All'inizio del 2003 è uscito un interessante album dal titolo "Les Chants de Maldoror", dietro la misteriosa sigla KC, autoprodotto e distribuito dalla Musea. Chi ha familiarità con la letteratura surrealista della fine del XIX secolo, non avrà troppe difficoltà a ricondurre questo disco alla celebre opera di Isidore Ducasse, alias Conte di Lautreamont. Questo enigmatico e, sotto certi aspetti, inquietante scrittore realizzò con i "Canti di Maldoror" una delle opere più fantasiose del periodo. Il personaggio centrale dell'opera è Maldoror, uomo che ingaggia una lotta contro Dio e protagonista di sei estrosi Canti che affrontano svariate tematiche a partire dalla religione, passando per la morte e l'amore, l'eterna lotta tra il Bene e il Male, la bellezza della natura, ecc. In effetti, quasi sorprende che nessun artista dedito al progressive si sia cimentato con i testi di Lautreamont. Ci ha pensato il francese Pierrick Garreau, polistrumentista che si cela dietro la sigla KC, a provare a trasporre in musica le atmosfere oscure, maligne e fredde del libro, attraverso un disco strumentale realizzato da solo, incentrato su una chitarra frippiana, sulla batteria elettronica e avvolto da un'aura tenebrosa, quasi zeuhliana, pur essendo lontana dai mondi di Vander. Abbiamo scambiato due chiacchiere via e-mail con Pierrick e ve ne offriamo il resoconto.

Pierrick Garreau

Ci parli della tua carriera musicale?

Ho una frase adatta a riassumere la mia carriera: un passato sconosciuto con un futuro incerto… Io sono autodidatta, ho iniziato a comporre musica diversi anni fa. I miei primari interessi e motivazioni riguardano la ricerca di idee. Al momento tendo a lavorare da solo come una specie di eremita musicale. Questo è il mio primo album che viene pubblicato e gli incoraggiamenti e l'interesse per questo progetto di alcuni amici mi hanno aiutato a realizzarlo.

Da dove deriva la sigla KC?

Il mio nome d'arte KC non è riferito ai King Crimson (anche se li conosco e mi piacciono), ma fa riferimento al mio nome di battesimo Pierrick, visto che si tratta delle ultime lettere di questo nome che ho usato al contrario. Inoltre, in francese, quando dici KC, suona un po' come "casser" che vuol dire rompere, distruggere, rifiutare una parte delle idee convenzionali e così via… Ancora, se ho detto che KC può ricordare i King Crimson, non ho scelto questo tipo di riferimento anche perché penso che sia un gruppo straordinario, mentre io sono solo un "piccolo" musicista!

Come mai hai scelto proprio i Canti di Maldoror come ispirazione di questo lavoro?

Si è trattato di una scelta voluta e non di un azzardo. Ho scoperto questo libro di Lautreamont dopo altri libri risalenti a quello stesso periodo. Ho letto soprattutto quelli riguardanti la filosofia anarchica, come le opere di Bakounine e Proudhon; questi autori sono anticonformisti, contro il potere, criticano il sistema, la religione e ho trovato questi argomenti anche nei Canti di Maldoror, che, in più, hanno una grande dimensione poetica e letteraria ed un altro aspetto molto interessante: la lotta tra il Bene e il Male… ma dov'è esattamente il Male e dov'è esattamente il Bene? Senza contare le domande sulla natura umana… Questo libro è completamente irriverente nelle sue idee e nella sua forma. E' particolarmente ricco e vi ho trovato una vera fonte di ispirazione. Lautreamont ha creato sei canti letterari, perché non creare sei canti musicali?

In che modo hai adattato un libro in un'opera musicale?

Ho letto il libro svariate volte e ho scelto alcuni estratti per ogni Canto perché questo libro è incredibilmente ricco e consistente per poterlo prendere nella sua totalità (eccezion fatta per il sesto Canto musicale che si basa sul testo completo). Da questi estratti ho creato immagini mentali collegate all'ambientazione e all'atmosfera del testo (violenza, oppressione, sentimenti, amore distrutto, derisione, humour caustico) che si esprimono nella struttura musicale. La costruzione musicale presenta una sorta di teatralità: Maldoror è la guida di tutto ciò; lo "stage manager" segreto. Ogni inizio dei 6 brani musicali è fatto per introdurre la venuta di Maldoror. La musica prova a servire il testo: l'ascolto deve guidare alla scoperta del mondo di Maldoror, alla scoperta del libro. Il mio intento è quello di cercare di mettere in relazione due arti diverse, ma il testo rimane l'elemento principale e la musica deve essere al suo servizio. Inoltre, questo cd è ovviamente anche un omaggio a Lautreamont e alla sua favolosa opera.

Quanto ritieni sia importante conoscere il libro per comprendere la musica dell'album?

Penso di poter dire che le persone che hanno letto il libro non percepiscono il cd allo stesso modo di chi non lo ha mai letto. Ciò è dovuto al fatto che essi possono comprendere che la musica è speciale così come lo è libro! Il libro non è facile da leggere tutto d'un fiato; allo stesso tempo il cd non è facile da recepire al primo ascolto…

Quanto convergono gli spunti del libro con la tua ideologia?

La mia personale filosofia converge con le idee anarchiche e penso che il libro si contrapponga in maniera netta alle idee più convenzionali. Realizzando la mia musica, la speranza è che ci siano persone che ascoltandola possano scoprire il libro di Lautreamont!

Come è stato registrato l'album?

E' un lavoro basato sulla chitarra. Ho cercato alcune strutture, dei suoni con un'unica tonalità per dare compattezza ai sei pezzi strumentali. Ho lavorato da solo con i miei modesti mezzi a disposizione (tantissimo lavoro, passione e ostinazione!). Le apparecchiature tecniche che esistono oggigiorno mi hanno permesso di essere autonomo e di guidare completamente questo lavoro come volevo; è stato importante per me. La creazione e la realizzazione (con la concezione del cd) ha richiesto tre anni! Per la realizzazione dell'artwork mi hanno aiutato due amici: Christophe Fouet per le sculture e i disegni e Cyberdog per la concezione tecnica. Per l'elaborazione musicale ho i miei piccoli segreti e spero che la magia risieda proprio in questi… Inoltre il cd è distribuito dalla Musea, perciò chi è interessato ad acquistarlo può rivolgersi a quest'etichetta.

Cosa dobbiamo aspettarci dal tuo futuro musicale?

Forse un lungo cammino nel deserto… o la rottura del progetto KC… Infatti, sicuramente il futuro mi vedrà continuare a comporre musica; i progetti esistono sempre, ma esistono anche limiti finanziari!

Cosa ne pensi del progressive rock?

Ho una cultura del rock in generale, non del progressive… Non mi sento di dire di venire da un certo tipo di rock o da un altro… Penso piuttosto che la musica è ricca di ogni sorta di differenze; questa è La Musica e troppe suddivisioni sono state create (spesso dal business o da alcuni musicisti a cui piace affermare che hanno inventato un nuovo stile). Ciò crea dei ghetti tra i musicisti, laddove La Musica è interessante in tutte le sue divergenze. In generale, suono molta musica che ascolto e non conosco molto bene la scena progressive. Per i miei gusti musicali, di solito ascolto: Tom Waits, Nick Cave, Television (Tom Verlaine), Joy Division, Velvet Underground, Gene Vincent, David Sylvian, David Bowie, Rimetti (Rai music), Robert Fripp (In the League of Gentlemen and Sunday All Over the World), Durutti Column, Present e vari altri. Per riassumere mi piacerebbe dire: Ni dieu, ni maitre, ni frontière!!!

Peppe
Maggio 2003

Ultimo aggiornamento (Sabato 25 Aprile 2009 09:26)