Quest'intervista doveva uscire inizialmente sulla fanzine Trespass e vede la sua origine nell'estate del 2003, un anno e mezzo dopo la pubblicazione di Tuhkamaa e poco prima dell'uscita del Kalevala. Quando stava per essere pubblicato lo Spaghetti Epic (per approfondimenti vedere la sezione “recensioni dischi” o “concept album” su queste stesse pagine), Marco Barnard della Colossus mi chiese di intervistare Vesa Lattunen per la sua rivista, così ho integrato nuove domande la scorsa estate e questo è il resoconto completo delle “chiacchierate” con il leader degli Haikara. Poco dopo la pubblicazione dell'articolo sulla fanzine finlandese è giunta la tristissima notizia della scomparsa di Vesa. Dopo la pubblicazione sul Rotters' Club della retrospettiva della band, dedichiamo un nuovo piccolo omaggio a quest'artista che non avrà avuto riconoscimenti dal grande pubblico, ma che resterà nel cuore degli appassionati del prog che lo hanno seguito nella sua splendida carriera e che amano la sua fantastica proposta musicale



-Come decidesti di formare gli Haikara?
-Avevo talmente tanti motivi musicali nella mia testa che dovevo farli uscire fuori in qualche modo (anche per mantenere la mia sanità mentale). In realtà fu abbastanza facile formare il gruppo, perché c'erano poche persone a Lahti interessate a questo tipo di musica.

-Penso che gli Haikara siano un gruppo estremamente originale. La miscela di musica classica e rock progressivo con tinte di folk nordico è assolutamente fantastica. Hai avuto qualche tipo di ispirazione per questo tipo di musica?
-Penso che la mia fonte di ispirazione principale sia la musica classica (Sibelius, Prokofiev, Tchaikovskij), ma naturalmente tutto ciò che mi circondava mi ha influenzato.

-Che tipo di lavoro c'è dietro la registrazione dei primi album e com'era il processo di songwriting?
-Solitamente avevo l'intera composizione già pronta quando iniziavamo a provare. Di primo acchito era difficile per gli altri memorizzare subito i brani perché solo Harri era in grado di leggere la musica. Ma naturalmente ognuno prendeva parte al processo creativo. Di solito, invece, il testo era l'ultima cosa di cui ci occupavamo.

-I primi due album degli Haikara sono lavori straordinari di rock progressivo, ma il terzo è meno attraente e soffre di una certa stanchezza compositiva. Come mai Iso lintu non raggiunge la grandezza dei primi dischi?
-Iso lintu fu per me un cattivo affare perché dovetti fare un compromesso per permettere alla band di andare avanti. La casa discografica insisteva sul fatto che avrei dovuto realizzare brani più brevi e così feci. Ma l'album tutto sommato non è così brutto. Ancora oggi riesco ad ascoltare con piacere Fur Hanna e Romanssi, forse anche Leppakerttu

-Il pubblico finlandese vi ha supportato in maniera adeguata?
-Be', alcune persone importanti ci conoscevano, ma molto raramente si riusciva a scalare le classifiche con questo genere musicale.
-Perché il gruppo si sciolse dopo Iso lintu?
-Lo scioglimento è in realtà una storia molto triste. Il batterista Markus ed il bassista Timo volevano fare musica più commerciale per mantenersi, perciò pensarono di registrare il nome Haikara a mia insaputa. Ma riuscii a mantenere il nome e decisi di uscirne insieme al fiatista Harri per continuare col prog. Perciò nell'ultimo concerto eravamo molto amareggiati.

-Negli anni '70 c'erano attività politiche e culturali particolarmente ferventi. Come venivano vissute queste situazioni in Finlandia? E tutto ciò influenzò in qualche modo la tua musica ed il tuo modo di vivere?
-Penso che come artista la società non mi ha ispirato particolarmente. Naturalmente credo nella rivoluzione, ma è meglio che questa avvenga nella testa… come disse il nostro amico J.L.

-Ci racconti qualche aneddoto relativo all'esperienza degli Haikara negli anni '70?
-All'inizio della nostra carriera si trovavano poster degli Haikara per tutta la città ed un giorno una persona mi chiamò e mi chiese: “è qui che si può ordinare la cicogna (N.d.A. haikara è la parola finlandese che indica la cicogna)?”… Voleva comprare degli uccelli!!!

-C'erano in Finlandia dei festival di rock progressivo? Avete mai suonato insieme a qualche gruppo inglese?
-Non con gli Haikara, ma con il gruppo in cui militavo in precedenza suonai con gli Who, i Kinks e gli Hollies quando questi vennero in Finlandia.

-Ci parli della vostra attività concertistica? So che avete fatto un tour nella Germania Est; è stata l'unica esperienza estera?
-E' stato l'unico tour all'estero, ma fu una grande esperienza. In alcune città eravamo il primo gruppo rock a suonare e i leader del partito comunista erano seduti in prima fila. In alcuni festival c'erano soldati con mitragliatrici di fronte al palco. Fu piacevole essere una star per un po'.

-Hai mai pensato di suonare in Italia, luogo in cui grandi gruppi progressive come Genesis, Gentle Giant e Van der Graaf Generator costruirono le basi del loro successo?
-Be', in realtà una band del nord Italia mi ha contattato e ha voluto sapere se poteva venire a Lahti e se noi eravamo disponibili ad effettuare un concerto nella loro città. Vedremo come si svilupperanno le cose

-Continui a suonare dal vivo oggi?
-Si! Solo che è un po' dura trovare posti adatti per questo genere

-Ci spieghi esattamente cos'è Kuutamo? Sarà realizzato come album un giorno?
-Kuutamo è una parte di una suite per gruppo rock e orchestra sinfonica. Ne facemmo una registrazione sul finire degli anni '80. Temo però che sia sepolta negli archivi della radio finlandese

-Suoni ancora con la Lahti Symphony Orchestra?
-No, infatti sono impegnato nella conduzione di una piccola orchestra sinfonica

-Cosa ti ha spinto a riformare il gruppo negli anni '90?
-Conobbi il batterista Jukka Teerisaari attraverso alcuni progetti e mi chiese se ricordavo ancora alcune delle vecchie composizioni dai primi album degli Haikara. Fondamentalmente cominciammo così. Lui conosceva il bassista e così via…

-Che criterio hai seguito per la scelta dei musicisti della reunion?
-Credo che il più importante riguardi l'attitudine. Se si ha una mentalità aperta per le cose che succedono allora si può fare quasi tutto. Naturalmente aiuta se si sa suonare!!!

-Cosa fanno i membri originali degli Haikara oggi? Sono ancora impegnati in attività musicali?
-Davvero non saprei… Eccetto che Harri (il flautista) e Timo (il bassista) sono deceduti

-Come mai hai scelto di riarrangiare Yksii maa - Yksii kansa per il tributo al prog finlandese Tuoner tytar?
-Perché no? Avevo alcune nuove idee che ben si addicevano al brano e mia figlia ha cantato con me. Naturalmente era impossibile anche solo provare a rifarla com'era in origine

-Cosa ci puoi dire riguardo il progetto Kalevala? Avete terminato le registrazioni del vostro brano? Come sarà?
-Kalevala è pronto; vi ha partecipato anche mia figlia, che ha cantato. Dovrebbe uscire verso la fine di luglio

-IV Domino è un ottimo album, ma Tuhkamaa, in particolare, ha riportato gli Haikara su livelli qualitativi incredibilmente elevati. Cosa ci dobbiamo aspettare in futuro?
-Ci sono alcuni grandi brani che aspettano solo di essere provati e registrati… non sono diversi dallo stile di Tuhkamaa. Penso anche che ci saranno molte parti di violoncello

-Quali sono i tuoi musicisti preferiti?
-Per quanto riguarda l'ambiente classico, ammiro la musica di molti maestri, ma ritengo che Sibelius, Tchaijkovski, Prokofiev e Shostakovich siano grandissimi. Per quanto riguarda il progressive ho apprezzato gli Yes per molti anni. E poi, naturalmente, il mio interesse per la musica proviene principalmente dai Beatles, specialmente da John Lennon. Oggigiorno per me è molto difficile ascoltare qualsiasi tipo di musica… forse ne sono saturo

-Di cosa parlano le tue canzoni?
-Credo di realizzare musica per sopravvivere mentalmente … e per giustificare la mia esistenza. E quando tutti i pezzi si combinano insieme è una magnifica sensazione

-Conosci qualche prog-band italiana?
-Non so molto riguardo i gruppi prog italiani

-E puoi dirci qualcosa riguardo l'attuale scena progressiva finlandese?
-In realtà non seguo molto il prog finlandese, forse perché non ci sono grandi avvenimenti. L'unico gruppo che conosco è quello dei Circle

-C'è qualche altra cosa di cui vorresti parlare?
-Penso che il percorso che ho scelto non è facile, ma aiuta sapere che ci sono persone nel mondo che lo conoscono e lo apprezzano

e qui inizia la seconda parte dell'intervista

-Com'è nata la collaborazione con la Colossus per i progetti Kalevala e Spaghetti Epic?
-Marco Barnard mi contattò suggerendomi che avrei potuto comporre della musica per l'inizio del Kalevala. Mentre lavoravo sul progetto sentivo che questo mi soddisfava al meglio.

-Che differenze di approccio e di scrittura delle composizioni ci sono state tra i due progetti?
-Al principio il processo creativo è sempre lo stesso. Inizialmente mi sembrava un po' strano fare musica per un film, ma alla fine è andata abbastanza bene. Naturalmente avevo già composto musica per il teatro in precedenza.

-Hai scelto tu i temi narrativi in cui vi siete cimentati?
-No, ci sono stati assegnati

-Per un musicista finlandese, è stata un'esperienza particolare quella di partecipare ad un progetto dedicato ai miti e alle leggende della propria terra?
-Penso che il Kalevala non sia così conosciuto come potete pensare e i miti sono più o meno gli stessi in tutto il mondo. Non è stato così speciale

-Ci sono brani e artisti in questi lavori che ti hanno particolarmente colpito?
-Sul Kalevala c'è un brano che è il mio preferito ed è quello dei Cafeine

-Conoscevi già i western all'italiana, o The Spaghetti Epic è stata l'occasione per avvicinarti a questo filone cinematografico?
-Il buono, il brutto e il cattivo è un film a cui sono molto legato da quando ero giovane

-Ritengo la suite The West una composizione straordinaria! Com'è stato il processo di scrittura e registrazione?
-Be', i temi principali si sviluppano costantemente nella mia testa e al momento appropriato vengono fuori già abbastanza pronti. Il vero problema è scegliere quelli giusti. Poi cominciamo a costruirci su con il gruppo, innanzitutto con Jukka e Tommi. In questo caso le prove ci impegnano per circa tre mesi e le registrazioni solo per tre giorni.

-Dopo Tuhkamaa, col Kalevala e The Spaghetti Epic, hai confermato che gli Haikara vivono una seconda straordinaria giovinezza ed hanno ancora tantissimo da dire. Quali saranno i prossimi progetti musicali in cui ti cimenterai, a livello personale e di gruppo?
-Continuo a condurre una piccola orchestra sinfonica a Lahti e dopo lo Spaghetti Epic 2 inizieremo a lavorare sul prossimo disco degli Haikara

-Al giorno d'oggi internet rappresenta un punto di riferimento imprescindibile nel mondo della musica, eppure sul web non c'è moltissimo spazio dedicato agli Haikara. Pensi che in futuro sarà possibile mettere on line un sito ufficiale dedicato alla band?
-Il nostro bassista Tommi lo sta preparando e dovrebbe essere pronto a breve.

Peppe
Maggio 2005

Ultimo aggiornamento (Martedì 27 Ottobre 2009 11:07)