Brani:

Cormorano, Mano d'opera, Nuovi colori, 25 aprile, Unissol, Il mondo a quadretti, Aratrios, Somia, Trottola,La rana indiana metropolitana, Investigazioni, La nera Signora, Giro tondo giro, Taraviaggio

Formazione:
Carlo Alberto Boni: basso; Giuseppe Borghi: batteria; Roberto Tassi: tastiere; Raffaello Regoli: voce e tastiere; Giorgio Vitali: chitarre; Special guest: Anna Malvasio: vocalist.
Missaggio, masterizzazione ed intrusioni: Giorgio Brugnone.
Anno: 2000, Mellow Records - Durata: 67:27

Sorprende, a volte, come lavori di qualità molto buona finiscano col passare quasi del tutto inosservati. L'unico album dei Cormorano è uscito tre anni or sono, eppure non sono in molti ad essersene accorti. Forse perché il punto di riferimento di questo gruppo sono gli Area e non i più gettonati Genesis e King Crimson? Chissà… Fatto sta che ci troviamo di fronte ad una talentuosa band, attiva tra la seconda metà degli anni '70 e la prima degli '80 e che solo di recente ha registrato le vecchie composizioni per la realizzazione di questo interessantissimo cd. La similitudine maggiore con gli Area si ravvisa soprattutto nella prestazione del bravissimo cantante Raffaello Regoli: dire che per lui Stratos è un'influenza è senza dubbio un eufemismo (tra l'altro i due vocalist si conoscevano). L'album in questione presenta 14 brani molto belli, in cui la voce ed il timbro di Regoli richiamano chiaramente il grande Demetrio, ma anche la musica si avvicina molto agli Area, soprattutto a quelli meno avanguardistici. Le composizioni infatti non sono mai troppo lunghe e si orientano verso quella magica fusione di progressive e jazz-rock con venature mediterranee, di modo che siamo sicuramente più vicini a L'elefante bianco che a Caos, tanto per intenderci. Anche la produzione è molto buona, i suoni sono molto puliti e l'unico neo di cui si può parlare (a parte la copertina osé ed eccessiva) si può ravvisare proprio nella smodata somiglianza con lo storico gruppo di Crac!, cosa che può frenare l'interesse di chi non ama i "cloni". Ciò non toglie che la musica contenuta nel cd sia validissima, al punto che soddisferà senz'altro le esigenze di chi ha nostalgia e voglia di uno stile simile a quello degli Area o di chi vuole ascoltare un buon disco prog che non sia necessariamente originale.

Peppe
Settembre 2003