua educazione musicale, da bambino, prevede qualche lezione di piano (a 12-13 anni comporrà la sua prima canzone "Sammy The Slug" dedicata ad una lumaca) e, più tardi, un'infatuazione per la batteria che suonerà prima nei Milords nel 1965 e poi l'anno successivo negli Spocken Word nelle cui fila militano Anthony Phillips alla chitarra e David Thomas come vocalist.
Gabriel si iscrive alla Charterhouse di Godalming nel settembre del 1963 e qui si legherà molto a Tony Banks, mentre Michael Rutherford e Anthony Phillips si frequentano e collaborano a diversi progetti musicali. Nel luglio del 1966 viene organizzato da Richard Mac Phail un concerto d'addio nel college dove si esibiscono gli Anon (Phillips - Rutherford) e i Garden Wall (Gabriel - Banks) e da lì nascerà l'embrione di quello che sarebbero poi diventati i Genesis.
Gabriel ne è il cantante dal 1968 al 1975, e durante tale periodo sarà ritenuto il "leader" del gruppo: dotato di una voce molto personale e suggestiva diverrà ben presto il simbolo dei Genesis. Peter, dapprima timido ed introverso, si rivela un autentico "animale da palcoscenico" grazie alla sua verve (basti pensare al salto tra il pubblico al Friars nel giugno del '71 che gli costò la rottura di una caviglia) e agli originalissimi travestimenti come il Fiore Giallo, il Pipistrello Azzurro, la Volpe Rossa, maschere che rendevano Peter un continuo punto di riferimento sul palco. Per Gabriel la musica dei Genesis era fondamentalmente un insieme di simboli, musicali e visivi, che egli metteva in scena secondo una moderna interpretazione del teatro greco, fatto di cori, canti e maschere. Se il linguaggio era indiretto, subdolo, volutamente contorto, la maschera era diretta, improvvisa, strabiliante. Peter era l'attore, l'immagine che guidava il pubblico a quel mistero rituale che identificava la musica dei Genesis. In breve tutti si convincono che Gabriel e i Genesis sono la stessa cosa: non è esattamente così, e tuttavia la sua "dipartita" risulterà traumatica per tutti.

Gabriel si concederà una lunga pausa di riflessione e solo nel febbraio del 1977 il primo omonimo lavoro solistico è nei negozi: questo riesce ad emozionare solo in episodi quali Humdrum e Here Comes The Flood, o nel bozzetto di Solsbury Hill, il resto è davvero poca cosa. Analogo è il discorso per il secondo album, con la produzione affidata a Robert Fripp, con suoni troppo americani, dove spicca la bellissima Mother Of Violence scritta insieme alla moglie Jill per la loro chiesa come canto di Natale, ma anche il rock di On The Air e l'ipnotica D.I.Y. sono di ottima fattura; per il resto, anche se l'album fa un piccolo passo avanti rispetto all'esordio, il sentiero intrapreso da Gabriel appare ancora abbastanza impervio.

Gabriel incomincia allora a muoversi in direzioni di ricerca e sperimentazione attraverso l'utilizzo delle nuove tecnologie elettroniche e del ritmo di stampo africano come "fondamento" musicale.
Ritmi "antichi" che sono presenti già nei migliori episodi di "III"; Intruder (geniale nella batteria senza piatti di Phil Collins) e Lead A Normal Life dominata da un tappeto di percussioni. Particolare è, comunque, Biko dedicata al leader sudafricano assassinato dai razzisti bianchi di Pretoria. Questo album esce anche in lingua tedesca, Ein Deutsches Album, con alcuni brani remixati e un nuova versione di Biko.

A settembre del 1982 esce il quarto album. "IV" è il capolavoro assoluto: l'aspetto ritmico cresce ulteriormente, con la splendida apertura del disco, The Ryhthm Of The Heat, viene la pelle d'oca. Risultati eccezionali si hanno anche con Lay Your Hands On Me, San Jacinto e I Have The Touch, dove la fase ritmica e percussiva è più che mai presente con musicisti che provengono dal Ghana; Wallflower, con piano e voce in evidenza, è una bellissima canzone, mentre Shock The Monkey sarà il brano che consentirà al disco un successo fin dall'inizio superiore alle aspettative. Anche il tour mondiale raccoglie ovunque consensi.

Il 2 ottobre 1982 Tony Stratton Smith organizza un concerto celebrativo in cui i Genesis incontrano il vecchio leader sul palco di Milton Keynes. L'incasso viene interamente devoluto a Gabriel, che ha chiuso il bilancio del primo WOMAD con un buco di parecchie centinaia di migliaia di sterline.
Nei primi mesi del 1983 l'artista affronta i concerti e gli impegni promozionali a supporto di Peter Gabriel IV. Sono previste alcune apparizioni televisive in Italia, tra cui il Festival di Sanremo dove Gabriel si esibisce, purtroppo, in playback. A maggio esce il doppio "Plays Live", primo disco dal vivo di Peter tratto dai concerti americani e canadesi dell'autunno 1982; l'album include nuove registrazioni e ritocchi di studio nonché l'inedito I Go Swimming.

Nella seconda metà del 1984 Gabriel scrive due brani per le colonne sonore di altrettanti film: Walk Through The Fire per "Against All Odds" e Out Out per "Gremlins". E' l'occasione giusta per riprendere contatto con il mondo del cinema, antica passione di Peter. Da questo punto di vista, ben più significativo è il lavoro dell'artista per il film "Birdy" di Alan Parker, di cui firma l'intera colonna sonora che presenta esclusivamente rielaborazioni strumentali di suoi brani già editi.

Nell'86 esce "So", un bel disco dove tuttavia la ricerca subisce un rallentamento a favore di un successo commerciale senza precedenti; primo nelle classifiche inglesi e americane, venderà quasi cinque milioni di copie. Memorabile è il duetto con Kate Bush su Don't Give Up, e buone risultano la moderna Sledgehammer, Red Rain, l'intensa Mercy Street e l'africaneggiante In Your Eyes con il cantante senegalese Youssou N'dour.
In questa fase Gabriel intensifica il suo impegno politico-sociale militando in "Amnesty International". Nel febbraio del 1987 Gabriel compie un "tour tecnologico" durante il quale visita il Media Lab del famoso Massachusetts Institute Of Technology di Boston. La carriera artistica è coronata da una lunga serie di riconoscimenti ufficiali ed in autunno realizza il progetto più ambito: gli studi della Real World.

Nel 1988 registra "Passion" per il film "The Last Temptation Of Christ" che inaugura la Real World, etichetta personale dell'artista, che di lì a pochi mesi darà alle stampe anche una curiosa appendice dell'album, "Passion Sources", antologia delle maggiori fonti di ispirazione dell'opera. Mentre su "Birdy" aveva usato musiche già esistenti, qui produce materiale nuovo e straordinario. Appaiono strumenti incredibili (doudouk, kementchè), non ci sono testi ma soltanto vocalizzi, non solo di Peter ma anche di Nusrat F.A. Khan, Youssou N'dour, Shankar. Melodie fluide e suoni cupi di synth rendono quest'album unico e straordinario.
Nel dicembre 1990 esce la compilation "Shaking The Tree" con una versione rifatta di Here Comes The Flood a voce e piano e il remix di I Have The Touch; c'è anche una nuova versione della title track.

Nel 1991 Gabriel si dedica ad attività filantropiche e culturali, e nel settembre del 1992 esce l'album "Us" (seguito, poche settimane dopo, da "Plus From Us", album di compilation di musiche che hanno avuto un'influenza per le musiche di Us, così come era accaduto tre anni prima con Passion Sources) che ospita la straordinaria Sined O'Connor. Nel nobile repertorio, il cantante kenyano Ayub Ogada e il Dmitry pkrovsky Ensemble, ma anche i Meters, Peter Hammill, Brian Eno, Daniel Lanois. Dai testi di Us viene fuori un Gabriel più maturo ed anche più forte, perché proveniente da un periodo in cui ha preso diverse bastonate. Gli manca sicuramente una stabilità di coppia (Only Us), e soffre di una solitudine tanto più pesante se contrapposta alla irrefrenabile voglia di sentirsi amati (Love To Be Loved). Ci sono richiami alla sensualità, sia nel testo di Blood Of Eden che in due dei dipinti all'inizio del booklet, quelli di Washing Of The Water e Digging In The Dirt, nei quali si scorgono evidenti riferimenti alla vagina, il che non è neanche una novità per Gabriel (in The Family And The Fishing Net la rete da pesca è appunto la vagina). Us non è certamente immediato come So ed è infarcito fin troppo di suoni e strumenti; il ritmo è sempre fondamentale ed è rappresentato da una eccitante connessione tra vecchio e nuovo. Disco non facile quindi, ma mai scontato, basato su grandi atmosfere e su arrangiamenti perfetti.

Fra i i primi artisti del mondo rock ad affrontare la nuova realtà multimediale, Gabriel dà alle stampe nel 1993 il suo primo CD-ROM interattivo a carattere musicale dal titolo "Xplora". Negli anni a seguire Gabriel parteciperà a diverse compilation e colonne sonore, e nel febbraio del 1997 pubblica "Eve", secondo CD-ROM che contiene video, musica e giochi.
Proseguono, ormai da troppo tempo, le registrazioni del nuovo album e un po' a sorpresa nel febbraio 2000 esce "Ovo", contenente brani scritti per lo spettacolo del "Millenium Show" tra cui spiccano The Time Of The Turning con una melodia struggente ed affascinante e Father Son.

Siamo ormai a dieci anni dall'ultimo album in studio e Up, il nuovo album non è ancora uscito, anche se fonti attendibili affermano che per quest'anno dovremmo farcela.
Lo slogan pubblicitario per il lancio del primo album solista era: "ASPETTATEVI L'INASPETTATO"; più inaspettato di così...

Progman59
Giugno 2002

 

 

 

Per la realizzazione di questa retrospettiva mi sono avvalso delle consultazioni delle seguenti opere editoriali:
GENESIS – La loro leggenda di Armando Gallo
GENESIS STORY di Mario Giammetti
PETER GABRIEL – Il Trasformista di Mario Giammetti
PETER GABRIEL – Xplorazioni nel mondo reale di Ida Tiberio
POSTERSTORY – GENESIS (dicembre 1978)
DUSK – Italian Genesis Fanzine

Ultimo aggiornamento (Martedì 03 Novembre 2009 13:15)