Brani:

1-Leijonan syksy; 2-Ajatuksia maailman laidalta; 3-Ilmalaiva Italia; 4-Meri; 5-Luuttomat; 6-Johdatus

Formazione:

Päivi Kilmäinen: vocals; Kimmo Lähteenmäki: keyboards, drums; Jarmo Kataka: bass; Mikko Uusi-Oukari: guitars, flute.
Guest musicians - Jankke Kuismin: bass (2, 3, 5); Kimmo Alho: alto sax (5) and Anne Leinonen: flute (5)

Produced by Viima and Timo Haanpää
Anno: 2006, autoproduzione - Durata: 42:30

Finlandia mon amour… Come si possa fare a non innamorarsi del progressive rock di una nazione ben precisa quando la qualità della musica è elevatissima è un bel mistero! Senza andare a riesumare i classici finnici degli anni '70 (e ce ne sono di capolavori!), pensiamo a quante band negli anni recenti hanno arricchito di bellissima musica la scena odierna: Moon Fog Prophet, Groovector, Scarlet Thread, Giant Hogweed Orchestra, Overhead, Project:, Mist Season, Nick Arse & the Arsenicks, Circle, Velvet Desperados… Quantità e qualità sembrano davvero andare a braccetto in quelle fredde lande ed ecco un nuovo, interessantissimo, nome da seguire e non lasciarsi sfuggire: i Viima. Inseriamo il loro cd d'esordio nel lettore e subito un pensiero ben preciso ci assale: ogni tanto ci vuole proprio un po' di musica pregna di romanticismo, piena di rimandi ai Genesis degli anni '70, dalle atmosfere fiabesche, con tanto flauto e, soprattutto, realizzato con buon gusto e senza pacchianeria. E qui già scattano i “radar” dei numerosi appassionati del prog che ha queste caratteristiche… Eppure, la partenza di Leijonan syksy è giusto un piccolo inizio di un grande lavoro in cui i Genesis sono solo una delle influenze. Infatti, dopo un po', stile e intrecci virano verso un'altra band di spessore artistico enorme: i leggendari connazionali Haikara. Tra pregevoli impasti elettroacustici (chitarra e piano sempre pronti con interventi eleganti), spinte verso il folk nordico, tastiere a creare sfondi suggestivi, sfoghi più tipicamente rock, melodie vocali (con una brava cantante) che catturano immediatamente, sembra proprio che i Viima provino a seguire quei sentieri che il mai troppo compianto Vesa Lattunen e soci cominciarono a tracciare oltre trenta anni fa e che anche negli ultimi anni ci hanno deliziato. E questa nuova band sembra proprio riuscire a continuare questa strada nel migliore dei modi. Gli spunti degni di menzione non mancano, come la parte centrale della title-track, dapprima colma di atmosfere seventies, con tastiere in evidenza, poi con la chitarra a prendere il sopravvento per merito di un assolo sanguigno e, infine, un bel momento tastieristico à la Banks. Oppure i sei minuti di Ilmalaiva Italia: ballata acustica guidata dalla chitarra nella fase iniziale, dopo due minuti e mezzo decisa sferzata hard rock (e qui vengono in mente anche i Biglietto per l'Inferno), sempre con la sei corde in evidenza, ma pure con un bel keyboards-solo che si inserisce alla grande, ritorno a delicatissime atmosfere malinconiche, nuovamente con chitarra acustica e voce, nel finale. Anche Meri ha una struttura affascinante e imprevedibile: dolce e melodica in partenza, si muove poi su binari di classico new-prog inglese e interventi di un flauto quasi tulliano. Accoppiata chitarra acustica-flauto (sempre impossibile non rimanere affascinati da questi suoni!) in partenza per Luuttomat e siamo nuovamente in ambito folk-rock, ma cambi di tempo e di atmosfera e l'ottimo intervento di un sax ci fanno nuovamente pensare agli Haikara, ma pure un po' ai primi King Crimson. E anche la conclusione del cd non poteva che essere di grandissimo spessore: Johdatus è una composizione magnifica di nove minuti e mezzo che riprende tutte le caratteristiche evidenziate finora, con un'imprevedibilità sonora evidente, basata sulla felicissima combinazione e contaminazione di prog, folk e musica classica, ed una classe di fondo che può essere solo ammirata (splendida e lontana da qualsiasi tipo di esibizionismo la sequenza di solos di chitarra vibrante e tastiere eleganti nel finale). Bravi, bravi e ancora bravi!!! Sta diventando davvero sempre più facile elogiare il progressive proveniente dalla Finlandia… Ed è un piacere farlo!

Peppe
Luglio 2006