A fine anni '70 e agli inizi degli anni '80, quando il progressive rock era stato spazzato via dal punk prima, e dalla disco music e new wave poi, alcuni gruppi hanno tentato coraggiosamente, contro ogni legge di mercato, di continuare lungo il sentiero lasciato dai grandi del prog a metà degli anni '70.
Quest'opera, se vogliamo, di recupero della musica degli anni '70, si concentra esclusivamente su quella parte del prog che ha avuto maggior seguito: il rock romantico o sinfonico.
I Genesis fino al '77 (ma anche Camel e King Crimson, 'prima maniera') sono il gruppo di riferimento al punto da minare l'individualità artistica stessa delle band cosiddette "new progressive" (di "Misplaced Childhood" la stampa insinuò che fossero vecchi nastri dei Genesis e che i Marillion non erano altro che semplici esecutori).

In effetti, nei dischi new prog vi è una riproposizione di certe atmosfere care ai seventies, svuotate però della carica innovativa che i lavori degli anni '70 giustamente portano con sé. In più, la sperimentazione è la grande assente, e per questo si arriva a dire che il new progressive non progredisce (caratteristica peculiare del progressive) ma regredisce!
Esempi di tale regressione sono alcuni lavori di gruppi (come Citizen Cain e The Watch, solo per citarne un paio) che in pratica riproducono pedissequamente, con nessun intento di innovazione, le ambientazioni e lo stile presenti in album dei Genesis dal 1970 al 1973.

Ma il new progressive ha anche il merito di aver tenuto alto l'interesse sul mondo prog riuscendo a far sopravvivere il genere fino ai giorni nostri… e non è poco! Inoltre, ci sono lavori dei gruppi 'storici' di questo filone molto interessanti, e grazie alla personalità di talune formazioni sono stati prodotti dei dischi che non sfigurano affatto al confronto delle produzioni degli anni '70.
Vediamo ora quali sono i gruppi 'storici' della corrente new prog.

Ciò che caratterizza principalmente la musica dei Marillion è il sapiente uso di chitarra (molto romantica) e di tastiere (dal suono vintage, ad emulare i vecchi moog), ma in particolare la presenza del frontman, un vero e proprio animale da palcoscenico ed imbonitore di folle: Fish.
I Marillion hanno il pregio di aver interiorizzato la musica dei loro massimi ispiratori (Genesis periodo Gabriel e Camel) e, quindi, di realizzare (almeno per i primi 4 dischi) composizioni molto piacevoli e di rilievo, senz'altro personali.
Dopo la separazione da Fish, i Marillion perdono smalto e, sebbene producano un ottimo album (forse il loro migliore), "Brave", poi la loro musica prende direzioni diverse abbandonando quasi completamente il progressive rock per approdare a volte al pop di classe a volte al commerciale…

La chitarra e le tastiere sono le protagoniste della musica degli iQ. I toni sono crepuscolari, talora scuri, salvo poi avere squarci di luce con un assolo di tastiera o di sinth guitar.
Ancor più che nei Marillion, l'eco dei Genesis di "Wind and Wuthering" aleggia (e a volte sovrasta) fra le idee di questo gruppo. Ma i dischi degli iQ sono ben suonati, i testi spesso sono al di sopra della media, e il risultato è quello di avere tra le mani sempre un ottimo lavoro (anche se ultimamente un po' ripetitivo), per ogni loro album.
Il gruppo è tuttoggi in attività (ultimo disco nel 2001), e non ha mai veramente abbandonato il pianeta progressive.

I Twelfth Night sono una band molto sfortunata, che avrebbe senz'altro meritato più onori.
A mio parere, rappresentano la formazione più originale del periodo. Nella loro musica si perdono i tastieroni magniloquenti che cedono il posto ad un solo sinth (un Poly-six della Korg) e all'Hammond, mentre il lavoro 'sporco' lo fa la chitarra. Gli strumentisti sono bravi, con particolare menzione del bassista che, all'epoca, era uno dei pochi ad utilizzare un basso a sei corde.
Ma ciò che rende unica la musica dei Twelfth Night, donandole carattere, è la voce di Geoff Mann, straordinario personaggio, pittore, scultore, poeta e grandissimo cantante.

I Pendragon fanno un progressive di maniera. Nella loro produzione, che arriva fino al 2001, ci sono tutti bei dischi; l'unica pecca è forse la ripetitività: ascoltato un lavoro, bene o male si è ascoltata l'intera rassegna.

Ultimo gruppo 'storico' è quello dei Pallas. Il loro album più interessante e gradevole è il concept "The sentinel": le solite tastiere in stile barocco, chitarre, una buona voce. Gli altri lavori sono piuttosto anonimi, anche se il più recente, "The cross and the crucible", è considerato tutto sommato un buon disco.

Vi sono tantissime altre band (valide e non) che non vengono qui ricordate, poiché l'intento di questo scritto è di farvi solo 'assaporare' il new prog. Troverete modo, invece, di approfondire tale filone del rock progressivo nell'apposita sezione delle retrospettive degli artisti.

Ma, in definitiva, cosa bisogna aspettarsi da un disco new prog?

  1. Tastiere e chitarra in evidenza. Si preferisce un suono di chitarra alla Gilmour
    (Pink Floyd) e sintetizzatori analogici (insomma, quelli presenti nei dischi dei 'vecchi' Genesis!).
  2. Composizioni mediamente lunghe con cambi di ambientazioni e tempi, album concept, testi generalmente criptici e 'sofferti'.
  3. Voce (in timbro e/o modo di cantare) vicina il più possibile a Peter Gabriel.
  4. Belle copertine… molto '70.

 


 

Discografia consigliata (solo 10 album)

  1. Script for a Jester's tearMarillion
  2. FugaziMarillion
  3. Misplaced ChildhoodMarillion
  4. Tales from the lush atticiQ
  5. The WakeiQ
  6. EveriQ
  7. The SentinelPallas
  8. The JewelPendragon
  9. The WorldPendragon
  10. Live and let liveTwelfth Night

 

Montag
Giugno 2002

Ultimo aggiornamento (Sabato 13 Giugno 2009 19:44)